di Adriana Koulias
Quest’anno vorrei, come tutti gli altri anni, affrontare i nostri studi da un punto di vista diverso in onore delle relazioni karmiche – cioè dal punto di vista del Karma e del Destino, dalla nascita all’Immortalità, che ci porteranno entrambi allo studio dei Guardiani.
Toccheremo sia le prove intime dell’anima che quelle affrontate dal mondo durante questo Avvento/Natale decisivo che ci porterà alla morte di Rudolf Steiner e ci condurrà alla Pasqua del 2025.
Questo Natale precede di sei anni il più importante di tutti gli Avventi, che ci condurrà al 2000° anniversario delle prime Notti Sante, nel 2029-30. Vorrei iniziare con alcune osservazioni introduttive.
Cari amici, oggi la scienza vorrebbe farci credere che siamo un prodotto dell’ereditarietà. Che i nostri talenti, il nostro genio, le nostre malattie, le predisposizioni e i tratti fisici, la nostra razza sono tutti ereditati dai nostri antenati, come un cesto pieno di cose buone e meno buone che ci viene propinato nel momento in cui iniziamo la vita nel grembo materno.
Inoltre, da Darwin in poi, la credenza nell’ereditarietà fisica ha preso una piega più cupa: i nostri antenati non sono più uomini, ma animali.
Questo è il risultato del materialismo che nega la nostra natura spirituale.
Infatti, acceca l’anima sull’esistenza dell’anima prima della nascita, quando l’anima lavora attivamente con gli esseri superiori sul karma e cerca concretamente e creativamente i genitori giusti che possono fornire le forme appropriate in cui il destino karmico può allineare il cuore per il suo compimento.
I genitori forniscono in realtà solo le forme che corrispondono al karma dell’anima e che l’anima può eventualmente superare e rimodellare, se nel corso della sua vita l’Io è abbastanza forte da plasmarle nella forma del destino futuro.
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Si potrebbe dire che è stato l’oblio delle origini spirituali dell’anima a portare alla libertà dell’uomo, ma ha portato a una caduta eccessiva nella materia e ha creato la necessità della “morte”.
La morte è stata il prezzo che abbiamo pagato per essere liberi, abbiamo riempito la nostra anima con la morte, cioè con il mondo materiale e siamo entrati in profondità in questo mondo. Il necessario allontanamento dai mondi superiori è andato troppo oltre e ha portato alla necessità della morte e del karma. Ne seguì la paura della morte, poiché era l’oblio della nostra non-nascita, cioè del tempo trascorso in società con gli esseri superiori, che portò a questa paura della “non esistenza” dopo la morte, e ne seguì il desiderio di raggiungere l’immortalità personale.
Il materialismo e la libertà possono aver portato a coltivare la coscienza dell’Io che può portarci più in alto, ma la coltivazione dell’Io ha portato anche all’egoismo ed è per questo che la religione fa appello alla paura della morte concentrandosi sul raggiungimento egoistico dell’immortalità personale.
In effetti, si potrebbe dire che tutti i nostri problemi sociali odierni derivino da questa paura istintiva della morte e dal desiderio di immortalità personale individuale, che deriva dalla negazione delle nostre origini spirituali e del tempo tra la morte e la rinascita, quando vivevamo in comunione sociale con gli esseri a cui eravamo karmicamente legati e con quegli esseri superiori che erano importanti per il nostro sviluppo.
È vero che la religione si concentra, si potrebbe dire, solo sul viaggio solitario dell’anima individuale attraverso il kamaloca e lo chiama immortalità, perché non è in grado di affrontare le condizioni sociali vissute dalle anime tra la morte e la rinascita dopo quel momento.
La scienza dello spirito non nega che l’eredità abbia un ruolo in ciò che siamo diventati, non nega che dopo la morte viviamo come esseri immortali, ma cerca di aggiungervi il karma che portiamo con noi da prima della nascita e il destino che ci costruiamo e che portiamo nel cosmo dopo la morte. Vuole aggiungere questi elementi alle visioni materialistiche prevalenti nella scienza e nella religione di oggi e portare all’anima ciò che ha perso: la sua dignità, che nasce dal ricordo della nostra connessione spirituale con il cosmo.
Avvento significa infatti “venuta”, una preparazione spirituale alla nascita di Gesù. Non c’è momento migliore dell’Avvento, quindi, cari amici, per esplorare il significato di nascituro e di karma. E così come ci sono tre trimestri vissuti dall’embrione e dalla madre prima della nascita, 3×3 mesi, ci sono state tre prove o sacrifici vissuti dall’essere che poi è diventato Gesù, l’Anima Natanica. Sappiamo da Rudolf Steiner che l’Anima Natanica si sacrificò tre volte come tramite per lo spirito del Cristo nei mondi spirituali prima della sua nascita a Betlemme. In seguito, sarebbe diventato il contenitore di Cristo una quarta volta, quando lo spirito di Cristo sarebbe sceso nella sua anima il 6 gennaio.
Le tre tentazioni di cui leggiamo nella Bibbia furono sperimentate da Cristo come prove quando entrò nell’anima di Gesù nel deserto. Il Cristo le avrebbe poi sperimentate di nuovo in modo più elevato per tre volte, continuando la sua discesa negli involucri fisici di Gesù: nel corpo astrale (nozze di Cana), nel corpo eterico (trasfigurazione) e nel corpo fisico vero e proprio (nel giardino del Getsemani e sulla croce), prima di morire e di risorgere, cioè di rinascere come Spirito della Terra.
Cristo è venuto sulla Terra per ricordarci le nostre origini spirituali, la nostra non-nascita, e per aiutarci a superare la morte e a sviluppare l’immortalità.
Come individui, se decidiamo di farlo, possiamo prendere coscienza di questa esperienza ogni Avvento. Allora i tre sacrifici dell’Anima Natanica diventano prove per noi, che dobbiamo superare se vogliamo sperimentare la nascita di Gesù nella nostra anima durante le 12 Notti Sante – e più tardi, se vogliamo sperimentare in ordine inverso le Tre tentazioni nel deserto dopo la “nascita” nell’anima di Gesù.
Dopo il 6 gennaio, ogni mese può diventare per noi l’immagine di un anno della vita di Cristo che porta alla sua morte sul Golgota e alla sua successiva resurrezione, o alla sua nascita come spirito della Terra.
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Avvento Anima Natanica/Gesù – tre prove:
Regni del Sole stellato/superamento/limiti – corpo fisico.
In un certo senso, questo si ricollega paradossalmente al copione occulto che dobbiamo imparare a “leggere”. Infatti, sulla Terra incarniamo il copione stellare, che è un ricordo della nostra vita nelle stelle prima della nostra nascita. Questo ci porta ai nostri atti di volontà sulla Terra – dove andiamo e chi incontriamo. Questa “conversazione” tra le stelle e le nostre membra si svolge come il nostro karma elaborato prima della nostra nascita.
Regno solare planetario, pianeti e organi interni – corpo eterico.
Si riferisce alla nostra vita attuale sulla Terra e quindi alla presenza mentale. Corrisponde al punto medio del nostro tempo nel mondo spirituale, la Sfera del Sole, dove diventiamo esseri veramente sociali in armonia con gli altri.
Sfera lunare, nervi e sensi – Corpo astrale.
Si riferisce alla scissione della nostra anima, in pensiero, sentimento e volontà, e si riferisce all’ingresso attraverso la porta della morte, quando passiamo molto tempo a osservare e giudicare questi aspetti della nostra anima (le nostre simpatie e antipatie) che ci circondano e siamo completamente soli.
Il Cristo sperimenta le Tre Tentazioni entrando nell’anima di Gesù il 6 gennaio:
Corpo astrale – saltare da una grande altezza – cioè usare i poteri magici per uno scopo egoistico – Lucifero.
Corpo eterico – adorare Lucifero che si è separato dai mondi superiori – cioè negare i poteri divini del mondo spirituale – Lucifero e Ahriman.
Corpo fisico – trasformare le pietre in pane usando il potere della parola – un uso improprio delle forze che vivono alla base della materia – Ahriman.
Il Cristo sperimenta la nobilitazione dei tre involucri corporei scendendo nel corpo fisico di Gesù da gennaio ad aprile:
Febbraio = 1° anno di vita del Cristo: Discesa nei nervi e nei sensi (Sé spirituale) – esemplificata dalle Nozze di Cana.
Marzo = 2° anno di vita di Cristo: Discesa nel cuore e nei polmoni (Spirito vitale) – esemplificata dalla Trasfigurazione
Aprile = 3° anno di vita di Cristo: Discesa negli arti e nelle ossa (Uomo Spirito) – esemplificata dalla Crocifissione e dalla Risurrezione.
Questo ci condurrà dall’Avvento al Natale alla Pasqua completando un ciclo, che depositiamo nella nostra anima come un seme che germoglierà nell’avvento successivo – vedi schema sotto.
Non solo l’individuo, ma anche chi vive con gli altri nella vita sociale comunitaria, passerà ogni anno attraverso queste prove e tentazioni, la stessa Società antroposofica le sta attraversando, ma questo passaggio avviene, anche nella società, per la maggior parte inconsapevolmente. L’inconsapevolezza fa sì che la necessità karmica venga imposta agli individui e alle loro comunità e lo vediamo in tutti gli sconvolgimenti sociali e nelle guerre che si stanno combattendo oggi – lo vediamo nell’incapacità della società di fare la differenza negli attuali eventi mondiali.
Questa necessità karmica deve essere sperimentata sulla terra e ciò significa che gli individui e le comunità di individui, la società stessa, dovranno aspettare una “prossima vita” (quando avranno superato il karma personale) per diventare creatori del destino mondiale.
Il nostro compito di discepoli della scienza dello spirito è quello di amare talmente tanto i nostri simili che, lavorando con l’Antroposofia per conto del Cristo, ci assumiamo consapevolmente queste prove e tentazioni, in modo da poter creare il futuro destino del mondo, mentre siamo ancora nel mondo fisico nel momento presente. Perché la nostra coscienza ora nobilita il nostro karma personale che ci lascia liberi di diventare collaboratori creativi del destino del mondo, di rendere l’antroposofia importante, per la salvezza di coloro che non possono farlo da soli.
Non c’è mai stato un momento più importante per diventare collaboratori creativi mentre ci avviamo verso il 2030.
Vi lascio con questi pensieri fino al mio prossimo post, che inizierà il nostro compito esplorando le prove di Avvento.
Con affetto ed entusiasmo per i nostri prossimi compiti.
Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare
Adriana Koulias è nata nel 1960 a Rio de Janeiro, in Brasile. All’età di nove anni la sua famiglia è emigrata in Australia.
Nel 1989 Adriana ha iniziato a studiare Antroposofia, Filosofia e Storia e ha intrapreso una carriera artistica, vendendo opere a varie gallerie d’arte e partecipando a diverse mostre miste. Autrice di diversi romanzi tra cui tradotti in italiano: Il segreto della sesta chiave, Il tempio del Graal, I custodi del Graal.
Oggi Adriana tiene regolarmente conferenze su storia, filosofia e scienze esoteriche. Ha due figli e vive a Sydney.