The Matrix, una Metafora dello sfruttamento capitalista

111 Matris

The Matrix è l’espressione di uno stato di sorveglianza mondiale progettato e implementato per resettare il vecchio sistema capitalistico e avviare un nuovo ordine internazionale

Per molti anni ci siamo chiesti cosa fosse davvero The Matrix e cosa significasse (QUI). Poi, all’improvviso abbiamo assistito ad un cambio di paradigma politico, economico e sociale, e abbiamo capito che gli allora fratelli Wachowski ci stavano mandando un messaggio in codice riguardo a ciò che sarebbe successo di lì a poco, cioè, un reset del capitalismo attraverso la quarta rivoluzione industriale pilotata da una pandemia su scala globale. E così, nel 2019 comincia a prendere forma il disegno: si passa dall’Internet of Things all’ Internet of Bodies e, infine, all’Internet of Emotions, dove si vorrebbe fondere l’identità biologica, psichica e digitale in un’unica entità, come ha ben illustrato Klaus Schwab nei suoi libri (QUI). Un mondo di menti e corpi interconnessi.

L’ultimo episodio della famosa trilogia si chiudeva con un’alleanza tra l’umanità e le macchine (transumanesimo?) raggiunta con il sacrificio di Neo e Trinity, alleanza, che, in The Matrix Resurrections. Return to the source, sembra essere venuta meno.

La vecchia versione di Matrix è stata aggiornata ed è stato ripreso il vecchio programma di sottomissione dell’uomo al sistema delle macchine governato dall’Analista. Mentre una parte dell’umanità è intenta a liberare le menti schiave del sistema, l’altra si è come addormentata, ha ceduto al buon vivere, nell’illusione che tutto continui ad andare come è sempre andato. Anche i due protagonisti della rivoluzione vengono reintrodotti nella Matrix e riprogrammati.


La loro vita scivola sul filo del non senso, dove la realtà è intimamente miscelata alla virtualità aumentata fino a non percepire più la differenza tra ciò che è reale e ciò che non lo è, e a non avere più alcuna chance né libertà. La loro memoria e identità diventano oggetto di un videogioco (Matrix 4) e ogni reminiscenza della vita passata è il sintomo di un disturbo mentale, fino a quando un piccolo gruppo della resistenza aiuta Neo e Trinity ad uscire da Matrix, creando uno tale sbilanciamento nel sistema da farlo ritornare alla versione precedente, dove i protagonisti si riappropriano del controllo sul sistema. Ma cosa è davvero Matrix? È lo stesso regista che ci fornisce la chiave di lettura dell’intera Quadrilogia, attraverso i suoi personaggi.

Che cos’è Matrix? È controllo. Matrix è un mondo virtuale elaborato al computer, creato per tenerci sotto controllo, al fine di convertire l’essere umano in questa [batteria]. (Morpheus, The Matrix, 1999)

Ovviamente Matrix parla di transpolitica. Cripto-fascismo. È una metafora dello sfruttamento capitalista. Questo [Matrix 4] non può essere un altro riavvio, ricostruito, rigurgitato…

Perché no? I reboot vendono…

Siamo così in fondo alla tana sbagliata del coniglio, qui… Abbiamo bisogno di un nuovo “bullet-time” … Dobbiamo rivoluzionare il gioco di nuovo … (Matrix Resurrections. Return to the source, 2021)

The Matrix è l’espressione di uno stato di sorveglianza mondiale progettato e implementato (parzialmente) per resettare il vecchio sistema capitalistico e avviare un nuovo ordine internazionale all’insegna della quarta rivoluzione industriale. Non a caso, nella definizione di Matrix 4, ritroviamo dei concetti che suonano molto familiari oggi: transpolitica, criptofascismo e sfruttamento capitalista.

Per transpolitica si intende la convergenza dei diversi partiti verso ideali e politiche comuni. Non esiste più una destra e una sinistra, ma un appiattimento delle ideologie e l’asservimento della classe politica agli interessi dei centri di potere che hanno strutturato Matrix e che controllano l’umanità (esplicito è il riferimento ad alcune multinazionali, come Warner Bros o Wikipedia, Facebook, Zuckenberg).

Avevamo grazia. Avevamo stile! Avevamo conversazioni! Non questo … Arte, cinema, i libri erano tutti meglio! L’originalità contava! Ci avete dato “Face-Zucker-suck” e “Cock-me-climate Wiki-piscia-e-merda”! (Il Merovingio, The Matrix Resurrections. Return to the source, 2021)

 

Criptofascismo è, forse, la definizione più azzeccata della democrazia totalitaria. Consiste nell’instaurazione di un regime totalitario sotto le false spoglie della democrazia. Sfruttamento capitalista: l’inarrestabile processo di accumulo di capitale che, per continuare a sopravvivere, ha bisogno di depredare la ricchezza dei popoli, instaurando il controllo totale ed erodendo i diritti fondamentali (QUI e QUI). Ma come si è arrivati a tutto questo? Perché gran parte dell’umanità ha ceduto e non combatte più per la libertà e per i propri diritti?

Il gregge non va da nessuna parte. A loro piace il mio mondo [Matrix]. Non vogliono questo sentimentalismo. Non vogliono libertà o potere. Vogliono essere controllati. Bramano il conforto della certezza. (The Analyst, The Matrix Resurrections. Return to the source, 2021)

Il film si chiude con le dichiarate intenzioni di Neo e Trinity di riformare il sistema, «ricordando alla gente cosa può fare una mente libera». Chi sono Neo e Trinity? Potremmo pensare ad un nuova democrazia incentrata sui pilastri dei tre poteri indipendenti legislativo, esecutivo e giudiziario, slegati da qualsiasi assoggettamento ai poteri forti.

Ritornano in mente le parole che Keynes pronunciò il 9 febbraio 1926 presso il Manchester Reform Club:

Il problema politico dell’umanità è di riuscire a combinare tre cose: efficienza economica, giustizia sociale e libertà individuale. La prima ha bisogno di senso critico, precauzione e conoscenza tecnica; la seconda di uno spirito disinteressato ed entusiasta che ami l’uomo comune; la terza tolleranza, larghezza di vedute, apprezzamento dei valori dell’eccellenza, della diversità e dell’indipendenza, e che preferisca, sopra ogni cosa, offrire opportunità senza alcun ostacolo a ciò che è straordinario e ambizioso. Il secondo ingrediente è il bene principale del grande partito del proletariato. Ma il primo e il terzo richiedono le qualità di un partito che, per le sue tradizioni e antiche simpatie, sia stato la dimora dell’individualismo economico e della libertà sociale.[1]

Manca ancora una classe dirigente costituita da persone preparate, oneste e coraggiose, che per le proprie tradizioni e antiche simpatie, sia in grado di contemperare l’individualismo economico con la libertà sociale, senza dimenticare le radici del pensiero filosofico occidentale e il valore delle libertà acquisite in secoli di lotte. Ma per ripristinare le basi del diritto, forse, occorrerà ancora molto tempo e lavoro.


[1] Keynes, J. M., “Liberalism and Labour”, in Essays in Persuasion, Palgrave Macmillan, London, 2010, p. 311.

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