Sergei Prokofieff, Judith von Halle e il Rappresentante dell’Umanità

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In seguito al mio recente post su Il Coronavirus e la divinità presente in ogni essere umano apparso sul mio blog (Coronavirus and the Indwelling Divinity of the Human Being), ho ricevuto una mail da un antroposofo per il quale nutro un considerevole rispetto:

“Ho letto il tuo blog con interesse (…). Grazie, è stato uno stimolante spunto di riflessione. Tuttavia, temo di non dare molto credito alle sensazionali affermazioni di Judith von Halle. Apprezzo che tu le abbia ovviamente trovate utili e non voglio contestarlo, ma vista l’esperienza passata e l’analisi di Sergei Prokofieff sulla di lei veggenza, sono molto cauto. Penso che la pandemia riguardi più la preparazione dell’umanità per l’incarnazione di Ahriman, i tratti distintivi sono prevalentemente di natura arimanica. Questo non vuol dire che anche altri esseri non causino comunque alcuni effetti, ma Judith von Halle offre una prova delle sue affermazioni? Ad esempio, è un’affermazione molto forte che il karma individuale venga ostacolato. Quando ai veggenti non piace essere messi in discussione, divento sospettoso. È la benvenuta per offrire pareri, ma quando sono travestiti da realtà, sono diffidente. Ma è positivo che tu scriva sul tuo blog cosìo da indurre le persone a pensare con prospettive più ampie”.

Un’altra lettrice mi ha scritto per raccontarmi come frequenti un regolare gruppo di studio e dopo aver letto il post sul blog,

“la scorsa settimana ho menzionato Judith Von Halle e sono stata aggredita da tutti! A volte sento che molte persone non riconoscerebbero Cristo neppure se entrasse dalla loro porta di casa !!! “

Ciò che questi messaggi mi mostrano è che ci sono molti antroposofi che riveriscono il defunto Sergei Prokofieff (16 gennaio 1954 – 26 luglio 2014), che lo considerano una stella nel firmamento antroposofico e un degno successore di Rudolf Steiner. Hanno condiviso le sue critiche nei confronti di Judith von Halle e, di conseguenza, hanno ridimensionato il valore di quet’ultima. Non condivido questa visione ma mi rendo conto che ci sono molti che non sono d’accordo con me; se antroposofi seri come Peter Selg tengono in grande considerazione Prokofieff, allora chi sono io per dire che hanno torto? Tuttavia, vorrei spiegare le mie opinioni sia su Prokofieff che su Judith Van Halle.

Solo una volta ho visto Prokofieff in carne e ossa, ed è stato quando ha tenuto una conferenza alla Rudolf Steiner House di Londra. Il suo aspetto “abbottonato” mi ha ricordato la descrizione scherzosa di Virginia Woolf del represso e riservato T.S Eliot, su come “indossi il suo completo a quattro pezzi”. I miei dubbi aumentavano mentre parlava, perché mi sembrava che distorcesse gli insegnamenti di Steiner e ne traesse conclusioni del tutto ingiustificate. Diverse altre persone con cui ho in seguito discusso avevano riserve analoghe. 

⇐ A sinistra Sergei O. Prokofieff

Più tardi, quando mi sono procurato copie di alcuni dei suoi libri e ho iniziato a leggere ciò che aveva scritto, i miei dubbi sono ulteriormente aumentati. Ora ho dato via quasi tutti questi libri agli appassionati di Prokofieff, perché non li ho trovati utili.

Dato che era per me chiaro che Prokofieff stesse introducendo una distorsione luciferica degli insegnamenti di Steiner, sono rimasto incuriosito dalle ragioni della entusiastica considerazione in cui era tenuto da molti antroposofi, considerazione che ha raggiunto poi il culmine nel 2001 con l’invito a lui rivolto ad unirsi al Vorstand (Consiglio Direttivo), al centro globale di antroposofia al Goetheanum di Dornach, Svizzera.

Mi sono in seguito imbattuto in una critica molto importante del lavoro di Prokofieff. Questo è Sergei O. Prokofieff: Myth and Reality della scomparsa Irina Gordienko. Questo libro ha consolidato tutte le mie riserve sul lavoro dell’autore. Non ne parlerò qui, perché un’eccellente recensione del libro è stata fornita da Kim Graae Munch sul suo sito Web e invito chiunque sia interessato a leggerlo.

Nel suo discorso commemorativo per Prokofieff pronunciato il 29 luglio 2014, Peter Selg lo ha descritto come “il discepolo interiormente più fedele a Rudolf Steiner e protettore della sua nuova rivelazione del Cristo”. È abbondantemente chiaro dagli scritti e dalle azioni di Prokofieff che egli idolatrasse Rudolf Steiner e che voleva essere proprio come il suo eminente insegnante. Come Steiner, Prokofieff era uno scrittore e docente prolifico che si occupava di argomenti esoterici profondi. Ma mi permetto di dubitare il fatto che Prokofieff fosse un alto iniziato dello stesso livello di Steiner.


Nelle sue osservazioni nel corso della commemorazione, Selg chiaramente non ha ritenuto opportuno fare alcun riferimento alle controversie che circondano le interpretazioni di Prokofieff degli insegnamenti di Steiner, né ai suoi attacchi a Judith von Halle. Riuscì, tuttavia, a far intendere che Prokofieff non fosse sempre un collega facile, ricordando che:

“Nel 2001 fu finalmente chiamato a Dornach per entrare a far parte del Consiglio Direttivo del Goetheanum. Ripensando alle conversazioni private della sua vita, ha ripetutamente espresso che avrebbe dovuto essere chiamato al Consiglio Direttivo al più tardi entro il 1994, in modo da poter lavorare intensamente a Dornach per il “pagamento del debito dovuto” a Rudolf Steiner e per il “culmine”.  (Il “culmine” si riferisce all’aspettativa di Steiner che l’antroposofia venisse trasformata in modo tale da entrare in modo significativo nella scena globale del XXI secolo come forza creativa che cambia il mondo.).

Prokofieff era anche “sempre più turbato dal rapporto con Rudolf Steiner all’interno della Società Antroposofica e a Dornach, e nel 2006 pubblicò un libro su questo”.
Selg aggiunge che anche Prokofieff
“si sentiva sempre più isolato. Sapeva e accettava che un’esperienza di ‘solitudine cosmica’ faceva parte dell’iniziazione moderna, ma spesso doveva chiedersi dove si trovassero i suoi colleghi nella battaglia per la “culminazione”. Lo addolorava che il suo rapporto con Rudolf Steiner – e le ragioni per cui insisteva sul significato di esso – fossero spesso fraintese; la dimensione spirituale di tale rapporto interiore non è stata percepita e ciò che ha insegnato e vissuto autenticamente è rimasto incompreso”.
Poco prima della sua morte, Prokofieff disse a Selg:

“che aveva cose da dire al mondo spirituale e a Rudolf Steiner, in particolare sulla condotta dell’antroposofia sulla terra”.

Chiaramente, tutti tranne Prokofieff erano fuori luogo. Nessuno può dubitare della devozione di Prokofieff a Steiner e all’antroposofia e la sua ricerca risoluta di quello che sentiva essere un percorso di martirio sacrificale. Ma non posso fare a meno di chiedermi cosa avrà detto Rudolf Steiner al suo discepolo quando si sono incontrati nel mondo spirituale dopo la morte di Prokofieff.

Allora perché sto riesumando questa storia abbastanza vecchia? È perché gli attacchi di Prokofieff a Judith von Halle stanno ancora influenzando molti antroposofi, come il mio lettore citato sopra. Chiunque sia nuovo a queste controversie può saperne di più seguendo questo link e questo che portano agli articoli che appaiono nella Southern Cross Review nel 2013:

Vorrei ora dire qualcosa sui miei sentimenti riguardo Judith von Halle. Fino a poco tempo fa, ero rimasto lontano dalle controversie che la circondavano e dagli attacchi montati su di lei da Prokofieff e altri come T.H. Meyer e Mieke Mossmuller. Poi ho letto un libro intitolato Il rappresentante dell’umanità – Tra Lucifero ed Arimane di Judith von Halle e del compianto John Wilkes, sulla scultura in legno incompiuta di Rudolf Steiner e Edith Maryon, che è oggi esposta al Goetheanum.

A destra Judith von Halle ⇒

Mentre leggevo questo libro, sono stato colto dall’assoluta certezza di sapere che Judith von Halle, nella sua vita precedente, fosse stata Edith Maryon. Come si spiegano queste cose? Lo sapevo e basta.

Questo libro è un testo sacro. Nei capitoli, scritti alternativamente da John Wilkes e Judith von Halle, viene descritta non solo la storia del primo Goetheanum come tempio dei Misteri con al suo centro il modello in legno, ma anche un’esposizione meravigliosamente chiara e semplice di ciò che deve essere un “essere umano” e un profilo del viaggio evolutivo in cui siamo tutti imbarcati. Se si cerca una spiegazione concisa e chiara dell’antroposofia, non credo che si possa fare di meglio che leggere questo libro. Le foto e le illustrazioni del primo Goetheanum e le opere d’arte al suo interno sono molto emozionanti e fanno capire che un tesoro unico è andato perduto quando il piromane ha portato a termine il suo lavoro nella notte di Capodanno del 1922.

È una cosa straordinaria che, solo pochi giorni prima, il 26 dicembre 1922, Rudolf Steiner abbia donato a Edith Maryon un mantra in versi che sembrerebbe una sorta di preparazione per affrontare lo shock di ciò che sarebbe accaduto l’ultimo giorno dell’anno:

Quando gli esseri umani scoprirono il modo in cui il mondo
Si disperse infinitamente in atomi
Accettarono una comprensione della morte della natura:
Dovrebbero ora sforzarsi di trovare nello spirito ciò che supererà
Gli inermi resti, e dirigeranno la loro comprensione sul
Mondo in divenire.

Donando ad Edith Maryon questi versi, Steiner le stava mostrando che nel regno artistico non ci si dovrebbe aggrappare all’aspetto materiale, perché se si fosse fatto il lavoro con il giusto atteggiamento, si sarebbe creato qualcosa di imperituro a livello angelico, un’opera d’arte spirituale durevole di esistenza eterna.

⇐ A sinistra Edith Maryon

John Wilkes è stato il fondatore della Foundation for Water all’Emerson College nel Regno Unito, dove ha svolto gran parte della ricerca matematica che ha portato alla creazione di forme di flusso per rivitalizzare l’acqua. Ma fu anche determinante nel salvataggio e nel restauro dei modelli in cera, plastilina e argilla che erano stati preparati da Steiner e Maryon per il Rappresentante dell’Umanità, che erano stati buttati via (alcuni furono persino distrutti arbitrariamente, incluso un busto di Rudolf Steiner) quando lo studio di Edith Maryon fu sgomberato negli anni ’50. Qualche tempo fa ho parlato con la vedova di John Wilkes, Alfhild, che, pur essendo comprensibilmente riluttante a discutere un argomento così delicato, ha confermato che la mia intuizione sulla vita precedente di Judith von Halle era condivisa anche dalla stessa JvH. È interessante notare che Alfhild ha anche suggerito che JvH, in alcune delle sue ricerche spirituali, non ha sempre ottenuto risultati completamente corretti, che è un tema su cui Prokofieff, Meyer ed altri potrebbero essere d’accordo. 

È tuttavia per la sua ricerca spirituale che Judith von Halle dovrebbe essere celebrata oggi. È in grado di svolgere un lavoro che solo pochissimi antroposofi sono in grado di fare, cioè una vera ricerca scientifica spirituale. Conosco solo poche di queste persone che svolgono un lavoro brillante nei propri campi, ad esempio Susan Raven (spiriti della natura), Ralf Roessner (api, la radice della luce) e Iain Trousdell (il successore di John Wilkes alla Foundation for Water). Devono essercene altri di cui non sono a conoscenza, ma sono tutti preziosi e dovremmo onorarli.

A destra il “Rappresentante dell’Umanità” ⇒

La stessa Von Halle ha detto questo sul proprio lavoro:

“Vengo spesso criticata – ed è la critica principale – sul fatto che le mie conferenze e i miei libri contengano solo la descrizione delle percezioni, delle visioni non interpretate.  Ma non è così. Il lavoro di investigazione del mondo spirituale, questa è la mia vera attività, ed era anche il caso prima della comparsa delle stigmate. Insieme alle stigmate è arrivata davvero l’esperienza degli eventi della vita di Cristo e delle sue circostanze storiche, ma da allora sono state possibili anche percezioni di situazioni storiche concrete di altri tempi, come dal tempo dei Templari o eventi di altri periodi e delle loro circostanze. È stata un’esperienza straordinaria. Tuttavia, l’importante era che sulla base di questi eventi storici mi fosse possibile indagare spiritualmente, cioè scoprire per mezzo della scienza spirituale perché proprio questi eventi storici si sono verificati e il loro significato esoterico sul piano cosmico complessivo. E dovrebbe essere chiaro a ogni antroposofo che tali cose non possono essere scoperte attraverso la semplice percezione, ma solo lavorando per conoscerle. E questo è il tipo di lavoro, vale a dire la ricerca spirituale, che ho fatto anche in precedenza. È molto importante che questo sia compreso, perché lo stesso errore di giudizio sulla mia attività spirituale viene ripetuto più volte in pubblico, quantomeno da quelle persone che giudicano senza essere correttamente informate sul mio lavoro leggendo i miei libri. Pertanto lo scrivo in ogni introduzione ai miei libri [cristologici] – ma purtroppo viene spesso ignorato “.

Alla domanda su come svolge la sua ricerca spirituale, JvH ha detto questo (e ha anche fornito un indizio su se stessa che ho seguito):

“Un’indicazione di ciò che accade a questo riguardo su un piano superiore può essere trovata nelle lezioni della Classe di Rudolf Steiner per i membri della Libera Università di Scienza dello Spirito, soprattutto quello che dice all’inizio dell’undicesima lezione ”.

Questo è ciò che disse Rudolf Steiner a Dornach il 2 maggio 1924, all’inizio dell’undicesima lezione:

“Miei cari amici! Probabilmente siete stati tutti profondamente colpiti questa mattina dalla notizia che la signorina Maryon ha lasciato il piano fisico, anche se questo era un evento atteso da tempo, dopo una gravissima malattia durata oltre un anno. ” (Edith Maryon è morta di tubercolosi.)

“Domani, quando saranno presenti tutti i membri della Società antroposofica, vi dirò cosa ho da dire sul distacco della signorina Maryon dal piano fisico. Per oggi, lasciatemi solo dire che la Prima Classe ha perso un allievo veramente devoto, perché la signorina Maryon era la prima tra coloro che, con un lavoro devoto e un fervore interiore, sono stati profondamente legati a ciò che è stato donato. Nonostante la sua grave malattia, non solo ha partecipato al lavoro esoterico che si sta sviluppando qui, ma ha anche praticato gli esercizi dati, assimilandoli interiormente e lasciando che lavorassero su di lei.

“Nel suo caso tutto questo era fondato sul fatto che in realtà era già una discepola esoterica quando è venuta da noi. Apparteneva a una scuola esoterica che lavorava in una direzione completamente diversa prima di passare alla Società Antroposofica, e molto rapidamente ha fatto la transizione completa da quella scuola esoterica all’Antroposofia. Per lei l’elemento esoterico era ciò che contava davvero; ha vissuto molto intensamente al suo interno durante gli anni in cui è stata con noi sul piano fisico, e ora continuerà a farlo, essendosi allontanata dal piano fisico, sebbene sicuramente non dall’Antroposofia “.

(…) “Miei cari amici, nella vita esoterica l’essenziale è che una persona veda e contempli almeno i modi e i mezzi con cui si consegue la vera conoscenza nelle cose spirituali. Quanto l’uno o l’altro di noi progredirà nel seguire questi percorsi – questo, è vero, dipenderà dal suo karma. Dipenderà dalle condizioni che porterà con sé dalle precedenti vite sulla terra “.

⇐ A sinistra Rudolf Steiner mentre scolpisce la figura del Rappresentante dell’Umanità

Le connessioni karmiche tra Rudolf Steiner e Edith Maryon si sono verificate in molte epoche e si sono intensificate durante il loro lavoro insieme sul Rappresentante dell’Umanità. Durante l’inverno del 1916, come raccontato da Steiner nel suo discorso funebre per Edith Maryon, lei lo aveva salvato dalla morte o da ferite gravi quando era quasi caduto dalle impalcature nello studio dal soffitto alto, costruito l’anno precedente per collocarvi il modello della scultura alto 9,5 metri:

“Era da poco iniziata la nostra attività scultorea al Goetheanum di Dornach quando dovetti lavorare nello studio esterno, cioè nel grande studio anteriore, sull’impalcatura accanto alla figura di Cristo della nostra statua. Quello è stato il momento in cui, a causa di una fessura nell’impalcatura, ho corso il rischio di cadere e sarei sicuramente caduto con tutto il mio corpo su un palo con una punta acuminata se Edith Maryon non mi avesse afferrato.”

A causa di queste profonde connessioni karmiche tra Steiner ed Edith Maryon, sono propenso a pensare che nella sua attuale incarnazione come Judith von Halle, l’io del suo essere sia in stretto contatto con il grande iniziato cristiano che era Rudolf Steiner. Pertanto concedo grande credito alla sua ricerca spirituale ed alle sue intuizioni e meno credito alle critiche di persone come Prokofieff, Thomas Meyer e Mieke Mossmuller. Dico quello che penso e trovo i loro pensieri eccessivamente cerebrali ed intellettuali. Vorrei che potessero trovare la loro strada verso il tipo di pensiero incentrato sul cuore a cui dovrebbero aspirare tutti gli antroposofi.

Come il mio secondo lettore citato sopra:

“A volte sento che molte persone non riconoscerebbero Cristo se entrasse dalla loro porta di casa”.

Jeremy Smith

Traduzione di Mauro Calise per LiberoPensare

Fonte

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