L’OMS, Ranieri Guerra e il documento fantasma

Report Oms

Un piano pandemico, quello italiano, vecchio e mai aggiornato, fermo addirittura al 2006.

Nascosto, o meglio “modificato”, per non dare fastidio a un governo che nel frattempo, erano gli inizi della prima ondata di coronavirus, veniva lodato in tutto il mondo per le modalità con cui stava affrontando l’emergenza sanitaria. A rivelarlo è un servizio di Report che chiama direttamente in causa Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità: c’è la sua mano dietro la sparizione improvvisa di un report pubblicato e poi scomparso nel giro di sole 24 ore lo scorso maggio. Il motivo? Dando una semplice occhiata a quel documento, era possibile accorgersi di come il nostro Paese fosse totalmente impreparato di fronte a una minaccia come quella del Covid-19.

Vogliamo la verita! Paghiamo l'Oms per nascondere i dossier che denunciano le responsabilità del governo?

E così il piano era stato nascosto, successivamente riproposto con una data diversa: “Ultimo aggiornamento 2016”.
Lo stesso Guerra avrebbe fatto pressione ai ricercatori dell’Oms affinché tutto fosse modificato per non dar fastidio all’esecutivo italiano, sapendo che la trasmissione di Rai Tre stava per sollevare il caso:

“Non fatemi casino su questo – scriveva il coordinatore in una mail – Stasera andiamo sui denti di Report e non possiamo essere suicidi (. .. ) Adesso blocco tutto (…). Così non può uscire. Evitate cazzate. Grazie e scusate il tono. Ranieri”.

Ma il testo, alla fine, era stato pubblicato senza cambiamenti. E così era scattato l’ordine di ritiro immediato.

Vogliamo la verita! Paghiamo l'Oms per nascondere i dossier che denunciano le responsabilità del governo?

Il risultato finale, il rapporto “An unprecedented challenge – Italy’s first response to COVID-19” a cura “di un team di ricercatori della divisione europea dell’Oms” è così un goffo tentativo di camuffare la realtà: secondo un perito interpellato da Report, il pdf è in realtà sempre lo stesso documento del 2006. A cambiare, soltanto il link sul sito del ministero della Salute. Tanto che, in maniera un po’ grottesca, all’interno si legge di un primo “stock di farmaci in arrivo entro il 2006”.

Guerra era stato tra l’altro direttore generale per la Prevenzione dal 2014 al 2017. Dunque, avrebbe dovuto occuparsi lui dell’aggiornamento del piano pandemico italiano, rimasto invece fermo negli anni. Da qui l’interesse, anche personale, a nascondere la verità.

Vogliamo la verita! Paghiamo l'Oms per nascondere i dossier che denunciano le responsabilità del governo?

Lo studio realizzato dai ricercatori Oms era stato, tra l’altro, finanziato anche grazie a 100 mila dollari provenienti dal Kuwait e doveva servire, sulla carta, agli altri Paesi e agli stakeholders della sanità di tutto il mondo a trarre lezioni utili dal caso italiano, capendo cosa aveva funzionato e cosa no nella prima fase della guerra al Covid-19.

Un testo poi sparito nel nulla, con buona pace di chi l’ha pagato, su indicazione precisa di Guerra.

Che, secondo una ricercatrice europea intervistata da Report e rimasta anonima, avrebbe fatto pressioni pesantissime:

“Disse all’autore del rapporto: “O ritiri la pubblicazione o ti caccio dall’Oms”. Oms che, teoricamente, dovrebbe essere organizzazione indipendente. E che invece si era trasformata, si legge sempre in una mail, nella “consapevole foglia di fico del governo italiano”.

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