Judith von Halle: il coronavirus e la divinità presente in ogni essere umano

222.001

Durante questi tempi difficili, ho riflettuto su quale potrebbe essere un approccio antroposofico a questa pandemia di Covid-19. Ci sono così tante teorie, antroposofiche e non, che siamo invitati a conoscere e considerare.
Forse voi, come me, ricevete
 link a più video e siti web legati alla pandemia di quanti vi sia possibile visualizzare, se desiderate conservare del tempo da trascorrere lontano dallo schermo e mantenere almeno una parvenza di vita normale. 

Tutto ciò che personalmente mi sento in grado di fare è guardare, osservare e cercare di trarre alcune conclusioni su ciò che sta accadendo. Una di queste conclusioni è che quasi tutti noi, compresa la maggior parte di medici, scienziati, politici, accademici ed esperti di ogni tipo, non sappiamo quasi nulla di Covid-19. Tutte le informazioni che ci arrivano dai canali ufficiali sono confuse, cambiano nel tempo e sono spesso contraddittorie. Questa è un’esperienza molto inquietante per quelli di noi che vorrebbero qualcosa di solido a cui appigliarsi. Lo scrittore Paul Kingsnorth ha espresso molto bene questo dilemma : 

Vorrei dire che so cosa fare di tutto questo, o cosa imparare. Vorrei insegnarvelo in modo che anche voi possiate imparare. Vorrei essere un profeta in un’epoca in cui i profeti sono così disperatamente necessari. Purtroppo, non sono qualificato per questo ruolo. Non so proprio niente e sto imparando, dolorosamente, che questa è sempre stata la mia lezione, sin dall’inizio. Non so proprio niente. La mia società non sa proprio niente. Tutte le cose che sono stato educato ad etichettare come apprendimento, i miei 30 e Lode, le mie lauree all’Università di Oxford, tutti i libri che ho letto e scritto, tutte le argomentazioni che ho imparato a formulare, tutte le idee che ho imparato a inquadrare, tutti i concetti che ho imparato a enunciare. Tutto questo lavoro concettuale, tutti questi modi europei moderni di vedere, capire, controllare, gestire, dirigere il mondo, non valgono niente. Niente di tutto questo era ciò che pensavo fosse.  

Quindi, questa pandemia cos’ha da insegnare alla nostra civiltà occidentale globalizzata? Cosa possiamo imparare da tutto questo? Niente, perché non siamo attrezzati per imparare la vera lezione che viene insegnata. E non possiamo imparare la lezione perché la nostra cultura materialista, centrata sulla mente, non crede nell’esistenza del regno da cui proviene, che è il mondo immateriale. 

In un precedente articolo sul coronavirus, ho dato parecchia enfasi ai lati positivi del lockdown: il miglioramento della qualità dell’aria, la riduzione del rumore del traffico aereo e stradale, i benefici per la natura e la fauna selvatica, il senso accresciuto di una comunità che si prende cura dei suoi membri più deboli e la speranza che, poiché eravamo tanti che non volevamo tornare alla “normalità”, i governi avrebbero potuto prenderne atto e smetterla di parlare di crescita economica come se nient’altro avesse importanza.
Queste speranze non sono durate, ovviamente.
 

Ho anche sollevato la possibilità che fossi un ingenuo e che tutti noi fossimo manovrati da forze molto lontane dall’essere benigne nei confronti degli esseri umani, citando la velocità con cui le nostre libertà civili sono state rimosse, parlando delle molte restrizioni imposte alla vita sociale e familiare e sottolineando il danno arrecato alla nostra situazione economica. Via via che passano i mesi, diventa sempre più chiaro che questa visione più pessimistica è più valida e che l’umanità è entrata in un periodo molto buio. 



Una risposta all’appello di Paul Kingsnorth per una reale conoscenza del virus si trova in The Coronavirus Pandemic – Anthroposophical Perspectives di Judith von Halle . Tradotto dall’originale tedesco da Frank Thomas Smith e pubblicato da Temple Lodge, questa è una delle poche spiegazioni, da un punto di vista antroposofico, che ho trovato veramente utili.
Nonostante il disclaimer della von Halle rispetto alla conoscenza scientifica o la sua modesta descrizione dei suoi scritti come “frammenti motivanti per libera considerazione”, ciò che scrive ha, almeno per me, il sapore di genuina ricerca spirituale antroposofica. Ha scritto per un pubblico antroposofico, in risposta alle domande dell’inizio di quest’anno da parte di membri del Lazarus-John Branch della Free Association for Anthroposophy, quindi a volte usa linguaggi e idee con cui i lettori non preparati sull’antroposofia potrebbero non avere familiarità. Ho quindi cercato di includere collegamenti ipertestuali a fonti di approfondimento, ogni qual volta ciò potesse essere utile, oppure ho fornito brevi spiegazioni. 

In un articolo così breve non posso rendere giustizia alla gamma completa delle sue intuizioni, quindi menzionerò solo quelli che sono per me alcuni dei punti più importanti che solleva.
A par
te tutte le angosce umane e i disagi innescati dal coronavirus, le cause spirituali sottostanti sono estremamente inquietanti. 
Se 
non vogliamo che l’attuale pandemia sia la prima di una serie di catastrofi, l’umanità è chiamata ad apportare alcuni grandi cambiamenti al modo in cui conduce la sua vita.
La von Halle suggerisce che, poiché Covid-19 è una pandemia, significa che siamo nella morsa di una situazione in cui si applica il karma dell’umanità nel suo complesso, e questo è accaduto in modo tale da ostacolare il karma individuale pianificato. In questi casi, dice la von Halle, dopo la morte di una persona cara, i cui fili karmici individuali sono stati recisi dal karma dell’umanità, non è facile per le gerarchie di angeli  intrecciare di nuovo questi fili.
Questo è quindi un attacco frontale all’I
o dell’individuo (il Sé, il portatore del principio Cristico o la divinità interiore nell’essere umano, che portiamo con noi da un’incarnazione all’altra) e da questo conclude che il potere spirituale attivo nella pandemia è Sorat, l’Anti-Cristo, “il più potente nemico spirituale che l’umanità deve affrontare nel suo cammino evolutivo e che il “virus è solo un’onda appena increspata rispetto a ciò che l’umanità deve ancora subire nel prossimo futuro”. 

In relazione a quest’ultimo punto, la von Halle afferma che: 

Oggi sperimentiamo l’attacco – causato da noi come organismo umano (cioè l’umanità nel suo insieme) – all’elemento aria e all’organo fisico ad esso associato, i polmoni, attraverso il nostro pensiero corrotto, non vivificante  [Questo è un riferimento al concetto di “pensiero vivente”, di cui puoi leggere di più nel capitolo 8 della “Filosofia della libertà” di Steiner].  Ma se in futuro, nell’era dell’anima cosciente, l’umanità sarà sprofondata così in basso da essere degenerata tanto nel suo pensiero quanto nei suoi sentimenti, seguirà un attacco al suo cuore. Quindi sarà un caso di assenza di compassione, che è collegata, tra le altre cose, alla sofferenza degli animali. 

La von Halle dice anche che 

…non è solo l’individuo a causa della sua biografia personale, ma anche l’umanità in quanto tale che ha sviluppato una predisposizione per la malattia causata da questo virus, in quanto ha promosso e valorizzato il materialismo nel suo pensiero, negli ultimi 150 anni. 

È qui che gli esseri umani sono chiamati a trasformare il loro pensiero: 

La più grande difficoltà che devono affrontare gli esseri umani è che non vogliono riconoscere l’Io, cioè la realtà spirituale della loro origine e del loro scopo – la realtà di se stessi come una comunità di individui di natura puramente spirituale, che al momento presente hanno assunto corpi materialmente fisici. Solo in presenza di questa intuizione, la vita sulla terra per l’umanità – un’esistenza che possa davvero essere chiamata vita – potrà continuare. 

A meno che non riusciamo a raggiungere una chiara consapevolezza e comprensione del fatto che le sfere invisibili della vita sono importanti quanto quelle fisiche nel renderci completamente umani, il risultato sarà l’allontanamento dalla vita spirituale, sia sulla Terra che dopo la morte. La conseguenza di questo allontanamento e isolamento è che un elemento che dovrebbe rimanere nella vita spirituale, degenera, viene espulso e inizia a manifestarsi nel mondo fisico come agenti patogeni e malattie che compaiono in un organismo vivente e si moltiplicano parassiticamente al suo interno.
La von Halle poi dice: 

Un mondo diverso, che non è incluso nel piano di sviluppo divino per l’umanità, sorge attraverso questo isolamento parassitario. Se gli esseri umani riconoscono il loro Io e la sua importanza, i suoi compiti e le sue possibilità, inizia l’individualizzazione morale – la maturità auto-desiderata da creatura a nuovo dio [la von Halle si riferisce qui all’affermazione di Rudolf Steiner che gli esseri umani sono destinati attraverso la loro evoluzione, che dura eoni, a diventare il prossimo ordine di angeli, la Decima Gerarchia)].  Se gli esseri umani non riconoscono il loro Io e la sua importanza, i suoi compiti e le sue possibilità, vanno incontro a una speciale esistenza amorale, un’autodegenerazione da creatura divina a una nuova – mai esistita prima e neanche prevista nel senso più elevato – creatura sub-sensibile. Quindi gli esseri umani consumano questa scissione dal tutto e risucchiano tutto ciò che possono dal mondo vivente, che era stato loro concesso, favorendo così la loro degenerazione. 

Questa è una visione davvero allarmante: che l’umanità, attraverso la sua sconsiderata negazione della sua vera natura e il suo abbraccio al materialismo ateo, corre il pericolo di essere spinta da forze spirituali maligne in uno stato di esistenza subumano. 

Judith von Halle ha anche alcune cose molto interessanti da dire sui virus: 

Poiché i virus non sono costituiti da cellule e non hanno un metabolismo proprio, ma solo uno schema per la loro riproduzione che possono attualizzare all’interno della cellula del cosiddetto ‘ospite’, non sono esseri viventi come i batteri (molti dei quali, tra l’altro, svolgono un ruolo indispensabile nel processo di digestione umana, cosa che non è il caso dei virus).  I virus, inoltre, si mantengono secondo il principio degli errori che si verificano durante il loro processo di copia e che spesso si traduce in situazioni per loro ottimali.  In tal modo si trovano in una posizione diametralmente opposta all’ordine divino fondamentale, vale a dire ai principi di verità, bellezza e bontà, che sono fondamentali per il potere creativo dell’umanità. La causa della morte cellulare nel corpo umano è ciò che ottimizza l’esistenza virale (la morte cellulare programmata è parte integrante della difesa dell’ospite contro l’invasione di patogeni intracellulari). Questo fatto da solo dovrebbe spingere la nostra attenzione verso la natura spirituale del virus. 

(…) Un’infezione da virus porta invece l’attenzione dell’Io della persona addormentata verso i processi puramente materiali-fisici e riafferma la sua visione del mondo materialista già distorta. Un impulso spirituale (sub-sensibile-spirituale) che impatta sul fisico, nell’anima umana. (…) L’intenzione spirituale dei virus, in quanto portatori di spirito (o non portatori di spirito) (…) è di causare il massimo danno in ciò con cui entrano in contatto, con lo spirito dell’essere umano al livello del Devachan anche se al livello amorale dell’immagine speculare – ma con lo spirito non usato da quella persona. [Qui l’autore si riferisce a parti dello spirito umano di cui si impossessano gli Asura e quindi non sono disponibili per il singolo essere umano.] Quindi sono una piaga dell’epocadell’anima cosciente . Le epidemie di virus influenzano il karma dell’umanità relativamente a quanto lo spirito individuale non riesce a sopportare nel singolo essere umano, e, di conseguenza, in quella che dovrebbe essere l’era del risveglio spirituale, la persona ricade in atteggiamenti di anima di gruppo, che aumentano la potenza fisica dei virus. 

I nuovi vaccini Covid-19 aiuteranno? 

Che la vaccinazione non possa offrire una protezione duratura è indicato dall’impulso a mutare indotto dalla vaccinazione. Considerate spiritualmente, le campagne di vaccinazione, per quanto benefiche possano essere all’inizio, non possono porre rimedio all’adattamento karmico dell’umanità causato da un’epidemia virale. Nella migliore delle ipotesi, avviene un rinvio dell’adattamento karmico dell’umanità.  Se le cause spirituali dell’epidemia non vengono sanate ma vengono invece somministrate vaccinazioni globali, in futuro si dovranno fare i conti con conseguenze o risarcimenti karmici più drastici. Questo non è un appello contro le vaccinazioni. Ha il solo scopo di indicare che le campagne di vaccinazione da sole non sono una soluzione, ma al massimo un espediente temporaneo, perché senza la rimozione delle cause spirituali delle malattie infettive, contribuiscono allo scoppio di altre più potenti epidemie. 

Mi è ormai chiaro che Covid-19 è solo uno degli aspetti di un attacco multiforme contro gli esseri umani e contro tutta la vita sulla Terra che stiamo attraversando. Cambiamento climatico, guerra, la sesta grande estinzione di specie, genocidio, materialismo, razzismo, degrado umano, inquinamento, terrorismo, polarizzazione della società, indebolimento della democrazia, fake news e “post-verità”: queste sono tutte le sfaccettature degli attacchi dello stesso nemico. Lo scopo di Sorat e dei suoi aiutanti, gli Asura, è sempre stato quello di distruggere l’Io umano (il Sé, il portatore del principio Cristico o la divinità interiore nell’essere umano) e di distruggere la Terra stessa, di cui l’Io ha bisogno per il futuro sviluppo dell’anima umana. Questa è la vera portata della battaglia in cui l’umanità è ora impegnata. 

Prevedendo questo, Rudolf Steiner ha detto:  

L’umanità inizierà a riprendersi quando, attraverso il lavoro nella vita dello spirito, le persone verranno a conoscere e vedere nella sua vera luce il fatto che la quinta epoca post-Atlantica [cioè l’età in cui viviamo attualmente, che va dal XV secolo d.C. al 4° millennio d.C.] ha lo scopo di creare un modo di essere materialistico, che si situa al di fuori dal flusso generale dell’evoluzione umana. Ma tanto più, allorasi deve concretizzare uno stato spirituale dell’essere, in opposizione a questo materialismo. Ciò che le persone della nostra epoca devono imparare è la necessità di intraprendere una lotta pienamente consapevole contro il male che si sta facendo strada nell’evoluzione umana. Proprio come nella quarta epoca [ossia l’età greco-romana] la battaglia era quella di fare i conti con la nascita e la morte, ora dobbiamo fare i conti con il male. (OO 178) 

Quale aiuto abbiamo a disposizione in questa grande lotta? La von Halle suggerisce diverse cose: 

  • Ridurre la propria esposizione alle notizie sulla pandemia di coronavirus al minimo necessario per evitare di ignorare ciò che sta accadendo nel mondo. (Rudolf Steiner, oltre alla sua ricerca spirituale, si è sempre assicurato di essere completamente informato su eventi e opinioni esteriori). 

  • Il costante lavoro psichico-spirituale di un individuo, o di pochi individui, può avere un’enorme influenza sulle condizioni fisiche e spirituali del mondo! Quando qualcuno chiede: cosa posso fare come singola persona per influenzare gli eventi mondiali? - la risposta è: tutto!
    Se le persone potessero vedere con gli occhi fisici l’effetto sul contesto macrocosmico
    della decisione, e della sua attuazione, di praticare costantemente una meditazione da parte di una singola persona, allora probabilmente nessuno esiterebbe a intraprendere tale esercizio da solo. Perché le possibilità sono enormi! Permettetemi di darvi questo come la più grande consolazione, come il più forte raggio di speranza nella situazione attuale. La singola persona tiene il destino del mondo nelle sue mani. Questo è il dono del Cristo, che vede l’Iindividuale come una divinità, che lo tratta come una divinità. (…) La vita spirituale deve diventare una realtà nei nostri cuori e quindi nella nostra coscienza superiore. Dobbiamo sviluppare un sentimento nelle nostre anime per il vero, il bello e il bene che risiede in questa vita spirituale. 

  • Pronunciare la meditazione della Pietra di fondazione in mezzo alla natura.  A dire la verità, questa verità della saggezza cosmica è oggi (si potrebbe dire, sfortunatamente) un sollievo straordinario – per se stessi, per i propri simili, per il mondo spirituale divino e, soprattutto, per il mondo fisico. 

La von Halle raccomanda anche il versetto di Michele “Vittorioso spirito”

…che ci mostra l’essenza del vero spirito del nostro tempo e, attraverso il suo carattere, non solo ci rende consapevoli dei nostri compiti contemporanei nella vita pratica quotidiana, ma può anche darci la volontà necessaria per soddisfarli.

Vittorioso Spirito
Infiamma la debolezza

Delle anime timorose.
Brucia l’egoismo,
Accendi la compassione,
Che l’altruismo,
Linfa vitale dell’umanità,
Sgorghi quale sorgente
Della rinascita spirituale.

(Da Rudolf Steiner, Detti Mantrici e Formule di Meditazione 1903-25, OO 268 ) 

Dopo aver letto questo libro, mi rimangono parecchi pensieri e domande. 


Primo, come non essere totalmente sopraffatti e inorriditi dalla portata dell’assalto agli esseri umani, specialmente quando la maggior parte di noi è completamente all’oscuro di ciò che sta accadendo e non ha nemmeno i concetti di base per iniziare a capire cosa sta succedendo? Ha importanza che ci siano così tante persone che saluteranno con derisione ciò che è qui scritto, o che non comprenderanno, senza sviluppare nessun interesse per ciò che è stato descritto?  Traggo conforto da ciò che Judith von Halle ha detto sopra, sull’enorme differenza che una o due persone possono fare quando lavorano con la preghiera o la meditazione. E traggo anche conforto dal fatto che ci sono così tante brave persone che fanno cose buone l’una per l’altra in questo momento, tutte cose che credo peseranno sulla bilancia dalla parte dell’umanità. 

Secondo, cosa si può fare contro tali pericoli apparentemente insuperabili?  Tutto quello che posso fare personalmente è scrivere il mio blog; prendermi cura delle persone con difficoltà di apprendimento presso la casa di cura in cui lavoro; prendermi cura di chi mi è vicino; amare il mio giardino come uno spazio meditativo; partecipare nella mia comunità locale, perché, come ho osservato prima, è la solidarietà umana e la cura reciproca che ci porterà oltre questa crisi.
Sorat è
, al di là di ogni confronto, il più grande nemico che l’umanità abbia mai avuto; ma è anche vero che avere un nemico aiuta a definire se stessi (il proprio Sé). E Sorat e gli Asura non hanno alcuna risposta, nessun possibile contrattacco, che possa sconfiggere l’amore di Cristo espresso attraverso la semplice cura umana e l’altruismo. 

Terzo, perché sta accadendo?  Qui, credo, tocchiamo un grande mistero dell’evoluzione umana, cioè il ruolo del male nello sviluppo umano. Ho scritto di più su questo altrove su questo blog , nel caso qualcuno fosse interessato a dare un’occhiata. 

  Jeremy Smith 

Jeremy Smith ha lavorato in vari rami dell’istruzione dal 1986, sia in ruoli di lavoratore dipendente che autonomo.  Prima di allora, era addetto alle arti e agli spettacoli per uno dei distretti di Londra e prima ancora si era formato come attore alla Mountview Theatre School.  Si interessa da molti anni al lavoro di Rudolf Steiner e ha trascorso diversi anni come facilitatore educativo in una scuola steineriana.  L’agricoltura biodinamica, un’altra delle iniziative di Steiner, è un suo enorme interesse ed è azionista della Tablehurst & Plaw Hatch Farms Co-op a Forest Row, East Sussex.  È anche direttore esecutivo di Tablehurst Farm e ha un ruolo part-time come manager registrato per la casa di cura della fattoria. 

Fonte

Traduzione di Diana Ambanelli

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