La Scienza della Libertà

FACA
di Fabio Antonio Calò

Nella scienza naturale, la coscienza umana è l’organo di percezione con cui la natura percepisce se stessa, acquisisce coscienza di se stessa. L’uomo è quella parte di natura che ha coscienza di se stessa, il luogo in cui la natura si confronta con se stessa.
Il pensiero umano è, dunque, l’ultimo anello della sequenza dei processi che creano la natura. E la scienza naturale è la conclusione dell’opera della creazione. Nella scienza della natura, <<conoscere significa creare>>: mediante la conoscenza umana, esterna alle cose, l’essenza delle cose stesse deve essere liberata dalla necessità.

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Nella scienza dello spirito, o “scienza umana”, la coscienza non è più il luogo in cui la natura si confronta con se stessa e si completa attraverso il pensiero umano.
Pensiero che l’uomo dona alle cose affinché <<si umanizzino>>, conferiscano forma concettuale alla propria essenza, creando e completando se stesse nella coscienza umana.

Nella scienza dello spirito, la coscienza umana è invece il luogo del confronto dello spirito umano con se stesso.

E lo spirito umano, l’Essere dell’uomo, è “un universo in sé già completo”: non va dunque <<creato>> dalla conoscenza spirituale; non va liberato dalla necessità a cui l’uomo, appunto, non è soggetto.

L’Essere dell’uomo, lo spirito, va soltanto afferrato attraverso lo spirito stesso: lo spirito va solo PERCEPITO oggettivamente attraverso lo spirito stesso.

Lo spirito è l’organo di percezione del pensiero; il pensiero puro (non attuato dalla percezione sensibile ma poggiante solo su se stesso) è a sua volta l’organo di percezione del Logos, dell’Idea, è il luogo in cui il Logos si dà all’uomo, sebbene il pensiero puro non si dia ordinariamente all’esperienza.

L’esperienza pura del pensiero, attuata dal pensare puro stesso, è la percezione diretta del Logos, l’Essenza stessa dell’uomo, l’io di tutti gli io.

Se nella natura inorganica, l’uomo deve solo attivare un processo su un altro essere per estrarne la legge che lo governa; se nella natura organica, l’uomo deve solo contemplare l’organismo e afferrare il tipo, la forma archetipica generale, nella forma specializzata; nella natura umana, essendo l’uomo l’unico a doversi determinare soltanto attraverso se stesso, a doversi porre da sé il fine e le leggi del suo agire, a dover stabilire da sé la parte che egli ha nel funzionamento del mondo, è dunque il singolo uomo che è chiamato a decidere le sue azioni e le sue leggi. Queste non possono essergli imposte da fuori.

Nell’uomo, l’essenza della LIBERTÀ consiste nel fare in modo che le sue azioni e le sue leggi coincidano.
Se nella scienza organica è il generale che determina il particolare, nella scienza umana È IL PARTICOLARE CHE DETERMINA IL GENERALE: è il singolo individuo che, mediante gli ideali, le intuizioni morali, la fantasia morale, cambia l’umanità intera.

Nella natura, lo spirito risiede nella generalità (nell’organico risiede nel tipo, nell’inorganico sta nella legge).
Ma nella natura umana, lo spirito, l’essenza dell’umanità intera è tutta nell’individualità SINGOLA.

“Se vuoi conoscere te stesso, cercati nel mondo. Se vuoi conoscere il mondo, guarda dentro te stesso”.

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È quindi “essenziale” (rivelatore dell’Essenza) per la scienza umana individuare come l’idea si presenti nella personalità individuale piuttosto che nell’umanità in generale.

È essenziale <l’IDEA di individualità in generale>, non questa o quella individualità. È essenziale cogliere il concetto: “È L’INDIVIDUALE CHE DÀ LA LEGGE”.

Come è possibile?

La singola individualità è in grado di determinare l’umanità intera perché ogni singolo uomo ha in sé “l’Idea di personalità in generale”, ha già in sé l’Essere della Libertà, gli impulsi morali verso l’ideale di umanità da conquistare.

Ogni uomo ha in sé il Christo anche se ancora non lo percepisce, lo ha dentro ma non lo sperimenta.
Qui si riassume il concetto di “individualismo etico”, la libertà nell’amore, per cui la scienza dello spirito è propriamente una “scienza della libertà”.
La conquista della Libertà individuale consiste sostanzialmente nella percezione, nell’esperienza del Christo.
La libertà egoistica è portata da Lucifero.
Lucifero è il Vasaio, è il Portatore e Custode della Luce Vera, il Christo.
All’uomo ha portato il riflesso della Libertà cioè il riflesso della Luce Vera, che custodisce nel Vaso.
Il Vaso, il contenitore del Christo, è il pensiero puro, di cui Lucifero è custode in quanto lo protegge degradandolo, riflettendolo, affinché l’uomo possa afferrarlo solo se lo vuole con tutto il suo io.
Il Vasaio, Lucifero, era lo spirito guida del popolo ebraico ai tempi del Golgotha, a cui i sacerdoti riportarono i 30 denari restituiti da Giuda, acquistando il suo campo, riscattando cioè il campo del pensiero umano.

Come funziona il Vaso, il pensiero puro?
Come si può creare la realtà e al contempo conoscerla “oggettivamente”?
Come fa l’uomo a liberare le cose che conosce?

1. Grazie agli organi di senso, sono le cose a produrre, nell’uomo, le percezioni delle cose stesse.

2. Grazie all’intelletto umano, appena le cose sono percepite, subito questo inizia a prodursene i concetti singoli, astratti e separati. Il concetto è il pensiero singolo, così com’è afferrato e trattenuto dall’intelletto.

3. Grazie alle forze di pensiero umano, appena prodotti dall’intelletto i concetti astratti subito si combinano tra loro, organizzandosi in un’unità (Einheit); ma l’intelletto non è in grado di percepire quell’unità. Perciò, nella coscienza ordinaria, i concetti sono mantenuti separati. L’uomo ha già in sé l’idea vivente, l’unità dei concetti che produce separati e morti alla sua coscienza, ma non può vederla: l’unità è prima di qualsiasi pensiero, prima dell’intelletto, prima della ragione.
L’unità È: è l’Idea, l’Essere della cosa, che già si precostituisce in un’armonica struttura, completandosi grazie alle forze di pensiero fornite dall’uomo all’oggetto che soltanto osserva.
Ma l’unità abbisogna prima dell’intelletto per essere separata in concetti astratti, poi della contemplazione (osservazione attenta) ed infine della ragione per essere ricostituita e allora percepita come idea vivente.

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4. Grazie alle forze di pensiero contemplativo, i concetti astratti rinunciano alle loro esistenze separate e cominciano a muoversi, a scorrere l’uno nell’altro, ognuno nel suo contrapposto, e rinascono come parti d’una singola totalità, un’unica unità. Allora “un pensiero è vero solo se il suo contrario è altrettanto vero”.

Ecco L’ENANTIODROMIA di Eraclito.

La contemplazione è l’atto causale, l’attivazione della ragione (contemplazione pensante), che a sua volta produce l’intuizione, la percezione dell’idea, l’atto causato.

5. Grazie alla ragione, l’unità si manifesta alla coscienza. La contemplazione pensante è l’atto della rinuncia: come ogni concetto separato dall’intelletto si sacrifica fluendo nel suo contrapposto e fondendosi in un’idea vivente cedendo la propria identità separata, così l’io estingue temporaneamente il proprio riflesso inferiore, rinunciando alla propria esistenza per ritrovare se stesso nell’Essenza della Bellezza dell’altro.

LA RAGIONE è LO SCORRIMENTO SACRIFICALE.

Il cuore, l’amore, è lo spazio della ragione, il luogo in cui i concetti astratti perdono la loro singolarità e vivono come parti di una singola totalità: l’idea unica ed eterna.
L’idea è la struttura unitaria, l’Essere del pensiero, che si manifesta nel cuore grazie all’intervento della ragione.

6. L’Idea, il Logos, il fondamento del mondo che “ha rinunciato ad essere il reggitore del mondo e si è effuso nel mondo stesso”, si è effuso nel cuore dell’uomo. E, dall’evento del Golgotha, l’uomo ha in sé l’idea di personalità universale, il concetto di “individuale determinante l’universale”: il Logos.

Perciò la Libertà è il potere che ogni uomo, mediante i suoi ideali, i suoi impulsi e la sua fantasia morale, ha di determinare le proprie azioni individuali esclusivamente da sé stesso eppure, allo stesso tempo, di determinare il destino dell’umanità in generale e dell’universo intero.
L’idea, il Logos, chiede soltanto d’essere conosciuta: la conoscenza essendo lo strumento della libertà.

“La verità vi renderà liberi”.

 


Fabio Antonio Calò è un musicista compositore, progettista e produttore di componenti elettronici atti a registrare e riprodurre la musica secondo i principi ed i fini della Scienza dello Spirito. Manager del settore trasporto aereo e pilota professionista.

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