Guido Bertolaso: sono vivo solo grazie a Zangrillo e alla clorochina

Bertolaso
Guido Bertolaso, medico ed ex capo della Protezione civile italiana, afferma al quotidiano La Verità:
“Sono vivo solo grazie al professor Zangrillo del San Raffaele e alla clorochina. Se non fossi andato a Milano da Zangrillo sarei sicuramente morto. Mi portava anche i toast alle 2 di notte quando avevo fame e non lo faceva solo con me ma anche con gli altri pazienti”.
Bertolaso ha anche detto che la clorochina
“ha un problema enorme…costa troppo poco. Anzi non costa nulla”.

Ora al di là dell’aspetto affettuoso ed umano del prof. Zangrillo, c’é da fare un passo indietro nel tempo per ricordare cosa diceva il presidente del Madagascar Andry Rajoelina, i primi di maggio, relativamente ad altre cure anti-coronavirus. Rajoelina accusava l’OMS, che si opponeva alla cura preparata per i suoi cittadini al fine di combattere il coronavirus. La bevanda deriva dall’artemisia, una pianta con comprovate proprietà antimalariche, ed altre erbe autoctone. Il presidente del Madagascar infatti chiedeva a France24 e RFI quale fosse il problema con Covid-Organics (appunto la bevanda del Madagascar). Si chiedeva se tutti questi ostacoli fossero dovuti al fatto che questo prodotto provenisse dall’Africa. Rajoelina disse ancora:

“Potrebbe essere che non sia OK per un paese come il Madagascar, che è il 63° paese più povero del mondo…essere arrivato con (questa formula) che può aiutare a salvare il mondo?”.

In Italia l’AIFA nella comunicazione del 26 maggio sospendeva “l’autorizzazione all’utilizzo di idrossiclorochina per il trattamento dell’infezione da SARS-CoV-2, al di fuori degli studi clinici, sia in ambito ospedaliero che in ambito domiciliare”, inoltre “tale utilizzo viene conseguentemente escluso dalla rimborsabilità”. Ma faceva altrettanto il 29 maggio con la clorochina.

L’idrossiclorochina é notoriamente un antimalarico, impiegato anche nella cura dell’artrite reumatoide, che si ritiene possa combattere la replicazione del virus, ridurre la gravità dell’infezione ed evitare la terapia intensiva.

Il 30 luglio 2020, in un intervista al quotidiano La Verità, il dottore oncologo Luigi Cavanna, direttore del dipartimento di oncoematologia dell’ospedale di Piacenza, afferma che la clorochina “ha 2 grossi difetti…”, che “una confezione da 4 euro é sufficiente a curare 2 pazienti”.

Cavanna clorochina cura il covid-19 oncoematologia Piacenza
Dottore oncologo Luigi Cavanna, direttore del dipartimento di oncoematologia dell’ospedale di Piacenza

Ricordiamoci però anche di quella che viene considerata come “La Bibbia della scienza”, The Lancet, che trasmetteva una nota di scuse il 2 giugno, ritirando la pubblicazione dello studio su idrossiclorochina e clorochina, he ne sanciva la sospensione. Ricordiamoci però che questo fatto non ha coinvolto solamente la redazione di The Lancet, ma anche il New England Journal of Medicine (NEJM), il quale ha dovuto ritrattare la stessa tipologia di studi:

  • Come descrive infatti Quotidiano sanità: “A seguito della pubblicazione dello studio – un’analisi condotta su un campione di esaminato 96.000 pazienti Covid-19 ricoverati in ospedale – l’OMS decideva di sospendere i trial su clorochina e idrossiclorochina previsti dal programma di sperimentazione Solidarity. I dati avevano rilevato un tasso di mortalità più alto tra i pazienti in terapia con questi due farmaci. “L’Executive group del programma di sperimentazione Solidarity trial, in rappresentanza di 10 paesi partecipanti, ha disposto una sospensione temporanea dei trial con questi due farmaci, decidendo di avviare una revisione critica su tutti i dati disponibili sulla sicurezza di questi trattamenti per valutare adeguatamente i potenziali danni e benefici”, annunciava ai giornalisti il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Tutto ciò accadeva il 25 maggio.


L’EPIDEMIA SPAGNOLA: CONFRONTI

Nel mese di novembre 1918, in piena ‘epidemia spagnola‘, la rivista medica americana JAMA – Journal of American Medical Association pubblicava, nella rubrica ‘Correspondence‘, a firma del medico H.A. Klein di Chicago, un articolo molto interessante. Il medico infatti descriveva come aveva curato i pazienti, illustrandone non solo le modalità, ma anche i dosaggi dei farmaci utilizzati.

In questo articolo il dottore Klein parlava anche del chinino cloridrato, un alcaloide derivato dalla corteccia dell’albero della china, usato come farmaco antimalarico, antipiretico e analgesico, il quale era utile anche in alcuni disturbi muscolari, soprattutto crampi notturni alle gambe e miotonia congenita, era inoltre l’ingrediente attivo negli estratti di china che sono stati utilizzati a tale scopo da prima del 1633.

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