di Murray Campbell
Ho apprezzato molto l’innovazione e la freschezza che i francesi hanno dato alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. L’interazione tra arte e atleti e il sitz im leben della città invece che dello stadio è stato molto bello.
Durante la Cerimonia di apertura, ci sono stati molti momenti salienti e, naturalmente, non sono mancate le polemiche. C’è stata la rievocazione di massa della decapitazione di Maria Antonietta, con geyser di sangue che raggiungevano il cielo. Se la sete di sangue non vi ha convinto, è stata rappresentata un’altra scena, e non sorprende che sia stata la più controversa, consapevolmente. anche se miope e poco originale come l’impressione di uno scolaro sulle ninfee di Monet;
Non sono ben sicuro di come l’opera di Leonardo Da Vinci L’Ultima Cena si colleghi alle Olimpiadi.
Tralasciamo il fatto che il dipinto è italiano, non francese. I francesi però si divertono a porre la domanda e ci lasciano senza risposta.
In questa messinscena olimpica, i francesi hanno rielaborato, come già mimato dagli artisti, la scena biblica in cui Gesù insegna ai suoi discepoli durante il pasto pasquale, la notte prima della crocifissione. Il Gesù francese non è un maschio. Naturalmente, trasformiamo Gesù in una donna obesa con un’aureola sulla testa. Anche i discepoli non possono essere uomini. No, abbiamo uomini travestiti, un bambino e una spruzzata di androginia;
Non poche persone sono irritate o turbate da questa rappresentazione di Gesù e dei suoi discepoli. Anche a me non piace. Prendere in giro Gesù è piuttosto stupido e poco originale. È una pallida copia dell’ambientazione originale in cui le folle, i farisei e i soldati deridevano Gesù a ogni passo verso e sulla croce.
Abbiate pazienza, ma questo mi ha ricordato il sermone che ho preparato per la chiesa di domani. Stiamo esaminando il più famoso e intrigante detto di Gesù,
“La verità ci farà liberi”
Senza svelare troppo, c’è una riga nei miei appunti in cui esploro le concezioni contemporanee della libertà e a un certo punto, già pensando ai francesi, dico questo,
“Quando si tratta di arte, nella pittura, nella musica e nel cinema, si spinge verso l’assurdo o l’osceno, perché la libertà richiede la differenza, il nuovo e la freschezza”.
I francesi hanno appena fornito un esempio classico! In questo senso, i direttori artistici della Cerimonia di apertura stanno facendo poco più che conformarsi alla narrazione eccessiva che è ormai alla base dell’istruzione universitaria, dei commenti sociali e delle aule parlamentari.
La Francia è famosa per le sfumature rivoluzionarie; fa parte del programma di studi dell’asilo: come protestare e mostrare violenza one-to-one. Per esempio, i cristiani protestanti francesi sono stati quasi spazzati via nel XVI e XVII secolo e da allora il cristianesimo è una piccola minoranza. In un certo senso, il cristianesimo è un bersaglio facile per i francesi (e sì, anche per gli australiani). Tuttavia, se gli organizzatori avessero pensato per più di un momento alla Francia, si sarebbero resi conto che per molti olimpionici africani, asiatici e sudamericani, Gesù non è una parodia o un’ottusa figura di scherno; è degno di più onore e gloria di tutti gli ori olimpici messi insieme.
Forse non sono così preoccupati della tolleranza sociale e internazionale!
Se i francesi fossero davvero audaci, potrebbero immaginare una scena islamica e il profeta Maometto, ma naturalmente sappiamo come questo si trasformerebbe rapidamente in un vero e proprio spargimento di sangue (tra l’altro, penso che sarebbe un’idea davvero stupida per tutta una serie di motivi: non ultimo, perché non è un modo per amare i nostri amici musulmani).
Allora perché raffigurare Gesù e i suoi discepoli in vesti femminili e trans? È un richiamo all’uguaglianza o all’espressione sessuale? La città dell’amore sta cercando di decostruire il patriarcato? Come molte cose francesi, chi lo sa!
Una cosa che si vede, tuttavia, è il ritorno al paganesimo che sta facendo capolino nelle culture occidentali. I Giochi Olimpici hanno le loro origini nel paganesimo e, come hanno lasciato intendere le recenti Olimpiadi, stiamo tornando a queste acque superstiziose.
Questo spettacolo drammatico trasforma l’Ultima Cena in un’orgia trans ipersessualizzata con sfumature mitologiche greche (da qui la comparsa di Bacco il puffo).
Sospetto che non sia questa l’intenzione, ma c’è in questa becera parodia dell’Ultima Cena, qualcosa che almeno apre una domanda su cosa Gesù stesse mostrando quella notte.
La rivoluzione pianificata da Dio prima dell’eternità e portata avanti da suo Figlio ha comportato lo spargimento di sangue, come la cena pasquale ha mostrato in modo vivido; lo spargimento di sangue non ha comportato il taglio della testa dei nemici, ma la Sua morte al loro posto per la loro salvezza.
Se cerchiamo l’assurdo e l’osceno, il bello e l’originale, la croce di Gesù Cristo a cui si prepara l’Ultima Cena è quanto di più francese ci possa essere.
È il simbolo efficace per i popoli del mondo; non per la gloria dello sport, ma dove la buona novella di Dio attira persone da ogni angolo in libertà, verità, amore e grazia.
E sì, questo includerà persone che riteniamo antipatiche e scomode o semplicemente diverse da noi. Questa è la vera originalità: la croce parla della stoltezza della ricerca della libertà senza Dio e dello sconcertante amore divino per queste stesse persone. Quando coloro che non si adattano guardano il Cristo crocifisso e risorto, non c’è un vuoto o una religione sterile, ma un Dio santo e amorevole che perdona e libera.
Mettetelo nella vostra baguette e godetevelo!
Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare
Vivo nella città che a volte viene confusa con la Nuova Gerusalemme, tanto è ridicolo il tenore di vita di cui gode la maggior parte di noi. Amo Melbourne.
Sono un seguace di Gesù Cristo, un marito, un padre, un pastore della Mentone Baptist Church e in passato un pianista classico.