Green pass per i lavoratori: l’Italia nel mirino del Nuovo Ordine Mondiale

COMPLOTTO ITALIA 1

Quando Draghi e i suoi ministri si sono presentati in conferenza stampa per presentare una restrizione dei diritti fondamentali senza precedenti nella storia contemporanea fondata sull’uso del certificato verde per poter lavorare si è avuta l’impressione che l’uomo di Goldman Sachs e i membri del suo regime avessero paura.

La voce di Draghi si è interrotta in diversi punti quando spiegava il provvedimento e questo sembrava denotare una certa incertezza e timore nel fare ciò che il presidente del Consiglio stava facendo.

Nessuno si è mai spinto fino a questo punto nell’applicazione del Grande Reset, il piano concepito dal forum di Davos per dare vita ad una società autoritaria globale, nella quale esistono due categorie di cittadini: da un lato coloro che si inoculano il siero sperimentale, e ai quali vengono “concessi” alcuni diritti fondamentali; dall’altro coloro che decidono di non sottoporsi al trattamento da cavie e che soffrono l’esclusione dalla partecipazione alla vita civile per questa loro scelta.

Tutto questo non si è avverato attraverso una riedizione dei totalitarismi del secolo scorso, ma è stata la cosiddetta democrazia liberale a condurre l’Italia e l’Europa in uno dei sistemi più feroci e repressivi della storia dell’umanità.

A questo punto, prima di procedere ulteriormente con questa analisi, occorre fare una seria e indispensabile  riflessione sugli ultimi due secoli di storia che sono stati il parto diretto dell’illuminismo francese e dei suoi pensatori più rappresentativi quali Rousseau e Voltaire.

Probabilmente sono pochi a sapere che questi filosofi erano casualmente anche membri della massoneria e questa informazione cambia già completamente la prospettiva della storia contemporanea.

Tutti quanti hanno dato per assodato un fatto nella società occidentale dei giorni nostri e dei decenni scorsi.

Tutti quanti hanno dato per assodato il fatto che la democrazia fosse il migliore dei sistemi politici a disposizione, e tutti quanti di conseguenza hanno pensato di vivere nel migliore dei mondi possibili.

L’operazione terroristica del coronavirus ha avuto un solo “pregio”, ovvero quello di svelare questo grande inganno plurisecolare.

Per più di duecento anni, le masse hanno vissuto convinte nella illusione di essere le assolute protagoniste e arbitre della storia.

Le masse si sono abbeverate alla fonte del liberalismo che le ha inebriate della falsa dottrina che il sistema politico della democrazia, che in greco significa potere del popolo, consegnasse il potere proprio al popolo.

La verità è emersa tutta insieme ed è esplosa come l’eruzione di un vulcano che dormiva da troppo tempo.

La crisi del coronavirus ha reso evidente a tutti che in democrazia coloro che dominano sono coloro che vivono dietro la scena politica.

Sono coloro che non compaiono quasi mai e che dispongono come meglio credono dei politici che indossano i vari colori assegnati dal potere. Questi stessi politici come utili idioti si limitano ad eseguire gli ordini ricevuti ai piani alti del sistema, laddove abita il vero potere, quello dell’alta finanza internazionale e della massoneria.

Ed è proprio questa la ragione per la quale i più noti illuministi erano massoni. Gli illuministi hanno ingannato il mondo facendo credere che la transizione dalle monarchie alle democrazie avrebbe consegnato il potere al popolo.

Il potere è in realtà passato nelle mani del capitale finanziario che controlla a sua volta la stampa e i moderni mezzi di comunicazione.

La stampa e i mezzi di comunicazione a loro volta hanno il compito peculiare di formare il pensiero delle masse a seconda di come lo vogliono coloro che sono gli azionisti di maggioranza del regime mediatico italiano e internazionale.


L’uomo contemporaneo vive pertanto nella più grande illusione della storia. È convinto di essere un soggetto dotato di libero arbitrio e libero pensiero quando in realtà è in larga parte un prodotto di ingegneria sociale creato e costruito a tavolino dai detentori degli strumenti di indottrinamento popolare.

La massoneria amava e ama la democrazia per questa semplice ragione. Illude il popolo di avere in mano il potere, quando questo è in mano ad associazioni eversive e segrete come quelle dei massoni.

Alla fine, calata la maschera dell’inganno democratico emerge il vero volto autoritario di questo sistema politico che si rivela essere null’altro che la feroce e arbitraria spietata dittatura di una ristretta oligarchia finanziaria che ha contaminato ogni meandro dello Stato, anche il più piccolo, per poi sottometterlo ai suoi scopi.

Questo è il punto nel quale l’umanità si trova in questo momento e questa crisi artificiale pandemica è la diretta conseguenza del piano della massoneria che risale già al XVII secolo.

Il piano ultimo non è null’altro quello del dominio del mondo intero. Una volta calata la ipocrita maschera della filantropia universale emerge un piano di tirannia globale che mira alla costruzione di un supergoverno mondiale dominato da queste stesse élite finanziarie.

Oramai è tutto in piena vista. Non bisogna ricorrere ad alcuna particolare recondita lettura per giungere a queste conclusioni.

Sono gli stessi politici al servizio di questo disegno autoritario a dire chiaramente che l’umanità deve entrare nel Nuovo Ordine Mondiale, come ha fatto Luca Zaia, governatore leghista del Veneto.

A quello di Zaia si possono aggiungere altri esempi, quali quello del ministro della Salute del Nuovo Galles del Sud in Australia, Brad Hazzardche ha utilizzato la stessa espressione.

Per Nuovo Ordine Mondiale si intende una società che è la completa negazione della civiltà cristiana e romana per come la si è conosciuta negli ultimi duemila anni.

Lo scopo di questo piano è quello di rovesciare l’ordine del diritto naturale considerato immutabile dalla filosofia greco-romana e dalla religione cristiana per sostituirlo con un disordine generalizzato.

Tutto difatti è capovolto nella società attuale. Il bene è diventato male, e il bianco è diventato nero. La società del Nuovo Ordine Mondiale è un sistema intriso di profondo odio contro il cristianesimo perché essa si ispira ai precetti delle religioni esoteriche e sataniste.

Albert Pike, probabilmente uno dei massoni più influenti della storia, lo scrisse chiaramente nelle sue opere.

Il fine ultimo è quello di sostituire al Dio cristiano il vero dio della massoneria che ha le sembianze di Lucifero.

Pertanto la situazione dell’Occidente e del mondo più in generale non è dovuta ad un mero conflitto per il controllo dei mezzi di produzione come ancora pensa erroneamente il marxismo, una dottrina politica che ha operato proprio per favorire la scristianizzazione del mondo occidentale.

La situazione di caos e disordine attuale nasce da un vuoto di valori e da un’assenza completa di spiritualità.

I valori e la fede cristiana erano il bastione che ha contenuto l’esplosione del male in tutti questi anni.

Una volta venuto meno questo bastione, la piena del relativismo e dei falsi valori della democrazia liberale ha travolto la società occidentale.

In questo senso, il passaggio del Concilio Vaticano II che ha reso la Chiesa Cattolica una istituzione al servizio degli ideali massonici è stato fondamentale.

Era compito della Chiesa contenere la deriva attuale mentre invece si è visto che questa istituzione si è fatta portavoce del disordine mondialista fino all’attuale pontificato di Bergoglio, il gesuita che si può considerare come una figura di rilievo assoluto della massoneria internazionale.

Il Nuovo Ordine Mondiale ha avuto un’accelerazione formidabile pertanto per questa ragione. Le istituzioni preposte al suo contenimento sono state tutte infiltrate e si è giunti all’operazione terroristica del coronavirus, una crisi concepita decenni prima dalle potenti famiglie ai vertici del sistema mondiale, quali i Rothschild e i Rockefeller.

L’idea di fondo era tutto basata sul principio della filosofia hegeliana. Per giungere ad un obbiettivo prestabilito, occorre prima creare un problema artificiale e poi proporre la soluzione auspicata da coloro stessi che hanno dato vita ad un problema che prima non c’era.

La crisi artificiale è partita come noto dalla Cina comunista, considerata per molti decenni modello di riferimento dal potere mondialista, nonostante ora siano emersi alcuni gravi problemi conflittuali tra la prima e il secondo.

Sostanzialmente, la Cina ha accettato di partecipare al piano per potersi sedere sul trono di un impero economico mondiale e non tanto perché interessata a dare vita ad un Nuovo Ordine Mondiale.

Da parte sua, la finanza occidentale ha costruito la potenza economica della Cina per accelerare questo piano e non per assecondare esclusivamente i piani di espansionismo economico della dittatura comunista cinese.

Il conflitto a questo punto sembra essere insanabile e sembra che stia per compromettere seriamente i piani dei padroni universali che al momento non dispongono delle potenze strategiche chiave, quali Cina, USA, e Russia, per raggiungere l’obbiettivo designato.

Il mondialismo ha messo nel mirino il Paese che odia di più: l’Italia

Tuttavia occorre però soffermarsi ancora una volta sull’Italia che in questa partita per il controllo dell’umanità e del mondo riveste un ruolo di enorme rilievo sotto molti profili e aspetti.

Fu proprio in Italia che l’operazione terroristica del coronavirus ebbe un’accelerazione impressionante sin dai suoi inizi, nel marzo del 2020.

Il regime di Conte diede vita a delle restrizioni così rigorose e liberticide mai viste nella storia d’Europa.

L’Italia divenne a tutti gli effetti il laboratorio privilegiato del Nuovo Ordine Mondiale e del forum di Davos.

Molti italiani affetti da una profonda sindrome auto-razzista inculcata nelle loro menti sin dalla tenera età dalle istituzioni scolastiche, infiltrate dal marxismo sin dalla fine degli anni’60, hanno attribuito questa situazione ad una sorta di senso di inferiorità rispetto agli altri popoli.

Non hanno compreso che invece l’aggressione all’Italia è dovuta a tutto ciò che incarna questa nazione.

Questa nazione è semplicemente unica al mondo perché rappresenta tutto ciò che le élite vogliono distruggere.

La storia d’Europa e del mondo Occidentale è iniziata da qui. È iniziata dalla Grecia e da Roma che ha costruito l’impero più grande che il mondo ricordi.

È proseguita con la fondazione della Chiesa Cattolica a Roma. Roma pertanto custodisce il cuore della tradizione della filosofia greco-romana e della religione cristiana.

Roma è tutto ciò che il Nuovo Ordine Mondiale odia e vuole distruggere.

La storia dell’Italia degli ultimi decenni è una storia di tradimenti soprattutto per questa ragione.

I poteri del Club di Roma, potente lobby globalista finanziata dai Rockefeller, si riunirono già negli anni’70 per decretare la distruzione economica di questa nazione.

Quella spirituale era già iniziata negli anni’60 attraverso la convocazione del Concilio Vaticano II che ha avuto lo specifico compito di mettersi al servizio dei piani della massoneria.

Tutto ciò che è accaduto in Italia da allora ad oggi è una conseguenza diretta delle decisioni prese dai vertici del vero potere che si nasconde dietro la democrazia, quello delle grandi banche di Wall Street e Londra e delle varie logge massoniche al servizio della finanza transnazionale.

Se il Nuovo Ordine Mondiale prima ancora di essere un disegno politico è una vera e propria religione di ispirazione anticristiana e di chiaro carattere esoterico, era del tutto naturale che l’attacco più violento nel mondo non fosse perpetrato contro la Spagna o piuttosto contro la Germania.

Doveva essere perpetrato contro la nazione che custodisce l’enorme ed unico patrimonio storico, culturale e religioso rappresentato dalla cristianità e dal pensiero greco-romano.

L’attacco economico attuato nei decenni successivi è stata una diretta conseguenza dell’attacco spirituale e non viceversa.

La stagione delle privatizzazioni degli anni’80 e dei primi anni’90, completata proprio da Draghi, sicario di Goldman Sachs, è stata attuata per spogliare il Paese della sua enorme forza industriale che l’aveva portata ad essere la quarta potenza economica al mondo.

La spoliazione della sovranità monetaria attraverso l’adozione dell’euro è stato l’ultimo passaggio delle decisioni prese dal club di Roma molti anni prima.

Uno Stato senza moneta non è uno Stato. È un’entità ridotta a lesinare prestiti sui mercati della finanza internazionale.

Pertanto non deve sorprendere il giro di vite attuato nuovamente contro l’Italia nel settembre 2021 stavolta dal regime di Draghi che ha sostituito il regime di Conte nella prosecuzione dell’opera.

Le élite hanno un’ossessione nei confronti di questo Paese e stanno cercando di portare avanti i loro piani soprattutto nel luogo dove la contaminazione e l’infiltrazione dei poteri antinazionali è più profonda.

Il Grande Reset sul piano globale sta arretrando

Tuttavia sul grande scacchiere globale il potere mondialista ha un grave problema. Il Grande Reset sembra non solo non avanzare ma piuttosto indietreggiare.

Nella stessa Europa Occidentale nessuno si è spinto a fare ciò che ha fatto l’Italia. La Spagna non ha fatto nulla del genere. La Gran Bretagna che doveva dare vita ai passaporti vaccinali a settembre ha preferito tornare sui suoi passi. La Germania non ha dato vita a nessun certificato verde come fatto dalla Francia.

La stessa Francia non si è spinta ai livelli dell’Italia attraverso l’estensione del certificato razziale vaccinale per i lavoratori.

Fuori dall’Europa Occidentale, la tendenza sembra essere la stessa. Negli Stati Uniti non c’è nessun provvedimento del genere, tantomeno nella Russia di Putin che ha rimosso ogni restrizione e che ha visto fallire miseramente il piano del sindaco di Mosca, Sobyanin elogiato dall’Economist, di riportare in vita l’operazione terroristica del coronavirus.

A questo punto della crisi artificiale pandemica, Davos aveva in mente un Grande Reset globale tale da spalancare definitivamente le porte alla nuova società mondiale autoritaria.

Per poter giungere a questo traguardo però era necessario avere una partecipazione di tutti i grandi attori della geopolitica globale che invece mancano all’appello.

Gli Stati Uniti che sotto l’amministrazione Biden avrebbero dovuto favorire i piani del globalismo li stanno piuttosto ostacolando e l’ultimo esempio in questo senso viene dall’accordo tra USA e Australia sulla fornitura di sottomarini nucleari che ha praticamente ucciso la NATO.

Questa situazione è dovuta con ogni probabilità ad un’amministrazione mai entrata effettivamente in carica e commissaria dalla parte di militari ancora fedeli a Donald Trump.

Pertanto, le condizioni minime richieste per eseguire il Grande Reset al momento non ci sono.

Le élite quindi hanno lanciato l’attacco al Paese che odiano di più e che per loro rappresenta il nemico assoluto, ovvero l’Italia.

A questo proposito, l’installazione della porta dell’inferno dello scultore francese Rodin davanti al Quirinale sembra quasi rivestire un ruolo simbolico per invocare la manifestazione delle forze demoniache a colpire più di tutti questo Paese.

L’Italia dunque si ritrova ancora una volta bersaglio dei poteri che la detestano di più.

Nonostante questo appare però esserci un elemento di novità rispetto a marzo 2020. Il tempo dell’idiozia delle canzoni cantate nelle terrazze è finito.

Questo è il tempo della presa di coscienza. Questo è il tempo del dolore lasciato da migliaia di fallimenti economici e da un milione di posti di lavoro andati in fumo. Questo è il tempo della sofferenza causata dai sieri sperimentali che hanno procurato gravi effetti collaterali a chi se li è inoculati e che ha portato al fallimento della campagna vaccinale già diversi mesi.

Nonostante i toni trionfalistici del regime, le cifre ufficiali non corrispondo con la realtà dei centri vaccinali vuoti da mesi e con la decisione di estendere l’uso del certificato razziale vaccinale, chiaro segnale che i vaccinati sono molti di meno di quelli dichiarati dal sistema.

L’estensione del green pass non sembra aver spostato nulla. Non sembra esserci stata nessuna corsa al vaccino. I centri vaccinali sono vuoti e hanno persino iniziato a chiudere.

A questo punto, sembra essersi consumata una frattura insanabile tra il regime di Draghi e gli italiani.

Si è giunti ad un punto tale che i mezzi di comunicazione non riescono più a controllare come prima il pensiero degli italiani.

Il dominio era pressoché assoluto.

Ora invece molti non credono più alle menzogne del sistema e sono esausti e disperati perché la situazione reale è completamente opposta a quella dichiarata dai media.

La separazione tra il mondo immaginario dei media e quello della vita reale è troppo ampia a questo punto.

Qualsiasi tentativo di inasprire le misure o di rovesciare altre minacce al popolo esasperato appare sempre più controproducente.

Paradossalmente il regime di Draghi e la corrotta classe politica italiana che lo sostiene potrebbero essersi scavati la fossa da soli.

Potrebbero aver creato quelle condizioni per unire ciò che prima era diviso e accompagnare l’Italia finalmente fuori da questa fase di decadenza.

Saranno decisive in questo senso sia le condizioni interne politiche che si creeranno all’interno del Paese e quelle internazionali soprattutto in vista di un sempre più concreto ritorno ufficiale di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.

La perizia di Maricopa ha aperto la breccia e ha provato incontrovertibilmente che c’è stata una massiccia frode elettorale nelle elezioni del 2020 in America.

Tutto questo interessa da vicino il sistema politico italiano perché questo è direttamente legato allo stato profondo di Washington dal dopoguerra in poi, e un crollo del secondo potrebbe portare inevitabilmente ad un crollo del primo.

Sempre in quest’ottica occorre prestare anche particolare attenzione al rinvio a giudizio di Michael Sussman, avvocato della Clinton, nell’ottica dell’inchiesta sulla bufala del Russiagate che vede un coinvolgimento attivo del deep state italiano.

È questa una fase decisiva dove l’Italia e il mondo potrebbero presto trovarsi di fronte ad una svolta che potrebbe portare finalmente al fallimento definitivo del piano di Davos.

Occorre però essere consapevoli che la bestia si dimenerà fino alla fine e cercherà di assestare altri colpi prima di morire del tutto.

Non sarà facile, è bene ricordarlo. Al tempo stesso, una fase di purificazione e di scontro sembra essere inevitabile per passare alla fase decisiva della ricostruzione.

La classe politica della seconda repubblica ormai agonizzante sembra essere fuori controllo. Pur di compiacere i centri di potere che si trovano al di là delle Alpi faranno qualsiasi cosa anche se questo significa accelerare la loro stessa distruzione.

La decisione di estendere il certificato verde ai lavoratori sembra aver spinto il regime di Draghi in un territorio inesplorato. Quello nel quale qualsiasi ulteriore forzatura della dittatura può produrre effetti contrari immensamente più potenti delle restrizioni decise dai tiranni.

In Italia dovrà aprirsi un processo politico che vedrà sul banco degli imputati tutti coloro che si sono prestati a dare vita al più grande colpo di Stato e attentato alla salute pubblica della storia.

È senz’altro vero che l’Italia è stata vittima di un grande male, ma è altrettanto vero che spesso i grandi mali sono necessari per arrivare ad un bene ancora più grande.

Questi passaggi sembrano essere necessari nella storia per portare a termine un ciclo e aprirne un altro.

Dopo la destabilizzazione, c’è la stabilizzazione. Dopo la tempesta, segue la quiete.

Molti eventi decisivi si prospettano nei prossimi mesi. L’autunno del 2021 sarà un autunno nel quale l’Italia dovrà comunque affrontare la prova più dura della sua storia recente.

Cesare Sacchetti

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