L’Italia propone un piano di pace per l’Ucraina

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Luigi Di Maio parla durante un incontro a Yerevan, Armenia, 3 aprile 2022 © AFP / Karen Minasyan

L’ambiziosa proposta richiederebbe compromessi che l’Ucraina si è rifiutata di fare.
Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha presentato un piano di pace per l’Ucraina al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, come riporta La Repubblica.

Il piano, che vedrebbe l’Ucraina e la Russia dichiarare un cessate il fuoco e risolvere le loro dispute territoriali sotto la supervisione di osservatori internazionali, si scontra con diversi ostacoli, tra cui l’insistenza di Kiev nel continuare la guerra.

Di Maio ha presentato il suo piano a Guterres a New York mercoledì, mentre i suoi contenuti sono stati mostrati anche ai leader del G7 e del gruppo Quint (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Italia), ha riferito il quotidiano italiano.

Secondo il rapporto, le quattro fasi del piano sarebbero state completate in ordine sparso, e ogni passo avrebbe messo alla prova la fiducia delle parti coinvolte prima di arrivare al successivo.

La prima cosa da fare sarebbe un cessate il fuoco e la smilitarizzazione della linea del fronte nell’Ucraina orientale. Da lì, si aprirebbero negoziati multilaterali sul futuro status internazionale dell’Ucraina – se il Paese entrerà o meno nell’UE e quale forma assumerà la sua neutralità.

In terzo luogo, Ucraina e Russia negozierebbero un accordo sullo status della Crimea e delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Kiev insiste sul fatto che questi territori sono tutti ucraini, mentre la Crimea ha votato per unirsi alla Russia nel 2014 e la Russia riconosce l’indipendenza delle due repubbliche del Donbass.

Infine, il piano chiede un accordo multilaterale sulla pace e la sicurezza in Europa, incentrato sul disarmo e sul controllo degli armamenti, nonché sul ritiro delle forze russe dal territorio attualmente rivendicato dall’Ucraina.

A supervisionare questo sforzo sarebbe un “Gruppo di facilitazione internazionale”, comprendente i Paesi dell’UE e le Nazioni Unite. La Repubblica non ha fatto i nomi di tutti i Paesi che sarebbero coinvolti, ma ha ipotizzato che una lista ristretta potrebbe includere Francia, Germania, Italia, Turchia, Stati Uniti, Cina, Canada, Regno Unito, Polonia e Israele.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato giovedì ai giornalisti che Mosca non era a conoscenza del piano fino a quando “non ne ha appreso l’esistenza dai media”. Tuttavia, Peskov ha aggiunto che

“la partecipazione di chiunque possa aiutare a raggiungere un accordo è benvenuta” e che “nessuno rifiuta alcun tipo di sforzo sincero”.

Tuttavia, sia l’Ucraina che alcuni dei Paesi con cui Di Maio ha condiviso il suo piano hanno indicato che potrebbero non essere aperti a un accordo di questo tipo. I negoziati tra Kiev e Mosca si sono interrotti e diversi integralisti del governo di Volodymyr Zelensky hanno dichiarato che accetterebbero solo la “capitolazione della Federazione Russa”. Lo stesso Zelensky ha dichiarato di essere aperto a un accordo, ma non accetterebbe di riconoscere la Crimea come territorio russo.

Mentre i leader di Italia, Francia e Germania hanno parlato con il Presidente russo Vladimir Putin dall’inizio dell’operazione militare della Russia a febbraio e hanno chiesto una pace negoziata, il Regno Unito si è opposto a “qualsiasi negoziato con la Russia”.

Il primo ministro Boris Johnson ha detto al presidente francese Emmanuel Macron la scorsa settimana che “l’Ucraina vincerà, sostenuta con il giusto livello di assistenza militare difensiva”. Durante una visita a Kiev alcuni giorni prima, Johnson avrebbe detto a Zelensky che anche se il leader ucraino era disposto a firmare un accordo con la Russia, l’Occidente non lo era.

A Washington, l’amministrazione Biden è ancora decisa a fornire armi all’Ucraina, e la settimana scorsa l’addetta stampa della Casa Bianca, Jen Psaki, ha dichiarato che

“riteniamo che il ruolo più costruttivo sia quello di continuare a sostenere gli ucraini al tavolo dei negoziati e a sostenerli militarmente”.

A tal fine, l’amministrazione ha già inviato all’Ucraina armi e munizioni per un valore di quasi 4 miliardi di dollari da febbraio e sta attualmente sollecitando il Congresso ad approvare una legge sugli aiuti militari ed economici all’Ucraina per un valore di 40 miliardi di dollari.

Fonte

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

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