I professionisti della paura

La Paura Di Munch

Di Claudio Romiti

Mentre si susseguono le settimane in attesa di una catastrofica seconda ondata, così come accaduto con le famose 151mila terapie intensive che avrebbero dovuto seppellire l’Italia ai primi di giugno, i professionisti della paura continuano a imperversare sul piccolo schermo. Basta sintonizzarsi su un canale in cui si affronti il tema del coronavirus, per rendersi conto del clima in cui sguazzano molti personaggi della politica, del giornalismo e dell’accademia. Tutto questo con la massima compiacenza del conduttore di turno il quale, evidentemente, per guadagnarsi il pane pare costretto ad avvalorare in ogni modo la favola nera di un Covid-19 pronto a mandare chiunque in sala di rianimazione. A questo proposito, mi ha colpito la lunga dissertazione espressa da Beatrice Lorenzin nel corso di “Oggi è un altro giorno”, in onda nel primo pomeriggio su Rai 1. In soldoni, questa ex berlusconiana di ferro, in seguito ministro della Salute nel quinquennio 2013/2018, ha dato un ragguardevole contributo alla linea propagandistica dell’attuale maggioranza al potere, raccontando un episodio che, se non vivessimo all’interno di una collettività condizionata oltre ogni misura, non avrebbe alcun significato.

“Vorrei segnalare che in questi giorni ho ricevuto 4 telefonate da persone di mia conoscenza che vivono in luoghi diversi della Penisola, così come mi era accaduto solo durante i giorni più critici della pandemia, i quali mi hanno trasmesso tutta la loro angoscia per aver inconsapevolmente contagiato alcuni loro parenti anziani”, così l’attuale esponente del Partito Democratico ha inteso tenere alto il morale del milione e mezzo di ascoltatori che lunedì scorso stavano seguendo il nuovo programma di Serena Bortone. Non, dunque, riscontri scientifici e soprattutto numeri, che come è noto, hanno sempre la testa molto dura; bensì solo ed esclusivamente impressioni ricavate da un ristretto ambito personale che, sebbene nulla tolgono o nulla aggiungono alle tendenze in atto, servono comunque a portare un altro sinistro contributo alla causa di chi vorrebbe tenere l’Italia in emergenza infinita.

Inoltre, ed è qui che gli asini irresponsabili del terrore ad ogni costo cadono regolarmente, la Lorenzin non ha affatto citato persone malate o addirittura in fin di vita. Ella ha semplicemente parlato di vaghi contagi ben consapevole che per molti individui questo equivale a dire malattia mortale.

La stessa allucinante esperienza televisiva – io che in questi ultimi mesi seguo pochissimo la tv – mi è capitata il giorno dopo, ascoltando il Tg 3 delle 12. Anche qui, in merito alla spinosissima questione legata all’imminente riapertura delle scuole, la giornalista che curava un lungo servizio, ha dichiarato con grande enfasi che “si è già cominciato a fare i conti con i temutissimi contagi”.

Ebbene, se dopo il più lungo e duro lockdown dell’Occidente, malgrado i dati rassicuranti che da mesi segnalano la fine di qualunque emergenza sanitaria, siamo ancora qui a raccontare attraverso il servizio pubblico che il problema non è più la malattia, clinicamente ridotta ai minimi termini, ma il “contagio”, allora il Paese rischia di rimanere paralizzato in un regime di paura a tempo drammaticamente indeterminato.

Tutto questo crea in gran parte della popolazione un atteggiamento di tipo emozionale che nulla ha a che vedere con la realtà dei fatti, ma che risulta funzionale al mantenimento di uno stallo sociale, economico e democratico il quale serve molto a pochi e molto danneggia i più, conducendo il sistema nel baratro del sottosviluppo.

Se per la Lorenzin e i suoi colleghi della maggioranza, sostenuti da tutti quegli studiosi che con il Sars-Cov-2 sembrano aver trovato l’America, l’unico problema di questo disgraziato Paese è e resterà a lungo quello del contagio, allora mettiamoci pure il cuore in pace: non usciremo tanto presto dall’incubo di una emergenza senza emergenza la quale porta voti ma, nel contempo, uccide la componente più vitale della società.

Fonte: http://www.opinione.it/editoriali/2020/09/09/claudio-romiti_coronavirus-seconda-ondata-terapie-intensive-professionisti-della-paura-beatrice-lorenzin-emergenza-infinita-lockdown/

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