Fu l’establishment scientifico a far censurare 18 milioni di post. Parola di Zuckerberg

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L’amministratore delegato di Meta (Facebook) Mark Zuckerberg ha recentemente affermato che l‘”establishment” scientifico ha chiesto alla sua piattaforma di “censurare” i post sul COVID-19 che pur risultavano “degni di discussione o veri”.

Mark Zuckerberg

Nei suoi commenti durante la puntata di giovedì del “Lex Fridman Podcast”, Zuckerberg ha discusso dei “problemi e le sfide” dell’esecuzione delle politiche della sua piattaforma sulla rimozione della “disinformazione“.

Ha detto che, se può essere “davvero complicato”, quando alcuni contenuti sono falsi,

“tuttavia potrebbero non essere dannosi, quindi è come se si chiedesse: ‘Va bene, censurerete qualcuno solo perché è sbagliato, se non c’è alcun tipo di implicazione dannosa in quello che sta facendo?'”

A titolo di esempio, Zuckerberg ha dichiarato:

“Basti pensare a quanto accaduto con il COVID all’inizio della pandemia, dove c’erano implicazioni reali per la salute, ma non c’era stato il tempo di verificare a fondo alcune ipotesi scientifiche e, sfortunatamente, credo che molte delle istituzioni in questo caso abbiano tergiversato su una serie di questioni”.

 

 

Zuckerberg ha notato che “l’establishment” lo ha incoraggiato a far rispettare questi fatti traballanti, dicendo che

“hanno chiesto di censurare un mucchio di cose che, a posteriori, hanno finito per risultare più degne di esame o vere”.

Ha ammesso a Fridman di ritenere che le richieste che gli sono state fatte dalla comunità scientifica ne abbiano danneggiato la credibilità presso il pubblico. “Minano davvero la fiducia”, ha aggiunto.

 

Fridman ha sollecitato la risposta di Zuckerberg accennando alla sua preoccupazione che le sfumature e la profondità delle informazioni che si possono trovare su Internet e attualmente nei sistemi di intelligenza artificiale possano andare “perse” grazie alla moderazione dei contenuti spinta da governi e istituzioni. “È un pensiero che fa paura”, ha dichiarato il conduttore.

All’apice della pandemia di COVID-19 nel 2021, Zuckerberg ha dichiarato alla conduttrice della CBS Gayle King che la sua piattaforma aveva rimosso 18 milioni di post contenenti ‘disinformazione’ sul virus.

 

Anthony Fauci

Zuckerberg è stato accusato di aver collaborato con l’ex direttore del NIAID, il dottor Anthony Fauci, per nascondere i post su Facebook in cui si affermava che il COVID-19 proveniva da un laboratorio di Wuhan, in Cina.

All’epoca Zuckerberg aveva dichiarato:

“Se vediamo una disinformazione dannosa sulla piattaforma, la eliminiamo. È contro la nostra politica”.

Tuttavia, ha anche ammesso che il suo sistema per combattere la disinformazione non è perfetto.

Ha detto a King:

“Ma riusciamo a prendere tutto? Certo, ci sono errori che commettiamo o aree in cui dobbiamo migliorare. Ma questo è il numero migliore che abbiamo in termini di ciò che abbiamo visto e di ciò che i nostri sistemi sono stati in grado di rilevare”.

L’anno scorso, diversi procuratori generali statali hanno raccolto prove secondo le quali Zuckerberg si sarebbe coordinato con l’ex direttore del National Institution of Allergy and Infectious Disease, il dottor Fauci, per “screditare e sopprimere” la teoria secondo la quale il virus COVID-19 potrebbe aver avuto origine in un laboratorio di Wuhan.

All’inizio di quest’anno il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha concluso che molto probabilmente la pandemia è partita dal laboratorio cinese di Wuhan.

Gabriel Hays

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

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