quarto potere

quarto potereRoma, ottobre 2008

La forza di appiattimento delle notizie e la conseguente azione di assopimento delle coscienze sono enormemente aumentate negli ultimi anni. Ciò è diretta conseguenza dell’acquisizione, da parte di grandi strutture politico-economiche, dei principali mass media che vediamo oggi concentrati – a livello internazionale – in poche mani.

Vi sono commentatori indipendenti (vedi Grillo, ad esempio, con la sua campagna contro l’Ordine dei Giornalisti) che, pur stigmatizzando giustamente la mancanza di verità che dilaga nei mezzi di informazione, pensano che il ‘nemico’ da combattere sia il giornalista che non fa emergere la verità.

In realtà le cose sono decisamente più complicate. Basti pensare che oggi il giornalista che volesse far emergere determinate realtà, fornendo notizie realmente libere – con esclusione di alcuni nomi eccellenti che se lo possono (ancora) permettere – si troverebbe davanti una serie di barriere difficilmente superabili. La prima è costituita dal comitato di redazione o dal capo redattore che ovviamente è tenuto a seguire la ‘linea politica’ del giornale e non può lasciar passare delle notizie non allineate con il progetto politico-economico del giornale medesimo. Se poi riuscisse a bypassare questo primo ostacolo, si troverebbe di fronte quello del direttore, che ha naturalmente il fiato sul collo dell’editore, il quale, a sua volta, anche se non colluso, subisce i ricatti di varie entità. Mi riferisco a realtà che vanno dagli inserzionisti agli azionisti della casa editrice, dai politici agli Istituti di Credito, fino alle logge massoniche o alle potenze oscure che tessono la storia esteriore. Queste sono, in effetti, le forze che ‘pilotano’ costantemente, attraverso una rete di relazioni incrociate, tutti i mezzi di comunicazione.

Se poi il nostro coraggioso giornalista riuscisse a far passare comunque un brandello di verità, schivando tutti questi ostacoli, si troverebbe di fronte i pericoli più seri, che vanno dal licenziamento all’intimidazione penale fino alla minaccia di morte. Non credo ci sia bisogno di ricordare nomi che vanno da Carmine Pecorelli, Giuseppe Fava, Mauro de Mauro, Beppe Alfano, Mauro Rostagno e tanti altri caduti per la libertà di informazione, fino a Roberto Saviano, per fortuna (ancora) incolume.

Ciò fa comprendere – con buona pace di Grillo e di altri commentatori – come sia oggi estremamente difficile una informazione non ‘embedded’, considerato il generale progetto globale di controllo dei mass media che – partito dagli USA ed approdato prima in Europa e poi in Asia – è indubitabilmente in atto da svariati anni.

Ma il problema non è solo costituito da questa enorme difficoltà a far emergere la verità di un fatto o di una notizia. È in atto oggi nei mezzi di informazione una strategia più sottile e perniciosa di svilimento di certi valori, operazione che si è ormai ampiamente affermata nella nostra cultura in modo tale da far sembrare ‘normali’ approcci che sino a pochi anni fa sarebbero apparsi offensivi della dignità umana e dei valori più radicati nella nostra cultura.

Mi riferisco in particolare a tre ‘stupri culturali’ praticati quotidianamente sui nostri media nei confronti delle donne, della preziosità dei sentimenti e degli anziani.

Partiamo dalla mercificazione della figura femminile – ormai vera e propria carne in vendita – che è sotto gli occhi di tutti. Oggi non ci si stupisce più nell’ascoltare interviste di adolescenti la cui massima aspirazione è quella di diventare velina o soubrette di qualche varietà della sera. Il corpo come merce.

Per passare poi a considerare lo svilimento della dignità personale a tutto vantaggio del voyerismo dilagante nei vari reality dei format televisivi oggi imperanti, nei quali i sentimenti e le emozioni sono merce esibita senza il benché minimo pudore della propria intimità. L’anima come merce, che viene scambiata per danaro nell’attuazione della trasformazione in atto dell’uomo in ‘consumatore’, che si vuole appropriare e ‘consumare’, appunto, anche i sentimenti e le emozioni dell’altro.

L’ultimo ‘stupro’ è, se possibile, ancora più nefasto; mi riferisco allo svilimento della figura dell’anziano che, non essendo più né bello, né giovane, né ‘consumatoré, tale cioè da essere utile ai produttori di merci, è ormai solo un soggetto ridicolo e patetico il cui unico dovere è togliersi di mezzo il più presto possibile per ‘lasciar posto ai giovani’. Ciò scippa la società dell’elemento didattico di esperienza, del patrimonio di cultura – quando non di vera e propria saggezza – che l’anziano un tempo riversava nella società.

Questa svalutazione di tre elementi fondamentali della società: la donna ridotta a strumento di eccitazione sessuale istituzionalizzata, il giovane defraudato della preziosità dei propri sentimenti ed emozioni e l’anziano degradato a semplice avanzo, sono oggi le linee-guida della orditura oscura dei mass media agenti in profondità sulle anime più semplici ed indifese, per una omologazione delle coscienza al livello più basso.

Tale omologazione viene infiorettata e camuffata attraverso le mode, la schiavitù della tecnologia, la spinta ad apparire ed a presenziare, la svalutazione, operata dal marketing, dell’uomo a consumatore, in modo che le nature ingenue e deboli la accettino senza opporvisi.

Anche la dialettica politica, in passato riferentesi comunque all’ideale, è oggi svilita a puro gioco delle parti, riducendosi a sterili dibattiti tra visioni che sono sostanzialmente materialiste e negatrici dell’elemento spirituale. Opposizione apparente ma accordo sostanziale.

Pertanto se è vero che i mass media potrebbero costituire un veicolo di crescita delle coscienze – ed in rari casi ancora lo sono – oggi il controllo esercitato su di essi dalle forze oscure li hanno resi un nemico formidabile della rinascita di una cultura spiritualmente autentica.

Cosa fare?

Ebbene, a mio avviso, solo dal risveglio di pochi e dal loro esempio potranno scaturire quei germi di libertà che in futuro saranno in grado di portare luce all’interno dell’oscurità della trama che oggi le potenze avverse allo Spirito stanno tessendo intorno a noi. Responsabilità di autentici seguaci dello Spirito che vogliano pensare pensieri di verità ed agire di conseguenza, divenendo, con il proprio esempio, tramite di trasformazione del destino dei molti.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Facebook
Pinterest
Twitter
Email
Telegram
WhatsApp

Ti potrebbero interessare:

it_IT

Accedi al sito

accesso già effettuato