Le parole (Alessandra Scarano)

Le parole vanno appoggiate
sul muro di cinta del proprio giardino,
a seccarsi, un mattino d’estate. 

Poi, a sera, raccoglile in entrambi
i tuoi palmi e falle di nuovo venire
alla luce, immerse nel latte lunare, battezzale.

Questo è parlare.

Veramente restare in silenzio ascoltando
la voce di fondo del mondo.

Signore del cielo, tu ti nascondi
nel petalo che vola via dalle dita,
dalla mia presa maldestra, ma chiedo clemenza,
guardavo negli occhi la notte. 

Cercavo nell’aria del buio, sognavo. 

Ben oltre la luce lunare, in te, seppur cieca, vedevo
la sola parola che crea, che ristora,
immagine che non si mostra due volte.
T’ascolto, risuoni di acqua di fonte.

Alessandra Scarano

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