Lettera aperta al presidente Putin

Usa Vs Russia

L’insulto di Biden a Putin definito un assassino ha definitivamente cancellato le speranze del Cremlino di buone relazioni?

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto all’inaccettabile affermazione di Biden secondo cui il presidente russo sarebbe un assassino, sostenendo che Biden ha chiarito che “non vuole normalizzare le relazioni”.

Al Cremlino la fiamma della speranza brucia eternamente?

Per me è ovvio da molti anni che Washington non vuole relazioni normali con la Russia o con qualsiasi altro Paese. Washington vuole una relazione egemonica con Washington come egemone e la Russia come burattino obbediente come lo era durante il decennio di Eltsin.

Basta considerare gli ultimi quattro anni della presidenza Trump. Trump ha dichiarato la sua intenzione di normalizzare le relazioni con la Russia e per questo la sua presidenza è stata distrutta dall’establishment americano.

Non c’è alcuna prospettiva che la Russia abbia relazioni normali con gli USA e il suo impero.

La distruzione della presidenza di Trump e il furto della sua rielezione è la prova che l’establishment americano non tollererà un presidente che intenda instaurare un normale rapporto diplomatico con una Russia sovrana. Quest’unica intenzione è bastata per distruggere la presidenza di Trump. Trump si è dovuto immediatamente confrontare con tre anni di “Russiagate” ben orchestrato, seguito da due tentativi di impeachment su basi false, e la sua rielezione è stata rubata. La magistratura americana si è rifiutata persino di guardare le prove schiaccianti delle elezioni rubate.

Il Cremlino ha davvero creduto che Biden avrebbe ripetuto l’errore autolesionista di Trump e fatto amicizia con la Russia?

Nonostante tutta la chiarezza nell’accusa di Biden, sostenuta dalla portavoce della Casa Bianca Jen Psaki secondo cui “i russi saranno ritenuti responsabili”, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha ribadito l’interesse della Russia a “prevenire il degrado irreversibile” dei legami bilaterali russi con gli Stati Uniti.

Incredibile.

Sembra che il Cremlino sia incapace di riconoscere la realtà. Nel 2016 Hillary Clinton, che ci si aspettava fosse il prossimo presidente degli Stati Uniti, ha definito Putin il “nuovo Hitler”. Che differenza c’è con Biden che chiama Putin un assassino? Demonizzare Putin e la Russia è la politica ufficiale occidentale. La demonizzazione di Putin e della Russia è in corso da anni.

La pazienza di Putin è straordinaria. Reagisce a questi insulti calcolati senza batter ciglio. Ma la risposta di Putin non serve alla pace o agli interessi russi.



 

Caro presidente Putin,

mi permetta di offrire una spiegazione della minaccia che Lei e il mondo intero affrontate. Washington e l’establishment della politica estera americana La odia a morte. La odiano perché ha ripristinato la sovranità della Russia ed ha, pertanto, messo un Paese potente sulla strada dell’egemonia americana. Ricordate la Dottrina Wolfowitz (1992):

“Il nostro primo obiettivo è quello di prevenire il riemergere di un nuovo rivale, sia sul territorio dell’ex Unione Sovietica o altrove, che ponga una minaccia dell’ordine di quella posta in precedenza dall’Unione Sovietica. Questa è una considerazione dominante alla base della nuova strategia di difesa regionale e richiede che ci sforziamo di impedire a qualsiasi potenza ostile di dominare una regione le cui risorse, sotto controllo consolidato, sarebbero sufficienti a generare una potenza globale”.

Lei, presidente Putin e solo Lei, è responsabile del “riemergere di un nuovo rivale . . sufficiente a generare un potere globale”. Pertanto, Lei è un ostacolo inaccettabile per l’egemonia americana, e “il nostro primo obiettivo” è quello di rimuovere l’ostacolo che Lei pone all’egemonia americana.

Questa politica neoconservatrice rimane in vigore. Nessuna alternativa si è fatta avanti. Recentemente, due analisti russi dell’egemone Consiglio Atlantico hanno suggerito a Washington di seguire un approccio meno ostile alla Russia.
Sono stati immediatamente denunciati dagli altri 22 membri degli esperti di politica estera del Consiglio. Vedi qui.

Non si potrebbe affermare più chiaramente che la Russia si è messa di traverso sulla strada di Washington. Al Cremlino mancano persone che conoscano la lingua inglese?

Chiunque stia consigliando il Cremlino è un idiota.
Ogni volta che il Cremlino risponde agli insulti e alle false accuse di Washington, il Cremlino dà a tutti i media occidentali – un ministero della propaganda, che non è mai esistito prima sulla terra e può essere trovato solo nella fantascienza come 1984 di George Orwell – l’opportunità di ripetere l’accusa: “Oggi il portavoce del Cremlino ha negato che Putin sia un assassino”.

Se posso darLe un consiglio, presidente Putin, spieghi a Peskov e a Zakharov di non rispondere alle accuse e agli insulti. Ignorateli. Non dite nulla. Smettete di cercare di fare appello a Washington e ai suoi burattini della NATO. Il fatto che la Russia creda che i fatti siano rilevanti è visto dall’Occidente come un segno di grande debolezza. I fatti non contano in Occidente. Il Russiagate lo ha dimostrato chiaramente.

Andate a fare i vostri affari dove siete benvenuti e considerati come un potenziale protettore contro Washington, come l’Iran. Formate un esplicito patto di difesa reciproca con la Cina.

Neppure la follia criminale di Washington avrà il coraggio di affrontare la Russia e la Cina. Aggiungete l’Iran e i Talebani. Il modo migliore per tenere il terrorismo islamico fuori dalla Federazione Russa è di fare amicizia con loro e metterli contro Washington.

Battere Washington al suo stesso gioco.

E con tutti i mezzi, impedire a Israele e Washington di attaccare il territorio siriano. Finché non mostrerete la potenza della Russia, non sarete presi sul serio. Più a lungo non verrete presi sul serio, maggiore sarà la probabilità che le minacce contro la Russia crescano fino ad una guerra nucleare. Ovviamente, la Russia non viene presa sul serio quando i leader democratici americani descrivono il presidente della Russia come il “nuovo Hitler” e “un assassino”.
Nessun presidente americano ha mai osato parlare di un leader sovietico, anche quando c’era effettivamente una giustificazione per farlo in questi termini.

Offro questo consiglio non perché sono pro-Russia e anti-America, ma perché ho lavorato con il presidente Reagan per raggiungere l’obiettivo di porre fine alla guerra fredda e alla sua minaccia di Armageddon nucleare. La gente può andare avanti quanto vuole sul cambiamento climatico e su Covid, ma la guerra nucleare è un’eventualità da fine dei tempi.

La volontà neoconservatrice americana di acquisire l’egemonia mondiale porterà la guerra nucleare a meno che Lei non volti le spalle della Russia all’Occidente decadente, corrotto e morente e protegga con forza decisiva gli interessi della Russia e dei suoi amici.

Washington vi nega amici in Europa. Trovateli altrove. La pace del mondo è in gioco.

Paul Craig Roberts

Traduzione di Piero Cammerinesi per LiberoPensare

Fonte


Paul Craig Roberts (3 aprile 1939) è un economista e autore americano.
In passato ha ricoperto un incarico di vicecapo di gabinetto nel governo degli Stati Uniti, nonché incarichi di insegnamento in diverse università statunitensi.
È un promotore dell’economia orientata all’offerta e un oppositore della recente politica estera degli Stati Uniti.

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