Una Riflessione su Bono che riceve la Medaglia presidenziale della Libertà da Joe Biden

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Alla cerimonia, Bono è stato presentato con le parole:

La Medaglia presidenziale della libertà viene assegnata a Bono. Come cantante degli U2, una delle rock band di maggior successo della storia, Bono cambia il mondo attraverso la sua arte e il suo attivismo. In una tradizione irlandese di poesia e protesta, ribellione e gioia, ha composto inni alla pace e ai diritti civili. Come spirito umanitario, ha sostenuto cause che vanno dalla fine della povertà e delle malattie alla richiesta di riduzione del debito per le nazioni in via di sviluppo. Il filo conduttore del lavoro di tutta la sua vita è il potere della libertà, un legame che unisce anche l’Irlanda e l’America come amati amici.

Il che è assolutamente esilarante.

Alan MacLeod ha scritto un grande pezzo per Mintpress News un paio di anni fa, documentando le associazioni di Bono con quasi tutti i maggiori manager dell’impero occidentale che si possano pensare, da George W. Bush a Barack Obama a Henry Kissinger a Emmanuel Macron a Laurence Summers al World Economic Forum. Ha dedicato una canzone all’ex presidente israeliano Shimon Peres e ha scritto poesie sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definendolo un santo. Ha cantato le virtù del capitalismo al WEF, affermando che “ha tolto dalla povertà più persone di qualsiasi altro ismo”, ed è cofondatore di una ONG chiamata “the ONE Campaign”, che è intimamente intrecciata con la palude di Washington.

Ha fatto apologia dell’invasione dell’Iraq e dell’interventismo statunitense in Siria.

Se il neoliberismo fosse una persona, quella persona sarebbe Bono, uno dei musicisti più ricchi del mondo. Il fatto che una creatura del genere sia considerata un artista e amata da milioni di persone in tutto il mondo occidentale, e che venga premiata da un presidente che sta attualmente facilitando un genocidio, la dice lunga su quanto siano disgustose le cose in questa civiltà distorta e contorta.

A proposito del genocidio di Gaza, fino ad oggi l’unica cosa che Bono ha avuto da dire pubblicamente sull’attuale ondata di violenza in Medio Oriente è stata quella di compiangere le vittime dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, uccise mentre si scatenavano fuori da un campo di concentramento, cambiando il testo della canzone “Pride (In the Name of Love)”.

“La mattina presto, il 7 ottobre, mentre il sole sta sorgendo nel cielo del deserto, Stelle di Davide, hanno preso la tua vita, ma non hanno potuto prendere il tuo orgoglio”,

ha cantato emozionato il cantante.

Ogni volta che sono triste perché un musicista che mi piace è morto prima del tempo, mi consolo pensando che almeno non è vissuto abbastanza a lungo da diventare un altro Bono;

Questo è ciò che la civiltà occidentale fa all’arte. La perverte. La rende corrotta e fraudolenta. Trasforma l’impulso più bello e sano dell’umanità in qualcosa con cui vendere genocidio, capitalismo e imperialismo. Avvelena la scintilla creativa che è in noi e la trasforma in uno strumento per normalizzare la depravazione planetaria.

L’impero attacca qualcosa di sacro in tutti noi. Siamo molto meno di quanto potremmo essere come specie, perché gran parte della nostra energia creativa e innovativa viene impiegata per competere, mentire e manipolare in continuazione. Le arti. Le scienze. Sono state tutte strangolate fino a ridursi a un misero rivolo del loro vero potenziale, che si realizzerebbe se all’umanità fosse permesso di collaborare liberamente per il bene di tutti, senza che tutti i nostri impulsi più brutti vengano esaltati.

La nostra società eleva i peggiori tra noi. Gli artisti che sono disposti a vendere l’anima all’impero. Gli scienziati disposti a progettare macchine per uccidere per l’esercito o a inventare qualche pezzo di futura discarica prodotta dalla fatica e dalle risorse del Sud globale. I politici disposti a sovvertire gli interessi della gente comune a favore degli interessi dei plutocrati e delle strutture di potere. Gli opinionisti, i giornalisti e i registi disposti a vendere propaganda per ingannarci e farci credere che tutto questo sia sano e normale.

Sono queste le persone che determinano il futuro della nostra specie. Queste sono le persone che prendono le decisioni che ci spingono sempre più verso l’annientamento e la distopia. Dobbiamo trovare un modo per liberare l’umanità dalla loro presa prima che gli orrori verso cui ci stanno indirizzando arrivino alle nostre porte.

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

Fonte


Giornalista canaglia. Socialista rozza. Anarco-psiconauta. Poeta guerrigliera. Preparatrice di utopie.

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Molto lavoro è stato fatto con l’assistenza dell’anima gemella/fratello d’armi/co-cospiratore Tim Foley.

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