di Piero Cammerinesi
Che questo sia un momento di transizione storica fondamentale, chi voleva capirlo l’ha capito ormai da un bel pezzo e chi non vuole capirlo probabilmente non lo capirà mai.
D’altra parte, come si suol dire, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Chi conosce la Storia, quella con la esse maiuscola, sa bene che vi sono dei fatti che si preparano a lungo in modo invisibile sotto la superficie degli eventi esteriori, per poi manifestarsi in modo esplosivo.
Ciò, tuttavia, non significa che coloro che cercano di analizzare gli eventi esteriori alla luce di una visione più ampia vengano necessariamente colti di sorpresa.
Certamente Jean e Marie, mentre correvano verso la Bastiglia con le torce in mano per liberare i prigionieri e procurarsi delle armi in quei fatali giorni di luglio del 1789, non sapevano di essere protagonisti di quella Rivoluzione Francese che avrebbe cambiato il volto del mondo.
Loro – come noi tutti – vivevano l’oggi, la cronaca, non la storia.
Per cogliere il senso della storia è necessario qualcosa di più del vivere nel presente interessandosi solo degli eventi esteriori, che – come ben sa chi si occupa di esoterismo – sono solo la punta dell’iceberg rispetto all’interezza dello scenario storico.
Come l’elemento spirituale – i pensieri – di ogni singolo essere umano si trasforma in azioni provocando conseguenze nella sua vita ed in quella di chi gli sta intorno, lo stesso avviene per la vita dell’umanità, dove è appunto lo spirito – gli impulsi degli uomini e degli esseri che agiscono dietro il sipario del mondo fisico – che producono gli accadimenti esteriori.
È sempre l’invisibile che determina il visibile.
Per comprendere questo non basta allora essere esperti di geopolitica; è necessario intuire la Big Picture, quella visione più ampia grazie alla quale la storia esteriore possa arricchirsi mediante l’indagine sulle cause occulte. .
Ogni cosa che accade esteriormente nel mondo fisico dipende dalle forze e dalle potenze spirituali che ne stanno alla base.
Così affermava Rudolf Steiner in una conferenza tenuta a Dornach il 9 dicembre 1916.
E non basta accontentarsi di comprendere, ad esempio, le cause della Prima Guerra Mondiale così brillantemente indicate da Rudolf Steiner nei suoi tre cicli Considerazioni sull’attuale Periodo Storico; il nostro compito è di comprendere quanto sta accadendo realmente qui ed ora.
Troppo facile fare l’esegesi dei cicli di Steiner, il nostro compito è quello di proseguire il suo percorso di disvelamento del reale.
Facendo naturalmente tesoro delle sue indicazioni e delle anticipazioni – vere e proprie profezie – che ci ha lasciato ormai oltre un secolo fa.
Come quella dell’avvento di ciò che lui chiama una impostura in grande stile:
Esiste un modo con cui si può pilotare la forza che risiede in un singolo uomo verso una precisa direzione. Questi può essere convinto del proprio profondo amore per la pace, ma compie le sue azioni sotto effetto della suggestione. Egli è tutt’altro da quello che fa. Si può fare la stessa cosa anche con i sentimenti d’interi gruppi, se si hanno le conoscenze adatte. Bisogna solo scegliere i mezzi appropriati. Serve solo spingere in una determinata direzione, attraverso una specie d’impostura in grande stile.
Quello che è accaduto negli ultimi quattro anni è esattamente questo, una impostura globale. Pensate soltanto a come istituzioni, media e gente comune a parole predichino la pace e poi agiscano per la guerra.
Anzi, assistiamo persino alla palese follia secondo la quale, per ottenere la pace sarebbe necessario armarsi. Come dire: odia se vuoi essere amato.
Guardate questi titoli demenziali:
No, – ribadisce Steiner – l’ideale di una pace eterna non sarà mai realizzato per mezzo di una sola goccia di sangue versata da uno strumento di guerra. Questo ideale si realizza in tutt’altro modo. E chi dice di combattere per la pace e di dovere perciò far la guerra, guerra fino all’annientamento dell’avversario, costui, chiunque sia, mente, anche se non se ne rende conto”. (Rudolf Steiner, Dornach, 18 dicembre 1916)
Invece scopriamo che nel 2023 i Paesi dotati di armi nucleari hanno speso 91.393.404.739 dollari per i loro arsenali – pari a 2.898 dollari al secondo. Il che rappresenta un incremento di 10,7 miliardi di dollari nella spesa per le armi nucleari nel 2023 rispetto al 2022, con gli Stati Uniti che rappresentano l’80% di questo aumento. La spesa totale per le armi nucleari negli ultimi cinque anni è stata di oltre 387 miliardi di dollari, più di quanto il Programma alimentare mondiale stima che sarebbe necessario per porre fine alla fame nel mondo.
E l’impostura globale prosegue a ritmo incalzante…
E come si realizza questa impostura globale? Tramite la paura che, afferma Steiner, fu anche alla base dello scoppio della Prima Guerra Mondiale:
…la paura di cui è imbevuto il mondo intero; la paura che hanno avuto singoli uomini l’uno dell’altro, ma che prima d’ogni altra cosa hanno avuto le nazioni una dell’altra, anche se non ne erano consapevoli. E se si fosse potuta seguire questa fonte di paura con attenzione, non si direbbero tante insensatezze sulla causa della guerra, come invece si fa oggi.
Quell’oggi era il 1917 e nel nostro oggi, nel 2024?
Ci troviamo di fronte ad una vera e propria guerra all’umanità, dalla pandemia all’attuale paura – alimentata dai titoli altisonanti dei mezzi d’informazione – prima del riscaldamento globale ed ora della guerra, senza trascurare le prossime inevitabili pandemie; il tutto, naturalmente, manipolando le coscienze tramite menzogne e mezze verità.
Ma come vengono gestiti questi impulsi di manipolazione delle masse?
Ogni volta – sottolinea Steiner – che si vuole operare attraverso cose simili non si deve innescare una corrente sola, ma si deve farla incrociare sempre con un’altra, in modo che entrambe si influenzino a vicenda. Infatti, non si ottiene molto tirando semplicemente diritto in una sola direzione: talvolta occorre gettare una luce lateralmente sulla corrente con cui si opera, per confondere, per cancellare le tracce, e disperdere certe cose in un folto sottobosco. Questo è molto importante. Ne deriva che certe correnti occulte, che si prefiggono uno scopo, talvolta si pongano compiti del tutto opposti, con l’effetto di confondere tutte le tracce.
Manipolazione e strategie distrattive, dunque.
Anche se, a volte, per determinate esigenze di gruppi di potere – più o meno occulti – alcune verità vengono pubblicizzate o, quantomeno, accennate.
Pensate, ad esempio, a questa copertina dell’Economist del 17 Giugno 2020, dunque appena dopo l’inizio dell’impostura pandemica.
Seduti sul comodo divano, i membri della famiglia-tipo diventano spettatori della catastrofe prossima ventura.
Alle spalle di papà, mamma e figliolo – già attrezzati per la guerra chimica o convenzionale – vediamo nell’ordine le immagini delle possibili catastrofi in arrivo: dalla peste suina alle eruzioni vulcaniche, dallo scioglimento dei poli al meteorite killer, dall’orologio dell’Armageddon ai virus mortali, dalla guerra atomica alle tempeste solari.
Un tripudio di terrore per meglio condizionare le persone; non c’è miglior mezzo della paura, infatti, per controllare il popolo, come ebbe modo di teorizzare e mettere in pratica Goebbels, inserendo, tuttavia, delle mezze verità e anche l’anticipazione, ben espressa graficamente, dell’inizio di un’epoca di menzogna globale.
Anche in questo caso le indicazioni di Rudolf Steiner sono preziose:
Moltissime idee che diventano di dominio pubblico per mano occulta non sono false, ma sono mezze verità o anche un quarto o un ottavo di verità. Proprio perché recano in sé una parte di vero possono essere strumentalizzate per questo o quello scopo in modo unilaterale.
La menzogna, oggi divenuta globale, non viene avvertita dalle masse totalmente prone alla narrazione ufficiale e poco inclini ad un pensare indipendente.
Il fatto è, prosegue Steiner, che
…gli uomini sono in una certa misura disattenti, distratti, non guardano volentieri a ciò che accade. Questo però viene strumentalizzato dai molti che si servono di determinate connessioni occulte per agire nel mondo. Chi osserva il mondo, non nel modo in cui la gente lo guarda abitualmente, bensì con uno sguardo spregiudicato, saprà che ci sono uomini che si lasciano influenzare da quanti vogliono servirsi di simili mezzi. E se qualche occultista non particolarmente coscienzioso si prefigge di influenzare altri uomini, riuscirà a esercitare un influsso ben determinato. (…) nel modo in cui si scrive solitamente la storia, la gente viene completamente ingannata, fuorviata. Invece anche nella storiografia bisogna andare più a fondo.
Qui veniamo dunque rimandati a quelle realtà che si nascondono dietro gli eventi esteriori ma che ne determinano l’andamento.
Ma per questo – ci dice il fondatore dell’Antroposofia – dobbiamo sviluppare l’attenzione, non certo voltarci dall’altra parte per non farci intristire dagli eventi dolorosi del presente, magari seguendo le drammaticamente erronee indicazioni di chi teorizza che dobbiamo solo sviluppare la nostra vita interiore.
Su questo argomento non credo sia possibile fraintendere le sue parole:
Chi si limita a pensare che il saggio ordinamento del mondo provvederà a tutto, se la prende troppo comoda. Se fosse così, non esisterebbe in nessun luogo dell’intero mondo fisico quello che invece esiste: la libertà umana.
(…) Se si volge lo sguardo solo sullo spirito che pervade ciò che ci circonda, non si hanno i presupposti necessari per porre le domande giuste. Non si sa come si rifletta giù nel mondo fisico quello che accade spiritualmente.
Se all’indomani dello scoppio della Prima Guerra Mondiale egli affermò con assoluta chiarezza la sua convinzione che uno dei motivi principali di quella catastrofe fu…
…il chiudere gli occhi dei più davanti a quella realtà e parlare di quello che accade su basi del tutto inadeguate. Infatti anche di fronte ad eventi così grandi ognuno dovrebbe iniziare dalla conoscenza di sé e un frammento di conoscenza di sé è anche sapere che, nel momento in cui si dice: “Cose simili non ci riguardano, vogliamo solo sentir parlare di fenomeni occulti”, in questo momento si rafforzano, anche se in piccolo, quelle forze che, articolandosi in tutte le loro diramazioni e assommandosi, portano a catastrofi come quella che viviamo oggi.
E la Storia, come sa chi la indaga, si ripete, in altre forme, certo, ma con gli stessi paradigmi.
Quello che rimane uguale, purtroppo, è l’incapacità umana di imparare le lezioni del passato; eccoci, infatti, afferrati in modo per lo più inconsapevole dallo stesso vortice di menzogna, paura ed ignavia.
Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo
scriveva il pensatore spagnolo George Santayana.
E che non mi si venga a dire che non dobbiamo guardare il male che ci circonda, perché è sempre Steiner ad affermare in una conferenza tenuta a Dornach il 19 Novembre del 1917:
Ogni periodo dell’epoca postatlantica ha il suo compito particolare. Ho in generale definito come un compito per l’umanità del quinto periodo quello di confrontarsi con il male quale impulso nell’evoluzione del mondo.
Infatti, questo periodo di civiltà presenta all’umanità prove molto difficili con tentazioni estremamente forti, in quanto il progressivo presentarsi nella storia di potenze malvagie renderà l’uomo più incline ad abbandonarsi al male piuttosto che lottare per trasformare quel male in bene, mettendolo dunque al servizio del mondo spirituale.
Il fatto che – come sappiamo dalle rivelazioni di Rudolf Steiner – dal 1879 gli Spiriti delle tenebre siano presenti sulla Terra, è alla base della loro azione negli impulsi umani.
Non c’è bisogno di sottolineare come recenti fatti di cronaca e di massacri indiscriminati indichino, oltre ogni ragionevole dubbio, l’intensificarsi progressivo di tali impulsi.
Qual è allora il nostro compito di fronte a questa realtà sempre più evidente?
Riconoscere con la ragione – ci dice Steiner – l’elemento spirituale attraverso le forze del male presenti in noi.
Proprio perché esseri così vicino all’uomo agiscono in lui in modo invisibile, tenendolo lontano dalla possibilità di riconoscere con la ragione l’elemento spirituale (cui è collegato il compito del quinto periodo) attraverso le forze del male presenti in lui, proprio a causa di tutto ciò vi saranno nel quinto periodo postatlantico tante possibilità di cadere negli errori più oscuri. In un certo senso l’uomo deve acconsentire in questo periodo di civiltà a comprendere con la ragione l’elemento spirituale.
Una delle cose che, a mio avviso, dobbiamo allora comprendere è che, trovandoci di fronte ad un punto di svolta fondamentale della storia umana, è indispensabile in primo luogo comprendere la magnitudo di tale svolta per poi individuare i modi più adatti per dare testimonianza della nostra militanza spirituale.
Questo è il momento; quando, se no?