Resurrezione vuol dire fine della tumulazione

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Ho riletto i due post “pasquali” degli ultimi due anni e i vostri relativi commenti delle due pasque di tumulazione che ci hanno fatto subire nel2020 e nel2021.
E’ utile farlo, dato che non possiamo né dobbiamo dimenticare.
Siamo nella settimana della Passione e si moltiplicano i riti per  tutti le città, paesi e per villaggi d’Italia.  Molti assumono un valore antropologico culturale oltre che religioso. Oggi ho visto bei sepolcri nelle chiese addobbate. Ma si è persa l’abitudine di mettere i drappi viola sulla croce in segno di lutto. Nei sepolcri  di alcuni paesi (specie al Sud) mettono i germogli bianchicci dei lupini o lenticchie o semi di grano con i quali  creare suggestive composizioni.  Il buio (che simboleggia la morte) li crea chiari, ma alla fine la luce (ovvero la vita) li rinverdisce poco a poco.
Domenica scorsa i bambini erano tornati finalmente vocianti e  felici sul sagrato con le palme sventolanti e  i ramoscelli di ulivo, ma – ahimé – la mascherina ancora obbligatoria su di loro,  mette addosso una grande tristezza.
Non mi riesce ancora di capacitarmi come la chiesa abbia accettato di “mascherinare” i propri fedeli, quando il volto è la parte più nobile dell’essere umano, secondo il Cristianesimo, a immagine e somiglianza di Dio.
Avete mai visto un dipinto del Signore  che va tra la folla con la museruola e senza volto?  Come ho già scritto, il gel igienizzante che sostituisce l’acqua santa, è qualcosa  di veramente aberrante che la chiesa di Bergoglio ha accettato a occhi chiusi. Non volete l’acqua santa perché veicolo di batteri? Mettete piuttosto acqua e sale. Nei paesi costieri affacciati sul mare non è un problema procurarsi acqua salata, ad esempio. E il cloruro di sodio è un buon disinfettante naturale.

Quest’anno hanno ri-autorizzato la Via Crucis, le processioni e i cortei del Cristo morto. Ho sentito che Bergoglio vuole mettere una donna ucraina e una russa durante la Via Crucis al Colosseo. Trovo che sia un’ipocrita forma di “par condicio”.
Ma gli ucraini si sono sentiti in dovere di dare “le dritte” dell’iconografia liturgica: la russa non ce la vogliamo! Roba da risse  tra badanti.  Già in questi giorni dover sentire quel loro comico  Zelenski che pretende più armi (sono in arrivo gli  800 milioni di Biden dopo che ha dichiarato lo status di “genocidio” per Putin, una furbata per favorire l’escalation bellica), più aiuti, più attrezzatura, più tutto, mi dà particolarmente sui nervi. Per non dire delle continue reprimende contro la Ue, rea di  non fare abbastanza per lui, quando invece ce lo impone nei parlamenti degli stati membri.
Raccogliete piuttosto i vostri morti e onorateli, come fece Antigone nell’antica Grecia. Ritrovate quella civiltà che oramai sembra  scarseggiare ovunque, dato che ovunque prevale la barbarie. E che i medici ucraini se ne stiano in patria a curare e a suturare le ferite di guerra dei loro connazionali, se vogliono fare qualcosa di utile e se vogliono sentirsi vicino al Signore, anziché venire in cerca di altri conflitti con i loro colleghi italiani licenziati o sospesi perché non vaccinati.
Come risultano in buona parte “non vaccinati”, nemmeno loro.  Almeno per qualche giorno non vorrei più  sentire parlare di loro.
Quanto a noi, concentriamoci nei nostri riti, nelle nostre usanze, nei nostri cibi, nelle nostre abitudini tenendo alti i nostri valori.
Resurrezione di Cristo di Paolo Veronese
Dobbiamo imparare a uscire da questo culto (imposto) dell’attualità ad ogni costo secondo il quale l’ultima notizia è quella più vera, cercando  invece quel trascendente e quel sacro che solo può essere una via di salvezza.
Resurrezione significa fine della tumulazione, della segregazione, della tirannia nella quale  ci hanno sprofondato prima con la “pandemia” e ora con la guerra,  e che, per loro volere, non è ancora finita.  Certezze non ne ho, ma so solo  che  dipende da noi fargliela smettere.
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