Tornando al nido sulla rupe bianca
falco al mattino in folgore di sole
rutilo al guizzo della luce ascende
il pensiero dell’ultima spirale
sbocciata in sogno e nel risveglio unita
tra cuore e vita dell’antico volto
con occhi intenti fisso a riguardare
morte del giorno e nascita d’amore
là nel vortice vivido di cose
ricercando il tuo fiore già dischiuso
Dakhini attende là sulla collina
silenziosa speranza alta nel tempo
ignota a tutti nel donar sua vita
anima del mistero primo e immenso
ma anche a sé nel cuore sconosciuto
perché dormente la sua veglia pura
sulla pietra di neve in oro incisa
ma vigile racconta a mezzanotte
a me nello splendore del suo regno
l’ansia fluente di sua primavera
tra i rami di foreste sempre verdi
in vapori d’aurore d’altri mondi
in rose immense a ritmi siderali
riportati alla prima scaturigine
che è il mistero di vita – ed ora ascolta
è il mistero del sogno di Dakhini
solvente il tempo in onde di vittoria
ma tacita e nel simbolo dormente
ella della sua statua viva e dubbio
che si scandisce in palpiti del cuore.
Massimo Scaligero