Negligenze criminali: qualcuno pagherà?

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SPERANZA, QUANDO RISPONDI? I MAGISTRATI CHE INDAGANO SUL REPORT OMS CANCELLATO STANNO TROVANDO UN MURO D’OMERTÀ AL MINISTERO DELLA SALUTE, “COME SE LE DOMANDE ANDASSERO FATTE SEMPRE AD ALTRI” – NELLE CHAT SEGRETE DI GUERRA LE PROVE DEL TENTATIVO DI OCCULTAMENTO DI QUELL’IMPIETOSO DOSSIER SULL’IMPREPARAZIONE ITALIANA: PER IL PIANO PANDEMICO NON AGGIORNATO LA PROCURA STA VALUTANDO ANCHE LA POSIZIONE DI BRUSAFERRO DELL’ISS…

Poca chiarezza, omissioni, negligenza, fatica a ottenere risposte.

L’inchiesta di Bergamo fa i conti con quello che il procuratore Antonio Chiappani definisce «potere liquido».
Partite dalla mancata chiusura dell’ospedale di Alzano Lombardo, ora che sono arrivate ben più in alto le indagini svelano ogni giorno di più la confusione, le lacune e l’impreparazione con le quali il sistema salute italiano ha affrontato i primi mesi della pandemia.

giuseppe conte roberto speranza
Giuseppe Conte e Roberto Speranza

E davanti alle richieste di spiegazioni, sempre per dirla con il procuratore,

«è come se il ministero della Salute fosse un insieme di particelle non comunicanti tra di loro, senza una regia, come se le domande andassero fatte sempre ad altri».

Avevano avuto questa impressione, in Procura, anche davanti alle domande fatte a novembre all’allora direttore vicario dell’Organizzazione mondiale della Sanità Ranieri Guerra (che da qualche giorno non ricopre più quel ruolo) che era anche l’inviato speciale in Italia per il Covid.

roberto speranza meme

Risultato: lui indagato per false dichiarazioni e le parole del suo verbale finite in una rogatoria che descrive un lungo elenco di presunte bugie. I pubblici ministeri scrivono in sostanza: lui dice questo e invece… lui dichiara che è così, mentre a noi risulta che…

Risultano, per esempio, le comunicazioni via WhatsApp di Guerra con Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità. Lui aveva smentito di aver mai fatto pressioni per far rimuovere dal sito di Oms Europa il report dal titolo: Una sfida senza precedenti. La prima risposta dell’Italia al Covid.

Quel documento era stato pubblicato dai ricercatori dell’ufficio di Venezia, guidato da Francesco Zambon, e raccontava l’impreparazione, la gestione caotica e improvvisata dell’Italia davanti alla pandemia, specificando che in questo Paese il Piano pandemico non era mai stato aggiornato dopo il 2006, malgrado fosse stato richiesto per ben due volte dalla stessa Organizzazione mondiale della Sanità, nel 2013 e nel 2018.

RANIERI GUERRA
Ranieri Guerra

Chi avrebbe dovuto farlo? La competenza sembra fosse del direttore della Prevenzione del ministero, ruolo che Guerra aveva ricoperto dal 2014 al 2017, quando è passato all’Oms.

Lui vide il report pubblicato e, a giudicare dalle chat scambiate con Brusaferro, andò su tutte le furie. Ma mentre rispondeva ai pm di non aver mai fatto pressioni per rimuovere quel rapporto non sapeva che del suo interessamento per farlo sparire c’erano tracce scritte nei messaggi WhatsApp con Brusaferro, del quale la Procura ha acquisito i contenuti del telefono cellulare anche se lui non è indagato.

«Sono stato brutale con gli scemi del documento di Venezia»

gli scriveva Guerra.

«Ho mandato scuse profuse al ministro e ti ho messo in copia di alcune comunicazioni. Alla fine sono andato su Tedros e ho fatto ritirare il documento. Sto ora verificando un paio di siti laterali e di social media dove potrebbe essere ancora accessibile per chiudere tutti i canali. La ritengo comunque una cosa schifosa di cui non si sentiva la mancanza. Spero anche di far cadere un paio di incorreggibili teste».

Chiama gli uomini dell’ufficio veneziano «scemi», «somarelli». Insomma: si agita.
E agitandosi, facendo rimuovere quel report, crea le condizioni per finire sotto i riflettori della Procura che non avrebbe indagato sul report se fosse rimasto online.

Ma questa vicenda del report ritirato non è centrale per l’inchiesta di Bergamo.
Ben più importanza ha il mancato aggiornamento e la mancata applicazione del Piano pandemico che, sia pure vecchio, era comunque una legge dello Stato con indicazioni precise su percorsi protetti in ospedale, provvedimenti per la popolazione, dispositivi di sicurezza…

non e' l'arena le chat tra ranieri guerra e brusaferro
Le chat tra Ranieri Guetta e Brusaferro

Il procuratore aggiunto di Bergamo Maria Cristina Rota è andata a Roma, a gennaio, per sentire il gotha della gestione sanitaria in Italia: tutti su una stessa linea, cioè il Piano pandemico riguardava ipotesi «influenzali» e il coronavirus non lo è.

SILVIO BRUSAFERRO FRANCO LOCATELLI
Brusaferro e Locatelli

Ma i documenti dicono che la stessa Organizzazione – coronavirus o no – aveva invitato tutti i Paesi a rispolverare proprio il Piano pandemico nelle sue linee guida.

Cosa che non è stata fatta, anche se per due volte fu Ippolito, membro del Cts, a sollevare il tema ma il discorso cadde nel vuoto.

 

Per i dirigenti ministeriali, quindi, il rischio ora è che venga contestato un reato omissivo, proprio per la mancata applicazione di una legge dello Stato. E la Procura sta valutando anche le posizioni di chi avrebbe dovuto aggiornare il Piano, fra gli altri anche lo stesso Brusaferro, che in quanto presidente dell’Istituto superiore di sanità fa parte del Comitato per la prevenzione e il controllo delle malattie, competente anche sull’aggiornamento del Piano.

gianni rezza
Gianni Rezza

Che poi: l’epidemiologo Gianni Rezza, che oggi guida la Prevenzione del ministero della Salute, appena ottenuto l’incarico ha fatto preparare una bozza di nuovo Piano pandemico in pochi mesi.

Praticamente da solo.

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