Roma: già sede dell’Anticristo?

Ilmale

Roma-Città del Vaticano, 1 ottobre 2021.

Entra in vigore il decreto firmato dal card. Parolin su richiesta del vescovo di Roma che consente l’ingresso in Vaticano solo a chi è munito di Green Pass vaticano, Green Pass europeo o di certificazione verde Covid 19 estera che attesti l’avvenuta vaccinazione o la guarigione da SARS-Cov-2 o in sostituzione l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus SARS-Cov-2.

È di qualche giorno fa la notizia di una possibile estensione del lasciapassare verde anche per entrare nelle chiese e per partecipare alle celebrazioni liturgiche su tutto il territorio nazionale, ma il card. Bassetti sembra che per il momento abbia declinato l’invito del Governo, anche se qualche vescovo zelante, infrangendo i diritti fondamentali dell’uomo e le norme di diritto canonico, ha già bruciato i tempi, imponendo il lasciapassare a tutti i sacerdoti, i catechisti e gli animatori della sua diocesi.

Il Governo, non riuscendo nel suo intento, chiede aiuto alla chiesa bergogliana, la quale sembra assumere sempre più le sembianze di una monarchia saudita, vessando i fedeli e caricandoli di fardelli che loro (i vertici) mai toccherebbero con un dito. Dopo, infatti, aver imposto il vaccino a tutti i dipendenti del Vaticano, il sedicente vescovo di Roma ha ridotto loro i salari (senza toccare le cospicue remunerazioni degli Intoccabili) per rilanciare la produttività alla maniera dei più incalliti neoliberisti e sanare il deficit di bilancio generato da investimenti spericolati e a dir poco immorali.


Prima ancora del Governo Draghi, è Bergoglio a dare il la al Nuovo Ordine Mondiale, quando a febbraio del 2021 con un decreto firmato dal presidente della Pontificia commissione dello Stato della Città del Vaticano, il cardinale Giuseppe Bertello, di fatto obbliga tutti i lavoratori vaticani all’ “opzione etica”, cioè, alla vaccinazione anticovid-19, provvedendo al demansionamento (in mancanza di una mansione equivalente) di quelli che non possono vaccinarsi «per comprovate ragioni di salute» e alla sanzione disciplinare per coloro che rifiutano la vaccinazione «senza comprovate ragioni di salute», fino all’interruzione del rapporto di lavoro. Su quale ragione epidemiologica e logica si basa il demansionamento o il provvedimento disciplinare? Non continuano forse i dipendenti a lavorare insieme? Dov’è l’emergenza? Non è forse questa una guerra ideologica gratuita, un fare il male per il gusto di farlo? Per i cosiddetti NO-VAX (etichetta acchiappatutto di regime) non c’è misericordia, soprattutto da parte di chi dovrebbe presiedere nella carità: sono figli di un dio minore, persone “potenzialmente violente” che esprimono un “negazionismo suicida”. Appartengono al mondo degli ilici, “gli accecati dal sonno animalesco”, e non alle alte sfere degli pneumatici o al più degli psichici.

Essi non si lasciano guidare dagli “illuminati”, dai guardiani del nuovo capitalismo inclusivo e dalla loro guida morale, ma osano resistere al Grande Reset, a quell’infame progetto mondiale che vuole un mondo senza Dio e una chiesa liquida, che possa informarsi a qualsiasi capriccio del nuovo grande Leviatano pilotato dalle élite gnostiche. Restano fedeli agli insegnamenti ricevuti e resistono alla violenza della bestia che sale dall’abisso, al cui servizio si pone la bestia dalla terra, l’agnello con voce di drago, il falso profeta, cioè, la “chiesa degli eretici”.

 

Per questo devono essere detestati e disprezzati: non vogliono accettare il regno dell’uomo nuovo geneticamente modificato e rifiutano ogni connivenza con i crimini (e i criminali) dell’Egitto e con i peccati di Sodoma e Gomorra. E così lo Stato totalitario guadagna sempre più spazio, invadendo l’intimità degli individui, poiché il suo fine è il controllo integrale della persona. Ma questo lo può fare solo con l’aiuto di pastori d’anime compiacenti, corrotti, piegati volenti o nolenti al grande progetto di distruzione dell’umanità. Sono questi i mercenari che vedono arrivare il lupo e scappano, lasciando le pecore indifese. E tra questi non manca, poi, chi stringe l’alleanza con gli stessi lupi, offrendo loro le pecore più gustose, le più deboli, separando le pecore madri dagli agnelli sotto l’ignobile pretesto di salvaguardarne la salute. Sono questi coloro che hanno “per padre il diavolo” e compiono i desideri del padre loro, che fu “omicida fin da principio e non stette nella verità, perché in lui non c’è verità” e che “quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna». Chi è che stringe l’alleanza con i lupi se non il «pastore stolto”, il “pastore idolo” predetto dal profeta, il “pastore falso” che sta dove lo hanno messo i suoi padroni (i lupi), l’abile mercenario che conduce le pecore al macello, fin sull’altare di Moloch, strizzando l’occhio ai sanguinari massacratori dell’abisso? È, forse, lui quel piccolo corno che cresce e s’innalza fin contro la milizia celeste, che getta a terra una parte di quella schiera e delle stelle e le calpesta, e poi ancora toglie il sacrificio quotidiano e profana la santa dimora, ponendo il peccato al posto del sacrificio quotidiano e gettando a terra la verità?

Non dicono, forse, i profeti che lo sterminio degli empi dovrà cominciare dal santuario e che quando Babilonia sarà espugnata, tremerà la terra e il suo grido riecheggerà fra i popoli?

Roma è già la sede dell’anticristo o le fauci dell’orrore non si sono ancora spalancate?

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