Un regalo di Natale di libertà di un bambino

Bfd81fdc88dcb63445f215c966a56c3ef41e8112

È rincuorante sapere che ci sono bambini che leggono ancora libri. Mentre la stragrande maggioranza di genitori è stata indotta a distruggere l’immaginazione dei loro figli mettendoli davanti agli schermi, ci sono ancora persone che si rendono conto che se i loro figli devono diventare adulti provvisti di libero pensiero, devono crescere espandendo le loro menti nello spazio meditativo della bella letteratura su pagine di carta.

Solo lì troveranno la libertà di sognare, di fermarsi e chiudere gli occhi mentre viaggiano attraverso regni sconosciuti di meraviglia.

Conosco dei bambini che lo fanno; i miei nipoti lo fanno. Stanno facendo una cosa molto pericolosa: stanno pensando. Sono volutamente tagliati fuori dalla folla impazzita che si perde nella follia disorientante del cyberspazio elettronico.

Ho visto alcuni bambini leggere un libro che li fa riflettere sul significato della libertà, cosa significa essere un individuo autonomo e coraggioso in un Paese in cui il lavaggio del cervello è stato sviluppato fino a diventare una raffinata arte psicologica, e la normalità è stata presentata come una grande conquista da parte dei media aziendali che lavorano come stenografi per l’élite del potere.

Stanno imparando una lezione profonda: che la folla è la falsità, e che per essere una persona bisogna necessariamente distinguersi ed essere un anticonformista, come diceva Emerson.

No, non stanno ancora leggendo Kierkegaard, Orwell  Dostoevsky. Stanno leggendo una scrittrice che tratta gli stessi temi ma che parla la lingua dei bambini di 9-12 anni, una scrittrice estremamente intelligente di bella prosa che non si esime dallo scrivere per loro.

Stanno leggendo Nelle pieghe del tempo di Madeleine L’Engle, un libro che è un meraviglioso regalo di Natale.

“Dovresti leggerlo, papà”

mi ha detto mia figlia decenni fa dopo averlo letto letto.

“Ti piacerebbe molto”.

Avendo considerazione del suo giudizio e sapendo che mi stava chiedendo di condividere un’esperienza che sentiva importante per entrambi, l’ho fatto. E posso riferire con piacere che si tratta di un libro di profonda importanza, un bellissimo ed emozionante libro “per bambini” per bambini di tutte le età.


Leggendolo e rileggendolo ho capito meglio le pressioni a conformarsi, a rinunciare alla lotta per il proprio sé, a cui mia figlia dodicenne e altri giovani vengono sottoposti. Queste pressioni, sviluppate e sostenute dai nefasti social media high-tech di oggi e dai loro promotori, sono aumentate di mille volte.

È estremamente ironico che le pressioni per conformarsi di cui L’Engle scrisse nel 1962, quando il libro fu pubblicato, siano diventate molto più intense perché coloro che sono diventati adulti negli anni seguenti sono diventati essi stessi conformisti abbracciando tutti i gadget high-tech che hanno poi messo nelle mani vulnerabili dei loro figli.

I libri possono aiutare a diventare se stessi, ma la libertà è solo una parola come tante per la maggior parte delle persone di qualsiasi epoca, che preferiscono di gran lunga essere parte della folla e perdersi in essa.
Oggi il posto dove far perdere i propri figli è il mondo digitale elettronico delle macchine.

Partendo dal libro di L’Engle, sono giunto a vedere di nuovo il significato dell’amore e del rispetto per le persone – la loro sacra, inviolabile dignità – che non significa nulla per i tiranni di ogni tipo che manipolano e abusano delle persone per soddisfare le loro macchinazioni.

Più che essere ovvi e rozzi, oggi questi tiranni sono parte integrante di una cultura trionfante, terapeutica, celebrativa e propagandistica che consiglia:

“Rilassatevi e non litigate e sarà tutto più facile per voi. Non stressatevi. Vivete una vita da Jiffy Lube [Lubrificanti per automobili NdT] e rotolate dolcemente sulla strada dritta e stretta della società e non fermatevi mai a pensare”.

In altre parole, rimpicciolitevi per entrare.

Ma la loro astuzia e malafede è così sofisticata che il loro conformismo viene pubblicizzato come libertà e autoaffermazione.

“Non rimpicciolirti per adattarti”. “Sii te stesso”. “Sii libero”.

Ogni scolaro degli Stati Uniti è esortato a diventare “un pensatore critico”, mentre viene plasmato alla regola del pensiero di gruppo che domina le scuole della nazione. Quando tutti avranno raggiunto l’obiettivo dei pedagoghi del “pensiero critico”, non ci saranno più pensatori indipendenti tra loro.

Dal 1962, Nelle pieghe del tempo ha venduto oltre 14 milioni di copie. In breve è la storia di Meg Murry, una giovane adolescente che si sente stupida e brutta e molto diversa dai suoi compagni di scuola, e che, come il destino decreta, deve intraprendere un lungo viaggio alla ricerca del suo vero io. “Odio essere una persona strana”, dice, “cerco di fingere, ma non serve a niente”.

Il suo “problema” è che è troppo diretta e non può, a differenza di molti di quelli che la circondano, fingere di essere ciò che non è, un attore fasullo. Lei dà più valore all’onestà che alla finzione, ma scopre che questo non è il modo del cosiddetto mondo normale, dove prevale la finzione e la menzogna vivente.

Fortunatamente per lei, però, ha un fratello di cinque anni molto precoce e indipendente, Charles Wallace, che la ama e la capisce meglio di quanto faccia lei stessa, e il cui sostegno è fondamentale perché lei possa giungere finalmente ad accettare e celebrare la propria unicità e come essa sia legata alla ricerca della verità in tutte le cose.

All’inizio della storia, Meg è confusa e ferita perché qualcuno o qualcosa ha fatto scomparire suo padre, al quale è molto legata. Le manca e lo desidera, ma nessuno, compresa sua madre, può o vuole dirle qualcosa sulla sua misteriosa scomparsa. Le autorità, come il preside della scuola, la spingono a darlo per morto, cosa che lei rifiuta categoricamente di fare.

Così, con l’aiuto di Charles Wallace con i suoi poteri misteriosi, incontrano tre figure meravigliose e misteriose: la signora Cosè, la signora Chi e la signora Quale. Questa trinità li aiuta a viaggiare attraverso lo spazio e il tempo fino al pianeta Camazotz dove il loro padre, uno scienziato, è tenuto prigioniero dalla forza maligna LUI, un cervello pulsante che ha fatto il lavaggio del cervello a tutti gli abitanti, rendendoli degli automi identici e senza volontà propria. Su Camazotz tutti sono in stato comatoso; è un luogo dove tutti si sono arresi, dove tutti sono uguali e non sono ammesse differenze. Il lavatore di cervello, LUI, il tiranno per eccellenza, ha convinto le persone a consegnare la loro libertà e volontà per un’esistenza indolore. Dice ai bambini:

Per te, così come per il resto di tutte le persone
felici e utili di questo pianeta,
io, con le mie forze, sono disposto ad assumermi tutto il dolore,
tutta la responsabilità, tutto
il peso del pensiero e della decisione.

Anche se Charles Wallace, insieme a tutta la popolazione del pianeta, soccombe a LUI, che “a volte si definisce il Sadico più felice”, Meg non lo fa mai. Impara a dire NO, a rifiutare LUI, che è, come le dice suo padre, “completamente disabituato ad essere rifiutato”. Vede attraverso le bugie di LUI. Il consiglio della signora Chi salta fuori dalla pagina:

Vitam impendere vero (mettere in gioco la propria vita per la verità).
Questo è ciò che dobbiamo fare.
Questo è quello che sta facendo tuo padre.

Scopre che quelli che considera i suoi difetti – la sua incapacità di fingere, la sua rabbia, la sua testardaggine – le sono utili; invece di farsi ingannare dalle bugie di LUI, vede attraverso LUI e scopre la verità su se stessa e sulla società.

Alla fine Meg scopre di possedere una grande forza interiore. Non solo si rifiuta di essere manipolata, ma scopre che la sua rabbia, il suo amore e la sua cura per la verità sono ciò su cui deve contare; che deve assumersi la responsabilità della propria vita; e che se ha coraggio, tutto è possibile.

Solo un adulto in stato comatoso potrebbe non accorgersi di quanto questo libro sia appropriato al pensiero di gruppo che domina la nostra società di oggi, al torrente di bugie che sgorga dai media pressappochisti, e ai problemi che affliggono i giovani, che sono sommersi da un mare di spazzatura elettronica che sta distruggendo la loro capacità di pensare e concentrarsi.

“Mettere in gioco la propria vita per la verità” non è mai stata una ricerca popolare. La verità è sempre stata una vuota parola, mentre le bugie sono volate fuori dalle bocche a raffica. Oggi gli Stati Uniti e tutti i suoi Paesi satelliti nel mondo sono diventati società di menzogne e bugiardi, e, a meno che non arrivino molte Meg Murry, il futuro è davvero buio.

I genitori devono liberare se stessi e i loro figli dalla loro dipendenza dalle droghe elettroniche che hanno distrutto la loro capacità di pensare e concentrarsi abbastanza a lungo da capire che l’IT (Information Technology? Che preveggenza!) li controlla. [LUI nel testo inglese è IT NdT]

Altrimenti, temo che il gioco sia finito e che tutti saranno inghiottiti dalle sciocchezze senza senso del complesso dell’intrattenimento che riduce tutti e tutto a una sola dimensione e al politicamente corretto mascherato di libertà.

Nel suo grande saggio “Il Narratore”, Walter Benjamin scrisse tempo fa:

La noia è l’uccello incantato che cova l’uovo
dell’esperienza. Il minimo rumore nelle frasche
lo mette in fuga. I suoi nidi– le attività
intimamente collegate alla noia – sono già scomparse nelle città,
e decadono anche in campagna. Così si perde la facoltà di ascoltare,
e svanisce la comunità degli ascoltatori.

Abbiamo bisogno della noia oggi più che mai. Regalate ai vostri figli la più creativa delle esperienze eliminando il rumore elettronico che li sta trasformando in camazotziani.

Potrebbe condurli in un libro, un luogo dove la libertà aspetta di essere covata, e potrebbero prendere il volo verso una vita dedicata a cercare e dire la verità in un paese di bugie.

Edward Curtin

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

Fonte

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Facebook
Pinterest
Twitter
Email
Telegram
WhatsApp

Ti potrebbero interessare:

it_IT

Accedi al sito

accesso già effettuato