L’estradizione di Assange è un altro tassello della narrativa controllata

Assange Extradition

I corrotti governi statunitensi e britannici, fortemente aiutati e spalleggiati dai presidenti occidentali, hanno distrutto la protezione del giornalismo sancita dal Primo Emendamento . L’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti per essere processato per spionaggio segna la fine di una stampa libera come metodo per giudicare le responsabilità dei governi.

D’ora in poi, ogni giornalista che pubblica una storia sfavorevole al governo potrà essere perseguito come spia.

Durante la guerra del Vietnam il governo degli Stati Uniti provò a fare questo con Daniel Ellsberg e il New York Times, ma non riuscì a farla franca. Ma i tempi sono cambiati. L’Ellsberg di oggi – Julian Assange – e il New York Times di oggi – Wikileaks – sono demonizzati come spie al servizio dei servizi segreti stranieri.

Il New York Times e il Guardian, che hanno pubblicato parte del materiale di Wikileaks trapelato presumibilmente da Chelsea Manning, sono sfuggiti all’incriminazione mettendosi contro Assange e aiutando Washington a demonizzarlo. Il resto delle prostitute dell’informazione si è unito, compresa Wikipedia, che descrive falsamente la situazione come fa con la maggior parte delle questioni trasformate in controversie.

Oggi quasi nessuno conosce la vera storia.


I problemi di Assange iniziarono quando due donne svedesi, attratte dalla sua celebrità, lo portarono a letto a casa loro.

Una delle donne si preoccupò per un episodio di sesso non protetto e chiese ad Assange di rassicurarla facendo un test Aids. Lui rifiutò stupidamente. La donna chiese alla polizia se gli si poteva ordinare di fare il test.

È stata questa domanda, non un’accusa di stupro da parte di una delle due donne, che ha generato l’indagine della polizia sullo stupro. La procura svedese ha indagato e poiché non c’erano accuse o prove di stupro, ha chiuso il caso. Assange era libero di lasciare la Svezia.

Andò nel Regno Unito. Inspiegabilmente, ma forse su insistenza di Washington, un altro procuratore svedese riuscì a riaprire l’indagine chiusa ed emise una richiesta di estradizione affinché Assange fosse riportato in Svezia per essere interrogato. NESSUNA ACCUSA È STATA PRESENTATA CONTRO ASSANGE.

Dato che Assange era ricercato per essere interrogato, non per le accuse che non c’erano, la legge sull’estradizione non si applicava. Ma Washington sapeva che i tribunali britannici avrebbero risposto alle sue pressioni.

Rendendosi conto che non aveva alcuna protezione dalla legge, dato che Washington può scavalcare la legge a suo piacimento, Assange si  è rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador che gli ha concesso asilo. Ha risieduto nell’ambasciata dal 2012 fino al 2019, quando un cambio di governo in Ecuador ha permesso a Washington di comprare la revoca dell’asilo di Assange da parte del governo.

Nel frattempo il secondo procuratore svedese aveva abbandonato la sua indagine perché non c’erano prove. Ma ora che Assange era in mani britanniche, Washington poteva farlo finire nelle proprie mani.

Dal 2019 Assange è stato tenuto nel Regno Unito in condizioni che gli attivisti per i diritti umani descrivono come tortura, mentre si svolgevano udienze pro-forma di estradizione. Ieri [20 Aprile], dopo un decennio di persecuzione e detenzione in una forma o nell’altra, il Regno Unito, uno stato fantoccio americano compiacente, ha rispettato le istruzioni del suo padrone e ha accettato di estradare Assange negli Stati Uniti per essere processato come spia per aver esercitato i diritti di una stampa libera.

Il caso, naturalmente, non ha nulla a che fare con lo spionaggio. Il governo degli Stati Uniti è in cerca di vendetta e ha scavalcato tutte le leggi conosciute per vendicarsi. Agli occhi del governo, il rilascio da parte di Wikileaks di documenti ufficiali che mostravano i crimini di guerra degli Stati Uniti nonché l’inganno intenzionale degli alleati americani, sfidava il controllo di Washington sulle narrazioni. Washington ha concluso che non poteva operare in un mondo di libertà di stampa e ha scelto di distruggere la protezione del giornalismo prevista dal Primo Emendamento.

I media americani, britannici e occidentali hanno partecipato volentieri alla distruzione del proprio diritto di cronaca.

C’è da augurarsi che Assange viva abbastanza a lungo dopo la sua condanna, per vedere il suo caso raggiungere la Corte Suprema degli Stati Uniti e la sua condanna rovesciata – cosa che, data la sua demonizzazione, è certa – per motivi costituzionali. D’altra parte, proprio come i tribunali britannici rispondono alle pressioni di Washington, così fanno i tribunali statunitensi. Proprio come il ramo esecutivo ha ridotto il Congresso degli Stati Uniti alla semi-impotenza, il governo federale ha intaccato l’indipendenza e il coraggio del potere giudiziario. La stessa Corte Suprema è stata politicizzata, come dimostra l’ultima nomina.

In America oggi, i diritti, o forse più precisamente i diritti speciali, sono le prerogative delle persone di colore (POC), e gli americani bianchi subiscono discriminazioni e diritti diminuiti dalla legge nelle ammissioni universitarie, nelle assunzioni, nelle promozioni, nel lavaggio del cervello nell’addestramento alla sensibilità, e in una serie di altri modi.

I Padri Fondatori contavano su una stampa libera protetta dal Primo Emendamento per denunciare le responsabilità dei governi tanto quanto sulla separazione dei poteri. Tutte queste salvaguardie sono state erose.

La conseguenza è che ora ci troviamo di fronte alla tirannia di un governo irresponsabile che può controllare tutte le narrative.

Paul Craig Roberts

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

Fonte


Paul Craig Roberts (3 aprile 1939) è un economista e autore americano.
In passato ha ricoperto un incarico di vicecapo di gabinetto nel governo degli Stati Uniti, nonché incarichi di insegnamento in diverse università statunitensi.
È un promotore dell’economia orientata all’offerta e un oppositore della recente politica estera degli Stati Uniti.

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