di Adriana Koulias
Carissimi, siamo giunti alla Quarta Notte Santa (per coloro che hanno potuto vivere la Vigilia di Natale come una tredicesima notte).
Questa è la notte degli Spiriti della Forma, gli Spiriti che hanno dato vita a noi, cioè hanno dato vita al nostro Io.
Sappiamo che la terra vivente inspira ed espira. Nell’emisfero settentrionale la terra inspira completamente a Natale ed espira completamente con la marea di San Giovanni. Nel sud è l’opposto.
Anche gli esseri umani inspirano ed espirano aria dai polmoni per tutta la vita, inspirano ed espirano completamente la loro anima e il loro spirito, all’incirca ogni dodici ore, cioè giorno e notte, e infine espirano la loro anima e il loro spirito alla morte ed entrano nuovamente alla rinascita.
Questo inspirare ed espirare ha una corrispondenza con le due antiche forme di iniziazione, quella meridionale e quella settentrionale.
La corrente settentrionale sperimentava il macrocosmo in una forma di espirazione estatica, quella meridionale il microcosmo in una forma di inspirazione mistica.
Cristo ha permesso a queste due correnti di riunirsi in un unico Mistero di Cristo nei Pastori e nei Magi.
Questo è stato possibile perché il Gesù di Luca, che era l’Anima Natanica incarnata, possedeva il Nirmanakaya del Buddha o il suo corpo astrale purificato, si è unito all’Io disincarnato del Gesù di Matteo, che era la reincarnazione dello Zarathustra dei Magi. Entrambe le correnti erano quindi già rappresentate in Gesù prima che il Cristo entrasse nella sua anima.
È stato quindi il Cristo stesso a riconciliare le due correnti entrando nell’anima di Gesù con il potere del suo Io e questo significa che due correnti che erano sempre state tenute separate e potevano essere sperimentate solo su emisferi diversi, potevano trovarsi all’interno delle nostre anime.
Inoltre, queste potevano ora unirsi in un unico flusso animico attraverso il Cristo.
Come? Nel nostro tempo le strade si sono incrociate.
I pastori meridionali di un tempo, la cui iniziazione permetteva loro di fare un’esperienza mistica dello spirito interiore, nel nostro tempo cercano di sperimentare lo spirito nel mondo esteriore della natura, nel macrocosmo.
Mentre i Magi del Nord, la cui iniziazione permetteva loro di avere una connessione estatica con il macrocosmo, ora cercano lo spirito nei loro stessi esseri, nel microcosmo.
In questo modo si riconciliano i due percorsi in un unico essere umano: il maschile e il femminile.
Nella Meditazione della Pietra di Fondazione, la Saggezza (memoria dello spirito) e l’Amore (cuore/coscienza dello spirito) devono unirsi per diventare Buona Volontà, una forza di bontà che è voluta da noi per il mondo.
È il Sole di Cristo che vive in noi a riscaldare il cuore e a illuminare il capo del Pastore che è in noi e del Mago che è in noi. Se siamo in grado di unire queste due cose, allora, ciò che viene diretto dalla testa è la buona volontà che deve sorgere nella vita comunitaria nella tessitura del nostro karma sia microcosmico che macrocosmico. Perché cosa è diretto dalla testa, miei cari amici, se non l’anima che si muove per incontrare l’anima dell’altro in modo che ciascuno prenda l’anima dell’altro nella propria anima.
Questa unificazione di Magi e Pastori è quindi la via per trovare Cristo – perché dove due o tre sono riuniti nel suo nome, lì Lui si troverà.
L’unificazione di Magi e Pastori, che diventa Immaginazione e Ispirazione in noi, può essere raggiunta solo attraverso un Io consapevole.
Il Mago in noi è colui che, avendo sperimentato i misteri pre-natali ricorda come l’amore si trasforma in memoria, cioè come la saggezza del cosmo diventa il nostro karma prima della nascita, deve trasformare questa saggezza e questo karma in amore e destino attraverso il Pastore in noi che, nelle vite passate, ha sperimentato i misteri post-mortem di come la memoria diventa amore.
Durante il Natale, nell’emisfero settentrionale, il Mago in noi si rivolge verso l’interno per sperimentare il mistero dell’evoluzione del mondo – la saggezza del mondo. Nell’emisfero meridionale, invece, il Pastore si rivolge all’esterno per sperimentare la propria anima nel mondo esterno – la saggezza cosmica.
Tuttavia, gli esseri umani che hanno preso coscienza nella loro anima di questi due flussi e possono emanciparsi dal processo di respirazione della Terra, sono in grado di fare di più. Nell’emisfero settentrionale, durante il Natale, la natura del Pastore può riscaldare il pensiero con l’ispirazione dell’estate precedente, dando forza interiore e vitalità.
E nell’emisfero meridionale, quando il mondo sta esplodendo, la natura dei Magi può aggiungere alle immaginazioni esterne della natura la chiarezza della saggezza acquisita durante l’inverno, per evitare che l’anima si perda in fantasie. Voler trasformare l’estate in inverno e l’inverno in estate, vivere con entrambe le cose contemporaneamente nell’anima significa essere un “essere libero sulla terra”.
Solo un essere umano libero, che è in grado di conciliare mente e cuore in questo modo, può sviluppare l’immaginazione e l’ispirazione, che insieme formano l’amore necessario per trasformare il karma in destino; solo l’amore, un’ispirazione dell’altro e un’immaginazione di lui, può conciliare il karma che esiste tra le due correnti karmiche: Platonici e aristotelici.
Lo fanno come segue:
Quando Magi e Pastori, le due correnti animiche, si riconciliano in un essere umano, sorge nell’anima una comprensione per l’altro. Nell’anima platonica una comprensione per l’anima del Pastore dell’altro, in quella aristotelica una comprensione per l’anima del Mago dell’altro.
Così nasce l’amore.
L’amore, infatti, può nascere solo accogliendo l’anima dell’altro nella propria anima e trovando in noi stessi una forza animica corrispondente – la forza della corrente animica opposta.
Nel momento in cui riusciamo a fare questo, siamo diventati esseri di libertà (flussi animici) e di amore (flussi karmici).
Solo un essere dotato di Io può dirsi umano. Solo gli esseri umani hanno il karma e solo gli esseri umani possono liberarsi dal karma trasformando il karma in destino, la memoria in amore.
Gli Spiriti della Forma ci hanno dotato di un Io e della possibilità di diventare la decima gerarchia della Libertà e dell’amore.
Il Cristo è entrato nell’evoluzione terrestre per salvare i nostri Io che erano caduti troppo in basso nella materia, affinché ciò fosse ancora possibile.
Questa notte possiamo guardare le stelle e portare agli Spiriti della Forma i frutti della nostra libertà e del nostro amore nati dalla trasformazione del nostro karma individuale passato attraverso la comprensione della nostra vera natura nella formazione del destino mondiale con gli altri per il futuro.
Vi lascio, miei cari, con questi pensieri sulla sua notte meravigliosa.
Con amore e profondo rispetto per i Magi e i Pastori nelle vostre anime.
Namaste!
Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare
Immagine di copertina: Tela di Arild Rozencrantz (particolare)
Adriana Koulias è nata nel 1960 a Rio de Janeiro, in Brasile. All’età di nove anni la sua famiglia è emigrata in Australia.
Nel 1989 Adriana ha iniziato a studiare Antroposofia, Filosofia e Storia e ha intrapreso una carriera artistica, vendendo opere a varie gallerie d’arte e partecipando a diverse mostre miste. Autrice di diversi romanzi tra cui tradotti in italiano: Il segreto della sesta chiave, Il tempio del Graal, I custodi del Graal.
Oggi Adriana tiene regolarmente conferenze su storia, filosofia e scienze esoteriche. Ha due figli e vive a Sydney.