Fondare una Nuova Umanità

di Piero Cammerinesi

Esplorare il territorio

Poco meno di tre anni fa Giulietto Chiesa promosse la nascita di una comunità di intellettuali e liberi ricercatori che prese il nome di Centro di Gravità cui lasciò un compito; quello di  “esplorare il territorio della crisi e disegnare la mappa globale”.  

In questi anni abbiamo effettivamente “esplorato il territorio” da molti punti di vista; geopolitico, economico, scientifico, medico, dell’informazione cercando naturalmente di individuare le cause di quanto sta accadendo. 

In primo luogo, quella della manipolazione pressoché totale dell’informazione, forse l’aspetto più eclatante di questo momento storico in cui l’abdicazione alla ragione – e, direi, anche alla ragionevolezza – è diventato regola. 

Se dal XVIII secolo la libertà di manifestare le proprie opinioni è stata sempre un tratto distintivo dell’Occidentecondizione necessaria per la democraziaoggi essa è stata abolita a causa di veri e propri dogmi. 

Ma se un tempo – prima dell’avvento della scienza galileiana – i dogmi erano religiosi, oggi sono scientifici e geopolitici. 

Se la risposta – autentica o immaginaria che sia, ma passata alla storia – del Cardinal Bellarmino a Galileo Galilei quando questi lo invitava a guardare le stelle con il telescopio “È inutile che io guardi, perché anche se vedessi quello che dici tu io crederei comunque alle Scritture” ha sempre rappresentato la supremazia della fede sulla scienza, supremazia che proprio Galilei iniziò a smantellare, oggi paradossalmente ci troviamo di fronte ad un completo ribaltamento dei fatti.  

La scienza si è trasformata in dogma grazie alla genuflessione mediatica divenuta l’altoparlante della scienza.  

Scienza o scientismo?

Quello che abbiamo davanti non è scienza, ma scientismo pervasivo.  

Le folle mascherate ed indifferenti persino di fronte alle tangibili conseguenze di quelli che sono stati indebitamente chiamati vaccini sono state indotte a celebrare come scienza l’irrazionalità e a definire il – questo sì – reale atteggiamento scientifico di cautela nei confronti di quanto proposto dai governi come antiscientifico. 

Ciò fa temere che l’avvento del Great Reset sia inevitabile visto che le masse appiattite sui (dis)valori della Nuova Normalità ripetono ormai quotidianamente a pappagallo qualsiasi cosa le autorità di turno li abbiano addestrati a ripetere, come: “…fidatevi della scienza”, “…vaccini sicuri ed efficaci”, “…non impediscono di ammalarsi ma di finire in terapia intensiva o di morire”, “…nessuno ha mai affermato che avrebbero impedito la trasmissione”, “…non potevamo fare la sperimentazione perché dovevamo muoverci alla velocità della scienza per capire cosa stava accadendo nel mercato”. 

Il popolo dei New Normal sono stati pertanto manipolati in modo da non chiedersi se tutto ciò sia vero, ma neppure se abbia un minimo di veridicità – o persino verosimiglianza. 

“Il sonno della ragione genera mostri” è vero, ma al sonno – o meglio all’ipnosi indotta – della maggioranza si è aggiunta la repressione delle minoranze, di quelli che – per i più vari motivi – iniziavano a porsi delle domande sulla ragionevolezza di quanto veniva comunicato dalle istituzioni. 

A quel punto il vero coup de théâtre è stato l’ossimoro di libertà – e quindi verità – consentita.  

Infatti, dal primo dopoguerra, i Padroni del Mondo si sono accorti che usare la propaganda di guerra in tempo di pace era perfettamente funzionale ai loro obiettivi, dunque per loro lecito. 

Così, da quasi tre anni a questa parte non è più permesso esprimere opinioni divergenti dalla verità consentita. 

Abbiamo inoltre – evento verificatosi per la prima volta nella storia – assistito alla sinergia del potere statale con le corporation – sia tecnologiche (Facebook, Google, Twitter, Youtube etc) che scientifiche (Big Pharma) – per far apparire la censura e altre forme di repressione come “scientifiche” piuttosto che ideologiche. 

Si è dunque fatta assimilare al pensiero comune l’idea che non sia consentito dire tutto, grazie alla narrazione che la censura sia non solo giustificata ma moralmente necessaria.  

Rapporto libertà-moralità 

Visto che nessuna istituzione affermerà apertamente di essere a favore della censura si è fornita una narrazione che spieghi perché in particolare quello specifico divieto di espressione, o censura. sia giustificata. 

Come abbiamo potuto notare negli anni della pandemia – meglio sarebbe chiamarla pandemenza – questa narrazione ha funzionato perché, se pur in modo capovolto e distorto, ha usato argomenti apparentemente ragionevoli ma fondati solo su paura (non ti vaccini e muori) e apparente moralità (vaccinatevi per gli altri). 

Dunque, libertà – vale a dire pensiero – e moralità – vale a dire azione libera – sono state sottratte all’ambito dei diritti fondamentali di ogni essere umano. 

Come espresso con chiarezza riferendosi a quanto contenuto nella sua opera La Filosofia della Libertà Rudolf Steiner afferma: 

L’uomo può realizzare in sé l’impulso della libertà solo qualora ponga il suo agire, la sua azione, interamente sotto l’influsso del pensare puro, ovvero qualora possa fare degli impulsi del pensare puro suoi impulsi all’azione; impulsi che non si sviluppano affatto a partire dal mondo esteriore, poiché tutto ciò che si sviluppa a partire dal mondo esteriore non ci permette di realizzare la libertà.   

Ci permette di realizzare la libertà soltanto ciò che indipendentemente dal mondo esteriore si sviluppa nel nostro pensare quale stimolo per il nostro agire…  (Rudolf Steiner, O.O.166) 

 Il terzo incomodo: lo spirito

Ora, a proposito delle cause di quanto ci troviamo ad osservare oggi, da un punto di vista più ampio, esse sono a loro volta effetti di cause retrostanti e queste sono in realtà spirituali 

Ma la parola spirito oggi ci mette paura e, a pronunciarla, ci fa temere di sembrare dei bigotti, delle persone antiscientifiche e di questi tempi questa accusa va molto di moda. 

La chiesa cattolica ha progressivamente devastato – a partire dall’869 d.C., quando il Concilio di Costantinopoli eliminò nell’uomo la presenza dello spirito per lasciare posto al concetto dualistico di corpo e di anima – la cultura occidentale riducendo la dimensione spirituale ad una questione di fede, ad un dogma. 

Ma questo non è spirito. 

Lo spirito è qualcosa di altrettanto “empirico” degli oggetti che percepiamo con i sensi.  

Sembra una bestemmia, un nonsenso, vero? 

Qual è la definizione di “empirico”? 

” Tutto ciò che si fonda e affida all’esperienza pratica, senza il supporto di cognizioni teoriche e scientifiche “. 

Ora, se ci riflettiamo, in realtà quando percepiamo qualcosa – un oggetto o un fenomeno – con i sensi per conoscere quell’oggetto o quel fenomeno, necessitiamo del pensare 

Il concetto è in realtà qualcosa di spirituale, non esiste fisicamente. 

Non esiste il bicchiere, ma quel singolo bicchiere, non esiste L‘albero, ma quel singolo albero. 

La percezione è limitata dalle facoltà dei nostri sensi, il concetto no.  

Pensate al cieco nato che acquistata la vista dopo un’operazione; non riconosce gli oggetti se non sottoponendoli al vaglio dei sensi che, sino a quel momento, gli avevano permesso di riconoscerli, ad esempio tatto e udito.  

E lo stesso pensiero, anche se lo vogliamo vedere come prodotto di reazioni elettriche e chimiche del nostro cervello, resta comunque – nel nostro sperimentarlo – comunque esperienza interiore, dunque spirituale, vale a dire non fisico-sensibile.   

Anche nel momento in cui pensiamo che alla base del nostro pensiero ci siano solo reazioni elettro-chimiche, come da questa definizione: 

Il pensiero non è altro che un impulso elettro-chimico che passa nelle reti neurali. 

quella del pensare persino ciò per noi è una esperienza totalmente interiore.   

 

Ma il nostro pensiero è libero? 

Questa è una questione fondamentale dato che i nostri pensieri determinano le nostre scelte, quindi il nostro destino, che (apparentemente) in parte dipende dalle conseguenze delle nostre scelte. 

La risposta è che in buona parte non è libero; è determinato dall’autorità, dall’educazione, dalle consuetudini, dalle informazioni che riceviamo, dalla nostra esperienza etc. e ciò lo abbiamo potuto ben osservare in questi ultimi tre anni nei comportamenti della maggioranza degli esseri umani intorno a noi. 

Fenomeni come quelli che abbiamo potuto vedere dalla primavera 2020 ad oggi sono stati determinati da una manipolazione profonda delle coscienze che, come sappiamo, è stata riempita dalla paura e dall’insicurezza esistenziale delle comunità umane. 

Ma non solo; il riempimento è stato preceduto dallo svuotamento delle coscienze. 

Questo svuotamento è stato il risultato della cultura materialista e dell’economia liberista; si sono eliminati i reali valori spirituali e la dimensione morale dell’uomo e della civiltà umana.  

Dostoevskij fa affermare a Ivan Karamazov: 

Se Dio non esiste tutto è lecito. 

Se sostituiamo il termine Dio con spirito – visto che la parola Dio fa venire il mal di pancia a molti – ci rendiamo conto che oggi libertà e moralità sono come due edifici costruiti sulla sabbia, privi di fondamenta.  

Se io non sono in grado di rendermi indipendente dalle opinioni altrui, dei dogmi, dalle coercizioni esterne, realizzando dentro di me la mia libera visione del mondo, non potrò mai realizzare la libertà del volere, vale a dire sperimentare i motivi e le molle delle mie scelte, delle mie azioni non determinate dall’esterno. I motivi sono concettuali o rappresentativi, mentre le molle sono il fattore della volontà umana che intende realizzare tali rappresentazioni. 

Se moltiplichiamo questa mia impotenza per milioni/miliardi di persone comprendiamo come libertà e moralità siano state capovolte in schiavitù ed immoralità, e come i Padroni del Mondo abbiano avuto facile gioco ad asservire le nostre menti ed a capovolgere il nostro senso morale. 

I valori sono stati totalmente sovvertiti. 

Friedrich Nietzsche fu un profeta con la sua “Inversione di tutti i valori”: egli scrisse sul NICHILISMO: 

Ciò che io racconto è la storia dei prossimi due secoli. Descrivo ciò che verrà, ciò che non potrà più venire diversamente: l’avvento del nichilismo. (…) Tutta la nostra cultura europea si muove già da gran tempo con una tensione torturante che cresce di decennio in decennio, come se si avviasse verso una catastrofe: inquieta, violenta, precipitosa; come un fiume che vuole sfociare, che non si rammenta più, che ha paura di rammentare. (Nietzsche, frammenti postumi) 

Come si esprime il nichilismo oggi?  

Linguaggio politicamente corretto, cultura della cancellazione, gender, abortismo, distruzione della famiglia, negazione della legge naturale e della stessa biologia, privatizzazione e tecnicizzazione del mondo, perdita di libertà, eutanasia, transumanesimo. 

 

 

Corresponsabilità

Ora, sarebbe facile imputare solo ai Padroni del Mondo tutta la responsabilità di quello che è accaduto da due secoli a questa parte, ma sfortunatamente le cose NON stanno così. 

Noi tutti siamo corresponsabili.  

Perché, in qualche modo, noi siamo tutti collegati con ogni altro essere umano.  

Potremmo parlare di antropo-entanglement. 

In fondo, come nell’entanglement quantistico, in cui una singola particella influenza istantaneamente il corrispondente valore dell’altra, anche gli esseri umani si influenzano reciprocamente indipendentemente dalla distanza fisica.  

Così come per le particelle non vi è alcun limite spaziale. 

Ci rendiamo conto del collegamento dell’intera umanità se pensiamo ad una barca in cui tutti remino in opposte direzioni e, quando l’imbarcazione imbarca acqua, litighino per stabilire chi debba svuotare l’acqua che sta facendo naufragare la barca. 

Eppure, non possiamo aspettarci dagli altri che remino tutti in una direzione, quella giusta (per noi) 

Noi possiamo solo fare il nostro lavoro – liberamente scelto – indicando il da farsi eventualmente a chi vuole ascoltare. Nella storia in fondo sono state sempre le élite che hanno indicato il percorso.  

Nel male come nel bene.  

Senza aspettarci nulla dall’alto: governi, politici, istituzioni, media. 

Scoprire nuove Terre

Creando comunità basate non sul tornaconto o sull’associarsi in fazioni in eterna lotta tra loro, ma sui valori spirituali della libertà e della moralità; i “piccoli fuochi” di Giulietto Chiesa. 

Il compito per noi non è allora solo quello di tracciare la mappa del territorio conosciuto, ma di scoprire nuove Terre. 

Di fondare una nuova umanità – prima che questa venga spazzata via dalla storia – sia con i nostri pensieri e le nostre parole, ma anche con il nostro impegno morale. 

We are the change 

come diceva Gandhi. 

E questo momento in modo particolare rappresenta un pericolo mortale per l’intera umanità e sembra dirci:  

“O cambiate passo o finirete nell’abisso”. 

Per concludere con le parole di Rudolf Steiner: 

“Questa è la spaventosa tragicità dei nuovi tempi. La spaventosa ma al contempo assoluta necessità per un anelito verso il futuro è che si riconosca: l’ordinamento sociale deve venir costruito unicamente sul pensare libero, sulla fiducia, su quanto Goethe intendeva dire quando volendo definire il dovere disse: dovere è quando si ama ciò che noi comandiamo a noi stessi…” 

 Questo sia dunque il progetto su cui lavorare nel nuovo anno alle porte: pensiero libero sul piano individuale e fiducia su quello sociale.

Per una rinascita della libertà fuori e dentro ciascun essere umano. 

Buon 2023! 

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