Ora è il turno delle donne incinte

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È notizia di oggi, 16 novembre 2021, data che ricorderemo come molte, in questi giorni di pura follia, che la ASU FC (Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale) dedica uno Special Vax Day alle donne incinte.

A fianco delle future mamme, per rassicurarle e fugare ogni dubbio sulla bontà del siero Pfizer, vi saranno ginecologi e ostetriche che le seguiranno nel miracoloso percorso di immunizzazione.

Questa è una delle notizie più drammatiche degli ultimi tempi, non solo per l’assoluta mancanza di responsabilità dei medici piegatisi a questa aberrazione – e già ne abbiamo contezza – ma soprattutto per le frasi che il sedicente divulgatore di notizie crea: “seduta speciale di vaccinazione”; “dal Black Friday di venerdì 26 novembre al Vax Day di sabato 27 novembre, è tempo di regali”.  E non ultima, se non la più drammatica: “In omaggio verrà fornita fotografia del feto acquisita con ecografo”.

Questo è il nuovo distopico mondo in cui viviamo, eppure fino a qualche anno fa, alle donne in gravidanza veniva spesso vietata qualsiasi somministrazione farmaceutica. Ad oggi si inocula un siero sperimentale che farà sentire i suoi dannati effetti sull’indifeso feto.

Tale fatto si era già verificato in Israele, specchio futuro di quello che avverrà in Italia.

La questione è oltremodo drammatica.

Questa umanità è vittima di un incantesimo oscuro. Come analizzare quindi ciò che sta accadendo? Se leggiamo gli accadimenti attraverso suggestioni, parleremo di veri e propri sacrifici umani.  Nessuna esagerazione. Ce lo concediamo poiché ad oggi la realtà ha superato l’immaginazione.

Pare che il velo caduto sulle anime e sugli occhi di questa collettività alla deriva sia ormai pesante coltre intrisa di pece. Sacrifici umani di massa quindi quelli che avvengono oggi. Atto sacro antico come il mondo, quello che subivano e subiscono gli animali ed in determinate culture gli esseri umani (argomento vasto che qui non tratteremo). Istituzione primigenia della civiltà stessa che fonda la religione, la precede. È atto che collega il basso con l’alto, spesso barbaro e cruento ma giustificato poiché rivolto alla divinità. Un do ut des, che ha ragion d’essere nello spazio rituale. All’interno del cerchio-confino, la vita è offerta e liberata come sacra potenza. Lo spargimento di sangue ne è la prova. Liquido primordiale, simbolo stesso della vita e sua potenza.


Stiamo però vivendo nel tempo dell’inversione e della menzogna. I demoni appaiono come belli e buoni ed i giusti come matti e confinabili. Il medico che ridona la vita, inocula la morte.

E soprattutto la madre, principio del mondo divino e terreno, diviene mater monstrum. Sacrifica i suoi figli in nome del dio scienza. Non necessariamente si condannano poiché in cattiva fede… sembra che queste donne siano come annebbiate.

Sembra che abbiano perso il collegamento con la loro parte d’amore istintuale che le dovrebbe portare a proteggere i piccoli.  Spaventate, inseguite, braccate da una informazione assassina – i giornalisti avrebbero potuto fare la differenza, invece sono i principali untori di menzogne — si recano in questi luoghi luccicanti e accoglienti – un paese dei balocchi sanitario – come possedute.

Loro sì vittime di un sacrificio umano, insieme ai loro bambini indifesi ed in formazione. In fila e disciplinate camminano all’interno dei padiglioni, seguendo percorsi da lobotomizzati in cui sono segnate a terra le tracce per fermarsi, mantenere la distanza ed avanzare. Arrivate nel box, panacea di ogni male, offrono il loro sangue ed il sangue del loro sangue.

Stiamo sfiorando la più diabolica distopia.  La realtà è fatta d’apparenza, superficie e mondo invisibile.  Quello che non vediamo possiamo comunque percepirlo.

La scissione tra chi vede, e chi ha occhiali appannati è sempre più netta.

Viviamo in due differenti realtà parallele. Il dialogo tra un mondo e l’altro pare essere ogni giorno meno auspicabile. Le comunicazioni interrotte. Stiamo ora vivendo la coda scurissima del Kaliyuga, l’intera umanità è malata, e non lo è a causa di una pandemia, indotta, finta o non che sia, ma per l’effetto che produce sulle menti, strappando via dal centro-cuore ogni forma d’amore verso chi è indifeso.

Anziani e bambini sono le vittime prescelte. Questa pare essere una parodia. In questo caso si può parlare di malattia globale che affligge il genere umano. E se possiamo tollerare, con riserva ed incredulità chi sceglie un percorso sanitario per recarsi ad aperitivi e luoghi di svago, mal possiamo accettare che tale scempio venga fatto su creature indifese.

Sì di sacrifici umani si tratta, ma non rivolti al mondo sacro così come avveniva nelle culture tradizionali, bensì ai demoni di questo Nuovo Mondo.

Possiamo quindi solo sperare in una presa di coscienza da parte di queste madri, di questi genitori imbeccati dai loro servi, gusci vuoti senza più anima.

Valentina Ferranti

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