La Terza Notte Santa è la Notte delle Archai

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di Adriana Koulias 

Miei carissimi amici,

la Terza Notte Santa è la notte delle Archai e la principale Archai del nostro tempo è Michele.

Ieri sera abbiamo parlato degli Arcangeli, il cui compito è quello di raccogliere tutto ciò che possiamo raccogliere nelle nostre anime in relazione alla parola e portarlo nel mondo spirituale, affinché le nazioni e gli individui sappiano come contrastare l’opera delle potenze avversarie sulla Terra.

L’aspetto importante di questa comunicazione è che deve essere il più possibile oggettiva, il che significa, in senso spirituale, che non si basa su alcuna opinione, ma su ciò che l’anima percepisce in se stessa quando contempla gli eventi del mondo.

Siamo di fronte a un compito un po’ difficile: guardare dentro di sé ed essere obiettivi. Cioè, non lasciarsi influenzare da antipatie o simpatie che ci legano a una nazione, a un credo o a una razza, ma piuttosto sperimentare l’eco degli eventi terreni come sperimenteremmo un’immagine rossa dopo l’impressione di un colore verde.

In verità, gli eventi terreni non sono isolati dalla sofferenza degli individui, e ciò che dovrebbe muoverci non dovrebbe essere una teoria o un’altra su questo o quell’evento, ma la sofferenza degli individui coinvolti. Questo interesse per l’altro è la compassione: far coincidere il proprio cuore con quello dell’altro, sentire le sue gioie e le sue sofferenze oggettive come se fossero le nostre, soggettivamente, all’interno della nostra anima. Solo un vero interesse crea un’impressione duratura nell’anima che si può sperimentare in modo oggettivo/soggettivo, cioè non sentendo per se stessi ma permettendo ai sentimenti dell’altro di vivere in noi come se fossero nostri. È questa unicità che ci permette di parlare a nome loro alle stelle.

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In passato si sentiva solo per la propria famiglia, la propria tribù, la propria razza. Oggi coloro che si sentono ancora così, in futuro diventeranno paradossalmente dei ritardatari evolutivi, si allontaneranno dall’evoluzione. Gli antroposofi che seguono Michele devono liberarsi di tutte le tendenze tribali, familiari e nazionali per seguire lo Spirito del Tempo. Un tale individuo comprende di essere appartenuto a molte razze, nazioni e credo nelle vite precedenti alla sua attuale nascita e che queste vite lo hanno dotato di varie esperienze che, oggi, lo rendono capace, nel vero senso della parola, di comprendere e unire la propria anima con quella di qualsiasi razza, nazione e credo. Coloro che possono sperimentare un ricordo della loro condizione di non nati, anche se solo intuitivamente, possono discernere attraverso questo, che non hanno nessuna nazione, nessuna tribù, nessuna razza, ma appartengono a tutte le nazioni, tribù e razze perché sono saliti più in alto di coloro che seguono le anime di gruppo, seguono lo Spirito del Tempo Michele.

I Cavalieri del Graal, i Templari, furono i primi a sviluppare un tale stato d’animo internazionale e universale, erano fratelli indipendentemente dalla razza o dalla nazione, perché non seguivano le loro anime di gruppo, ma seguivano Michele e attraverso Michele le loro anime divennero Graal in cui viveva il sangue di Cristo.

Cristo è morto per tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla famiglia, dalla tribù, dalla razza o dalla nazione, indipendentemente dal credo. Cristo è venuto a salvare l’umanità dall’orlo della distruzione assumendo il karma del mondo nella propria anima – un essere irreprensibile e puro ha assunto il karma del mondo ed è morto per redimerlo.

Ieri sera abbiamo dato alle stelle le nostre esperienze individuali degli eventi del mondo. Questa notte dobbiamo salire più in alto e sperimentare l’umanità stessa nella nostra anima, inspirarla ed espirarla verso le stelle.

Nel mio libro Fifth Gospel [Quinto Vangelo, NdT], Cristo ci mostra come ha vissuto soggettivamente le gioie e i dolori oggettivi di tutto il mondo quando è entrato in Gesù:

Era notte. Tutti dormivano, tranne Cristo in Gesù. Egli sedeva sulla montagna della quiete, mentre l’anima dell’umanità, il respiro dei villaggi e delle città, dei paesi e delle nazioni del mondo si levava verso l’alto, in direzione delle stelle aggrovigliate. Sotto, la terra respirava nei suoi frutteti e nelle sue distese sabbiose, nei suoi oceani e nelle sue strade lastricate, nei suoi deserti tremanti e nelle sue foreste verdeggianti, e mentre gli uomini dormivano si svegliava dal suo sogno quotidiano e rivolgeva la mente alle attività interiori. Poteva sentire la sua anima agitarsi sotto di lui; poteva sentire il battito del suo cuore fremere e poteva sentire il suo respiro nei dolci profumi portati dalle brezze…

… Il respiro dei suoi uomini si intrecciava con la notte e diventava un tutt’uno con i pensieri caotici, la disperazione di ogni cuore umano – il muto, inespressivo desiderio di una moltitudine di anime umane. Cristo in Gesù ha respirato i sognatori di Israele, i sognatori di Samaria e di Siria e di Grecia e di Roma. Ha respirato il mondo e i suoi desideri, le sue speranze e le sue paure, e ne ha tratto sollievo, conforto e consolazione. Anche così, al mattino, quando si mettevano da parte le coperte, a piccoli passi, gli occhi degli uomini tornavano alla loro cecità e le orecchie alla loro sordità. Dimenticavano che lui l’aveva fatto, dimenticavano che era stato con loro, quando nei loro letti tremavano per la paura o l’umiliazione, o si infuriavano per l’odio, o piangevano per il dolore nei loro cuscini (Quinto Vangelo – Un romanzo. A. Koulias).

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Cristo ha potuto dare conforto e consolazione perché ha respirato tutti i desideri, le paure e le speranze – la totalità della disperazione dell’umanità, così come le gioie – nella sua stessa anima, proprio come la terra respira i suoi esseri elementari in inverno, sia il bene che il male, e ogni primavera li espira di nuovo per riportare la vita nel mondo.

Quando cominciamo a ricordare il nostro essere non nati, ricordiamo che abbiamo un incontro con Cristo prima della nostra incarnazione. Quanto più ricordiamo questo incontro, tanto maggiore sarà il nostro desiderio di seguire lo Spirito del Tempo, Michele. Infatti, secondo Rudolf Steiner, dal XX secolo il Cristo opera come Signore del Karma e per questo motivo gli impulsi di Michele sono forti e potenti nella sfera del karma. Il suo desiderio è quello di ristabilire l’armonia tra il karma dell’individuo e il karma dell’umanità, è il rappresentante della nuova “Coscienza cosmica”, cioè delle forze del karma che si dispiegano tra gli individui e l’umanità stessa.

Si può sfuggire ai tribunali di giustizia in vita, si può causare la morte e la distruzione di intere nazioni e uscirne indenni, ma non si può sfuggire ai crimini commessi contro l’umanità dopo la morte. Perché ogni individuo dovrà sempre più confrontarsi con Cristo/Michael, non solo al momento della nascita, quando ci vengono mostrati i nostri compiti karmici per la vita a venire, ma anche al momento della morte, quando ci verrà mostrato in che misura abbiamo adempiuto a tali compiti e cosa abbiamo contribuito al karma futuro dell’umanità, sia nel bene che nel male che abbiamo fatto.

Questa notte, quindi, è la notte in cui dobbiamo elevarci per sperimentare l’umanità stessa nella nostra anima. Chiederci come abbiamo contribuito al karma positivo del mondo, con il nostro pensiero, i nostri sentimenti e le nostre azioni. Ci siamo elevati al di sopra di tribù, nazione, razza e credo? Abbiamo abbracciato tutta l’umanità? Siamo diventati rappresentanti michaelici del nostro tempo?

Questa notte Michele riunisce a sé tutti coloro che gli appartengono dai tempi antichi. Gli portiamo ciò che abbiamo fatto per l’umanità ed egli guarda nelle nostre anime e osserva queste azioni e le giudica in base al loro peso e noi sappiamo molto chiaramente se si tratta di azioni oggettive e altruistiche. Egli vive poi con le conseguenze di ciò che non siamo riusciti a realizzare per il bene dell’umanità come atto autosacrificale. Infatti, Lui, più di tutti gli arcangeli dell’antichità, si è schierato con gli esseri umani. Ha difeso la nostra libertà e si è fatto carico delle conseguenze che questa libertà avrebbe comportato per il karma del mondo.

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Rudolf Steiner stesso ci ha dato un esempio di questo servizio cristico auto-sacrificato quando si è assunto il karma dell’intera Società Antroposofica e di ciò che sarebbe diventata nel mondo, e anche questo: si è impegnato a seguire spiritualmente chiunque avesse letto anche una sola pagina di uno dei suoi libri.

Assumere non solo il karma soggettivo delle nostre azioni nelle interazioni immediate con gli altri, ma assumere il karma oggettivo delle nostre interazioni come impatto sul mondo stesso, interazioni che vanno al di là di quello che è il karma personale, è ciò che si chiede a un Michaelite e a un Cavaliere del Graal. Per questo i Templari si sentivano un tutt’uno tra loro, con l’Ordine e con la stessa cristianità.

Le Archai portano con sé la memoria del mondo che ha un legame con il vecchio Padre Crono o Satur. La conoscenza di questo è sempre stata nota, per questo chiamiamo archivio un deposito di saggezza.

Michele, tuttavia, desidera aiutarci a trasformare questa memoria del nostro karma individuale in un amore per il mondo tale da essere disposti ad accogliere nella nostra anima il karma degli altri, anche se per un breve periodo.

Questa è la segnatura di questa notte, miei carissimi amici.

Non saremo in grado di farlo tutto in una volta, ma possiamo fare piccoli passi verso un amore di questo tipo, un amore che possa abbracciare qualsiasi essere umano in modo inequivocabile (il compito dei manichei sarà quello di accogliere anche quelli malvagi e riprovevoli) – e respirare questo amore fino alle stelle.

Vi lascio con questi pensieri in questa notte di Michele,

Con amore e con il più profondo rispetto,

Namaste!

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare


Adriana Koulias è nata nel 1960 a Rio de Janeiro, in Brasile. All’età di nove anni la sua famiglia è emigrata in Australia.
Nel 1989 Adriana ha iniziato a studiare Antroposofia, Filosofia e Storia e ha intrapreso una carriera artistica, vendendo opere a varie gallerie d’arte e partecipando a diverse mostre miste. Autrice di diversi romanzi tra cui tradotti in italiano: Il segreto della sesta chiave, Il tempio del Graal, I custodi del Graal.
Oggi Adriana tiene regolarmente conferenze su storia, filosofia e scienze esoteriche. Ha due figli e vive a Sydney.

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