La “mia” Pacific Palisades tra Roghi e Memorie

di Piero Cammerinesi

Pacific Palisades brucia da giorni, riducendo in cenere migliaia di abitazioni, con all’interno non solo i beni di tante famiglie ma anche i ricordi di centinaia di esistenze.

Il vento Santa Ana, amato da tutti coloro che vivono o hanno vissuto in California per il suo calore profumato di canyon boschivi e di deserto, ed il cui alito trasforma l’inverno in una dolce primavera, ha un suo lato diabolico quando le sue potentissime raffiche diffondono scintille e fiamme seminando morte e distruzione tra le case di legno delle città californiane.

 

Il panorama della devastazione dell’incendio di Pacific Palisades

 

Ad oggi la situazione del rogo di Palisades è drammatica, con 10 morti ed oltre 9.000 abitazioni incenerite mentre le fiamme continuano ad aggredire altre zone dell’area di Great Los Angeles vasta come l’Umbria.

Come sempre, ci succede di cogliere la gravità di una situazione quando ci sono familiari gli elementi e le caratteristiche; per tal motivo questo catastrofico incendio – più di altri disastri anche peggiori per vittime e violenza umana o naturale che pur avvengono quotidianamente – mi colpisce profondamente.

Per una volta vorrei condividere allora un racconto personale, magari proprio per rendere omaggio a tutti coloro – compresi amici e conoscenti residenti a Palisades – che hanno perso tutto in questo evento catastrofico.

Infatti, anche se non ci vivo più da tempo, sono molto legato a quel neighborhood, non solo perché ci ho vissuto 5 anni ma perché ha rappresentato molto nella mia vita.

 

Il panorama della costa con Malibu in distanza scattata da Pacific Palisades

 

Inizio col dire che ci trasferimmo in California nel 2006, lasciando l’Italia per lavoro. Fu solo dopo lunghe ricerche che trovammo casa in questo meraviglioso angolo di Los Angeles, a due passi dall’Oceano Pacifico.

Eh sì, perché il quartiere si chiama Pacific Palisades proprio perché originariamente prese il nome dalle alte palizzate di legno costruite per difendere il territorio dalle potenti e devastanti onde dell’Oceano Pacifico.

Tutti gli elementi in questa zona del continente americano – quello che veniva definito il Far West – sono violenti, a volte feroci: l’acqua, i venti, il fuoco, gli animali selvaggi che vivono a poca distanza dalle abitazioni.

Forse, paradossalmente, è proprio questa indomabilità della natura a rendere particolarmente affascinante la California.

 

La mia casa di Pacific Palisades

 

Dunque trovammo casa in una tranquilla via di questo quartiere, tutto come nei film americani, naturalmente: villette una accanto all’altra, con il driveway davanti e il giardino dietro, delimitato dall’immancabile recinto di legno a difesa della privacy.
Il tutto immerso nella vegetazione lussureggiante della California, traboccante di fiori ed alberi esotici.

La cosa più bella era avere il mare, anzi, l’oceano, a cinque minuti a piedi da casa, in modo da poter scendere in qualsiasi momento per una corsa sulla spiaggia sottostante, ricca di servizi di ogni genere, dai ristorantini alle piste ciclabili, dai bagni pubblici onnipresenti alle aree fitness o dedicate agli skaters. Quel profumo di mare mi è sempre mancato dopo aver lasciato Palisades, ma credo sia normale per chi abbia vissuto degli anni davanti al mare sentirne la mancanza come un anelito pungente.

Oltre all’esperienza dell’oceano praticamente sotto casa, una delle cose che mi entusiasmò maggiormente fu scoprire che, a pochi chilometri da casa, su Sunset Boulevard, c’era l’ashram di Yogananda, un Autore che, prima del mio incontro con Massimo Scaligero, avevo amato moltissimo e che mi aveva letteralmente cambiato la vita.

Così spesso prendevo la bicicletta e in cinque o dieci minuti raggiungevo il Lake Shrine dove era possibile meditare tra palme, fiori e tempietti di varie confessioni religiose intorno al laghetto.

 

Il Lake Shrine, Ashram fondato da Paramahansa Yogananda e dove egli concluse la sua vicenda terrena

Ma lasciatemi ora spiegare perché, per una volta, ho deciso di condividere questi ricordi personali.

Ebbene, perché nei miei anni a Palisades sono accadute delle cose davvero particolari, che la terribile catastrofe di oggi mi riporta alla mente.

Una in particolare è indimenticabile.

A Los Angeles, tra le varie celebrities che ebbi occasione di conoscere per il mio lavoro di giornalista – avevo il tesserino della Foreign Press, della stampa estera – e di editore di una rivista internazionale bilingue mi capitò di stringere amicizia con Benedict Fitzgerald – per gli amici Ben – nipote del grande scrittore Scott Fitzgerald.

Ben, che abitava a Santa Monica, a pochi minuti da dove vivevo, era l’autore della sceneggiatura del film The Passion di Mel Gibson, e per questo motivo ero molto interessato alla sua esperienza di aver lavorato ad un’opera così cruda ma anche profondamente mistica.

Ci vedevamo spesso da Starbucks di Palisades e davanti ad un caffè americano lui ed un espresso io, iniziammo ben presto ad affrontare gli eventi di Palestina anche dal punto di vista della scienza dello spirito.

Ben Fitzgerald, scomparso a Gennaio 2024

Ben non conosceva Steiner ma dinanzi alle mie descrizioni – ispirate ai cicli di Steiner sui Vangeli – dei fatti collegati all’evento del Golgotha sentì risuonare in sé quelle immagini, anche perché stava scrivendo la sceneggiatura per un film su Maria.

I nostri incontri andavano avanti con discussioni ed approfondimenti sui Vangeli dal punto di vista esoterico.

Un giorno gli parlai in particolare di un episodio della vita di Gesù che per me aveva sempre rappresentato qualcosa di magico: il colloquio della Madre con il Figlio, il giorno prima del Battesimo del Giordano.

Si tratta di un dialogo intimo tra Maria ed un Gesù dolente e deluso che dispera del futuro dell’umanità, così profondamente affondata nella cecità della materia.

La Madre Lo consola e, durante quel dialogo – che Rudolf Steiner descrisse come qualcosa di unico in tutta la storia dell’umanità – Ella viene adombrata dall’Entità Cristo, ancor prima che tale Entità entrasse in Gesù durante il Battesimo del Giordano.

Fu Maria dunque la prima creatura terrestre ad essere adombrata dall’Entità Cristo.

Contagiai Ben dell’entusiasmo che avevo sempre provato di fronte a questo umanissimo ed al tempo stesso profondamente esoterico evento degli eventi di Palestina, tanto che riuscii a convincerlo ad inserire questo episodio – da rappresentarsi in modo evocativo – nel film su cui stava lavorando sempre per la regia di Mel Gibson. Accettò l’idea con entusiasmo e mi propose di partecipare alle riprese del film, che si sarebbero svolte in Marocco entro pochi mesi.

Ero entusiasta, estasiato all’idea di poter essere strumento per inserire un episodio profondamente esoterico in un film che – considerando il regista e la potenza della casa di produzione – avrebbe avuto milioni di spettatori.

Era l’occasione di una vita intera per essere strumento di verità.

Ci salutammo con questo accordo. Io partii per l’Italia dove ero solito tornare tre o quattro volte all’anno perché avevo ancora la casa editrice da seguire. Trascorse alcune settimane a Roma, rientrai a Los Angeles. Era la metà di luglio del 2007.

Ma qualcosa di inaspettato e terrificante accadde. Appena rientrato a casa, infatti, fui colto da fortissimi dolori all’addome che interpretai inizialmente come stress o causati dall’assunzione di cibi poco salutari. Ma non era così e dovetti essere ricoverato urgentemente all’ospedale Saint John di Santa Monica, dove trascorsi oltre due settimane ad un passo dalla morte.

Come mi aveva profetizzato un astrologo anni prima – la cui previsione, esatta al minuto, avevo dimenticato – fu la mia testardaggine e l’intuizione di un bravo medico a salvarmi la vita. Quando uscii avevo perso 6 o 7 chili e mi reggevo a malapena in piedi, ma i guai non erano finiti.

Ben, infatti, nel frattempo, aveva avuto seri problemi legali con la casa di produzione di Mel Gibson che gli doveva svariati milioni di dollari. Dopo pochissimo tempo – non potendo permettersi azioni legali che nel mondo del cinema di Hollywood costano centinaia di migliaia di dollari – perse la bellissima casa di santa Monica, si ammalò anche lui e si trovò di fronte al divorzio.

Il progetto del film era stato spazzato via con una violenza inimmaginabile.

Dalle ricerche che facemmo emerse che qualcuno aveva deciso che quei contenuti non si dovevano inserire in un film che avrebbe girato il mondo.

Dovevamo essere annientati e lo fummo.

Ci volle molto tempo per riaverci dallo shock e per giungere alla inevitabile presa di coscienza del fatto che avevamo sfidato forze enormi che non intendevano permettere la realizzazione del nostro progetto.

Alla fine le cose si rimisero lentamente a posto ma Ben uscì di scena e non si occupò più del film su Maria.

Quanto a me vissi ancora alcuni anni a Pacific Palisades prima di trasferirmi in Texas.

Ma a Palisades mi attendeva un altro importante appuntamento della mia vita.

 

Il piccolo giardino denominato Bluffs Park da dove si può contemplare la litoranea da Santa Monica a Malibu e, a destra la targa sulla panchina dedicata da Dino De Laurentiis al figlio

 

In quegli anni, mi recavo quotidianamente al Bluffs Park, un minuscolo parco a cinque minuti da casa con vista sul litorale per meditare o semplicemente per guardare il tramonto sull’oceano. In questo parco c’era una panchina che era stata donata alla municipalità di Los Angeles da Dino de Laurentiis e dedicata alla memoria del figlio, morto in un incidente aereo in Alaska a 33 anni. Su questa panchina una targa portava la scritta The sun never sets on Love. Tanti Baci [Il sole non tramonta mai sull’amore. Tanti baci] ed era firmata da Dino.

L’Edizione inglese del Trattato del Pensiero Vivente di Massimo Scaligero

Ebbene, fu proprio su questa panchina, con negli occhi la meravigliosa costiera dell’oceano verso Topanga e Malibu, che provai il primo impulso a realizzare un film su Massimo Scaligero. Una sorta di chiamata stimolata anche dalle numerose richieste di informazioni sulla personalità di Massimo Scaligero, visto che avevo parlato di lui con diverse persone negli USA ed anche incalzato a lungo l’editore della casa editrice Steiners Books di New York per veder pubblicata la versione inglese del Trattato del Pensiero Vivente.

La distanza – nel tempo e nello spazio –  dai luoghi e dall’epoca in cui frequentavo lo studio di Massimo a Roma e il crescente interesse di molti amici che avevano un profondo desiderio di sapere come fosse lui come persona, mi fece nascere nell’anima questo sogno che pochi anni dopo – grazie anche all’incontro col regista Davide Cincis – riuscii a realizzare.

Avrei voluto girare l’inizio di OLTRE – Un Tributo a Massimo Scaligero proprio in quel luogo a me così caro, seduto sulla panchina di Dino, ma non fu tecnicamente possibile, anche se il docufilm si apre con delle riprese a Los Angeles.

Il film è visibile qui: https://vimeo.com/288110597

Iniziammo a lavorare su OLTRE quando ormai vivevo in Texas e terminammo il lavoro quando ero già rientrato in Italia dopo quasi un decennio trascorso negli USA.

Incredibilmente fu proprio una Società californiana, la Adler & Associates che scelse e volle distribuire internazionalmente il film, che oggi è distribuito su varie piattaforme, in Italia, ad esempio, su Amazon Prime Video.

Per una serie di eventi accaduti nel corso della lavorazione del film ed anche successivamente, posso affermare di essere certo che il risultato del nostro impegno e l’incredibile ampiezza della distribuzione per un docufilm a basso budget e di argomento di nicchia può essere stato possibile solo grazie ad un aiuto da parte del mondo spirituale, nelle cui mani misi il lavoro in momenti in cui tutto sembrava fallire.

Era il 2018 quando il film uscì ed ormai Palisades era diventato per me un un ricordo lontano, ma aveva lasciato una impronta indelebile nella mia anima.

Ed è proprio per il fatto terribilmente doloroso di vederla oggi ridotta in cenere e dover ricevere i messaggi di amici che hanno perso tutto – beni e ricordi di una vita – che ho pensato di condividere questi preziosi e unici ricordi con chi è arrivato fino alla fine di queste riflessioni.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Facebook
Pinterest
Twitter
Email
Telegram
WhatsApp

Ti potrebbero interessare:

it_IT

Accedi al sito

accesso già effettuato