Uno spiraglio di umanità nella crudeltà della guerra.
La Prima Guerra Mondiale era iniziata da alcuni mesi e sul fronte occidentale appariva ormai chiaro che il conflitto sarebbe durato a lungo, soldati francesi, inglesi e belgi erano impegnati in aspri combattimenti per arrestare l’avanzata tedesca.
Nei pressi di Ypres la situazione nelle trincee era particolarmente drammatica e le truppe dei diversi schieramenti ormai erano allo stremo delle loro forze.
La tristezza e l’orrore della guerra erano segnati sui volti degli uomini, da troppo tempo erano lontani da casa, dalle loro famiglie e dai loro affetti, in questa situazione di sofferenza la notte tra il 24 e il 25 dicembre succede qualcosa che rimarrà nella storia, i soldati tedeschi rintanati nelle trincee cominciano a intonare canti natalizi e decorare piccoli alberi di Natale.
Quando i soldati britannici sentono i loro nemici sul fronte opposto cantare, iniziano loro stessi a intonare qualcosa nella propria lingua, per tutta la notte l’artiglieria restò muta, nessun rumore di fucile e anche il giorno successivo non venne sparato alcun colpo, la tregua consentì ai soldati delle diverse nazioni di recuperare i corpi dei compagni uccisi e celebrare delle vere e proprie cerimonie funebri congiunte senza distinzione di nazionalità.
Per mesi quegli uomini si erano combattuti e uccisi, ora nella notte della viglia di Natale erano insieme a pregare, cantare, scambiandosi auguri e piccoli doni, in gran parte cioccolata, sigari e alcolici.
Il conflitto li aveva resi nemici, fino a poche ore prima si erano sparati addosso e finita la tregua sarebbero tornati a farlo, la guerra non sarebbe finita quella notte o il giorno successivo, ma dopo tanta sofferenza almeno per poco i soldati vollero tornare uomini, cancellando il sangue e la morte che era ovunque, riscoprendo la gioia di un abbraccio per sentirsi ancora vivi in quella terribile tragedia.
Gli alti comandi britannici, tedeschi e francesi ovviamente non erano a conoscenza di questa tregua spontanea e quando scoprirono l’accaduto non tardarono a reagire con forza, le punizioni furono esemplari, molti vennero fucilati, i reparti che avevano preso parte alla tregua non riuscivano più a sparare contro il “nemico” e quindi vennero trasferiti altrove.
Per evitare che episodi simili si ripetessero, ogni Natale all’artiglieria sarebbe stato ordinato di bombardare pesantemente le postazioni nemiche, mentre le truppe sarebbero state fatte ruotare nei diversi settori del fronte per impedire che familiarizzassero con il nemico.
L’interruzione delle ostilità compiuta da quei soldati nel Natale del ’14 fu un grido di dolore, il rifiuto della guerra e l’auspicio di una convivenza pacifica fra i popoli, atteggiamenti e speranze che purtroppo si contrapponevano al pensiero predominate dei governi delle nazioni in guerra in quegli anni, la situazione venne ben sintetizzata dalle parole dello storico e politico britannico Herbert Fisher:
“Ogni nazione era convinta che la propria causa fosse giusta, si credeva minacciata da un perfido nemico bramoso di ucciderla, e pensava che soltanto la propria vittoria potesse salvare l’ordine morale nel mondo”
La Prima Guerra Mondiale si concluse con un massacro, ma da quell’orrore l’Europa non imparò alcuna lezione e ben presto scoppiò una Seconda Guerra Mondiale, per certi aspetti ancora più terribile della prima.
La tregua di Natale del 1914 rappresentò un piccolo spiraglio di umanità nell’oscurità di una guerra che fino a quel momento aveva già provocato tanta morte e tanta sofferenza, purtroppo il conflitto durò ancora a lungo ma quell’episodio a cento anni di distanza rappresenta ancora oggi un fatto importante per l’Europa e per il suo futuro.
Nel 1999 i membri dell’Associazione per il Ricordo Militare della Grande Guerra visitarono una parte delle Fiandre e posero nel luogo della tregua di Natale una croce in ricordo di quell’avvenimento, nel novembre del 2008 a Frelinghien, al confine tra Francia e Belgio venne inaugurato un altro monumento.
La tregua di Natale ha interessato la letteratura, il teatro, la musica e il cinema, da ricordare il film “Joyeux Noël -Una verità dimenticata dalla storia” del regista francese Christian Carion uscito nel 2005 che racconta proprio quegli avvenimenti.
Non solo cinema, perché in occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale anche la pubblicità ha voluto fare la sua parte e degno di nota è lo spot che la catena di supermercati inglese Sainsbury’s ha girato con la collaborazione della Royal British Legion e che ha riscosso molto successo.