Minori e privacy, una Tutela non rimandabile

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di Federico Leone
Il Dipartimento della Giustizia americana porta in tribunale TikTok, per le accuse della Federal Trade Commission secondo cui l’app e la sua società madre cinese ByteDance hanno (ancora) violato la privacy online di milioni di minori, di cui molti under 13.

 

La citazione, presentata presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti, nello Stato della California, accusa TikTok di aver violato un accordo del 2019 con la Federal Trade Commission: tikTok ha continuato a raccogliere dati su milioni di bambini di età inferiore ai 13 anni senza il consenso dei genitori e non rispettando le richieste di cancellazione dei dati dei genitori, in violazione del Children’s Online Privacy Protection Act (C.O.P.P.A.).

“TikTok ha violato consapevolmente e ripetutamente la privacy dei bambini, minacciando la sicurezza di milioni di bambini in tutto il paese”, ha affermato la presidente della Federal Trade Commission, Lina Khan, in una dichiarazione, e prosegue “La FTC continuerà a utilizzare l’intera portata delle sue autorità per proteggere i bambini online, soprattutto perché le aziende implementano strumenti digitali sempre più sofisticati per sorvegliare i bambini e trarre profitto dai loro dati”.

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E in Europa? Ancora niente? Nessuna urgenza percepita? E il GDPR?! È ben noto che in Europa gli algoritmi TikTok mettano di fronte ai piccoli con maggiore facilità contenuti con basso contenuto culturale e formativo (voglio essere educato nello scrivere) ed è ben noto che l’utilizzo delle tecnologie crei delle dipendenze. È altresì noto che gli anni più importanti per la formazione di un essere umano siano quelli che vanno dai 4 ai 14 anni. Ebbene, che occidente vogliamo?! Quando in Europa si procederà con forza contro comportamenti lesivi della privacy dei minorenni? Strettamente connesso alla riservatezza dei dati dei minori, aggiungo, ci sono le loro menti ed i loro cuori, le loro coscienze. Genitori, sollevatevi. Autorità europee, idem.

Tornando ai fatti americani, il portavoce di TikTok, Alex Haurek, ha contestato le accuse e ha affermato che molte di esse

“si riferiscono ad eventi e pratiche passate, che erano inaccurate o erano state affrontate”.

TikTok è il social media più utilizzato dai giovanissimi, e negli Stati Uniti conta 170 milioni di utenze. La popolazione complessiva ammonta a 330milioni circa.

L’azione del Dipartimento della Giustizia americano arriva dopo che il Legislatore aveva votato in aprile di imporre e forzare la vendita di TikTok o vietare l’app, per i suoi legami con la società madre con sede a Pechino, ByteDance.

TikTok sta contestando la legge ed a settembre presenterà le proprie difese.

La causa contro TikTok deriva da un precedente accordo che il suo predecessore Musical.ly, il quale aveva raggiunto con la FTC nel 2019 un accordo, accettando di pagare 5,7 milioni di dollari come sanzione civile più elevata per una violazione del COPPA, fino a quel momento. Tale sanzione fu superata ampiamente da Epic Games, americanissima azienda proprietaria del gioco Fortnite, con un accordo stellare da 275 milioni di dollari nel 2022 e 240milioni di dollari di risarcimenti.

L’Europa come si pone verso i social che non solo raccolgono dati dei minori, ma ne plasmano i comportamenti e le priorità?

“Non si può essere mai sicuri di quello che un bambino impara guardando la televisione. E non si deve mai sottovalutare la sua capacità di reagire creativamente al visibile”
Gianni Rodari.

Fonte


Federico Leone, nato vissuto e cresciuto a Milano, laureato in Giurisprudenza con specializzazione in common law, dopo un decennale esperienza di amministratore pubblico, è professionista nel settore privacy e data protection, consulente del Gruppo dei Garanti Europei.

Autore di libri in materia è stato docente presso università Cattolica in global business management e business ethics (sempre e solo con riferimento a privacy e data protection).

Ha presentato il suo primo libro sul GDPR in Camera dei Deputati nel gennaio 2018.

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