Scrive oggi El Pais: “L’imam che organizzò la strage di Barcellona era un informatore degli 007 spagnoli”…

Dunque Abdelbaki Es Satty, la mente della cellula jihadista che ha messo a segno l’attentato di Barcellona, era un informatore del Centro Nacional de Inteligencia, i servizi segreti spagnoli.
Lo scrive El Pais, e lo confermano fonti degli 007, senza indicare fino a quando si è prolungata la collaborazione.

Guarda guarda, un informatore, un uomo controllato e pagato dai Servizi.

Uno che in teoria non avrebbe neppure potuto soffiarsi il naso senza essere controllato e registrato.
E invece ha istruito ed addestrato un gruppo di giovani terroristi.
L’imam di Ripoll era – che combinazione – in stretto contatto con l’Isis – sempre mentre avrebbe dovuto essere sotto stretta sorveglianza da parte dei Servizi – e stava organizzando un grande attentato contro la Sagrada Familia a Barcellona.
Poi qualcosa è andato storto e ha ripiegato sul furgone falcia-passanti.

Ora, come può essere credibile una storia del genere?
Delle due l’una: o i Servizi spagnoli sono talmente incapaci da non sapere cosa fa un loro informatore oppure è al loro interno che va cercata la vera mente dell’attentato di Barcellona.

Tertium non datur.

In ogni caso Es Satty non può dire la sua perché – guarda tu le coincidenze – nel frattempo è morto nell’esplosione della casa di Alcanar mentre preparava un nuovo attentato…
Peraltro un pattern ormai talmente abituale da apparire banale.
Ma tanto la gente continuerà a negare anche l’evidenza ed a dividere il mondo tra buoni e cattivi: buoni servitori dello Stato e cattivi terroristi…e voi?

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