La nostra Libertà non sta fuori di Noi ma in Noi!

6d3ffe0372969583dcce61968b1d305f
di Leonardo Guerra

L’uomo è principalmente la sua mente. La parola Inglese: “man”, deriva dal Sanscrito: “manas” (mente). La mente per sua natura è impressionabile, e così è l’uomo. Molto spesso la malattia, la salute, la prosperità, il successo e l’insuccesso dipendono tutti dall’impressione dominante, che si è formata nella mente della persona. Può essere paragonata al disco di un grammofono e trattandosi di un meccanismo vivente, non solo riproduce quello che vi è inciso sul disco della memoria, ma va ben oltre ed è anche creativa.

Qualunque pensiero ha, dunque, qualche rapporto con un’idea già registrata, che non sarà identico, ma simile. Un’impressione ricevuta può, quindi, generare una linea nella mente, fino a diventare, con la ripetizione, un’abitudine e così una linea incisa in profondità che può generare ramificazioni. Proprio come i rami di un albero che si congiungano al tronco o di un fiume che si congiunge al mare. È importante, pertanto, immergersi in sé stessi ed esercitarsi a discernere le diverse linee più profondamente incise, osservandone le ramificazioni. Questo perché così si può comprendere al meglio l’azione, il pensiero che l’ha generata e la sua vera origine, quel sentimento interiore, profondo.

ACQUISTALO QUI

Decifrare le linee profonde, incise sulla mente, è come decifrare la causa del pensiero. La conoscenza della causa può dare una maggiore e migliore comprensione che non la sola conoscenza del pensiero, proprio come stare dall’altra parte del muro. C’è una grande differenza fra leggere un pensiero dall’esterno e leggerlo dall’interno, dalla fonte. Cos’è questa linea profonda da cui si dipartono le ramificazioni? Sono le impressioni profonde che riceviamo fin dall’inizio della nostra vita. Proprio per questa ragione, in molte tradizioni i genitori proteggono i loro neonati e i loro bambini fino ai primi anni di vita da sguardi di persone che possono produrre impressioni indesiderabili sulla mente dell’infante.

Molte persone si rivolgono, anche al giorno d’oggi, a chiaroveggenti per farsi leggere le linee della mano. Queste non sono altro che una ristampa delle linee della mente. Si tratta di una vera lingua che può essere appresa, così come il metodo, che consente così di risalire il pensiero fino alla sua fonte. Tutte le impressioni ricevute e trattenute nella vita diventano e costituiscono l’ego di un individuo.

Tutto è impresso nella memoria, anche se dimenticato è sempre là. Conoscendo la radice di un problema, di una cattiva abitudine o di una malattia una persona diventa capace di trovare la cura, cancellando quella linea dalla superficie della propria mente. Ogni persona vede sé stesso come il centro dell’universo e in questo periodo soffriamo di un’intossicazione da individualismo.

Ogni individuo legge e interpreta ogni cosa attraverso il suo proprio interesse il nostro bisogno di essere e sentirsi importanti. La realtà, quindi, assume un peso spesso eccessivo e così tende a schiacciarci dalla punta della testa verso il basso sulla sola dimensione presente e materiale. Abbiamo bisogno, quindi, di distaccarci, di relativizzare per poterci alleviare dal peso di questo masso che, schiacciando il nostro cuore, blocca il libero sgorgare del nostro spirito.

Diventando non attaccati alle apparenze esteriori della vita si può sviluppare l’abilità di mantenere una profonda pace interiore senza riguardo alle circostanze. La realtà, perciò, non è quello che è, ma ciò che sta diventando e noi come individui non siamo quello che siamo ma quello che potremmo diventare. Il desiderio di diventare, da qualsiasi parte provenga, diventa alterato dall’accumulo e dall’appesantimento di “come essere”, che ci trattiene e ci impedisce di diventare. Un bambino riceve da subito l’indottrinamento di “come essere”, sebbene sia nato nel flusso di vita informe, non cosciente, non simbolico per diventare libero.  Quindi, il peso progressivo “dell’essere” aumenta con la forza della coscienza e la forza motrice di “diventare” viene, quindi, sovraccaricata, strangolata e, infine, bloccata.  In questo modo la griglia, la matrice dell’educazione, della paura, dell’eredità, dell’ambiente, delle convenzioni, e la rete degli affetti, diventa impressa nella mente dell’uomo, sulla sua consapevolezza. Funzioniamo dentro una cornice pragmatica che costruiamo noi stessi. Ci infiliamo spesso da soli in gabbie mentali, adottando principi e simboli infilati in una sorta di collana di apparenti realtà che indossiamo. La realtà rappresenta sempre un’illusione e andando in profondità con la percezione e con l’indagine, l’illusione d’identità, che ci siamo costruiti, gradualmente scompare.  In ogni guadagno di conoscenza, avviene una perdita di sostanza/materia.

ACQUISTALO QUI

La spiritualità può essere definita, pertanto, una capacità. Una profondità che alcuni possiedono naturalmente, in altri può essere risvegliata o creata. Per trovare l’acqua si deve scavare, per raccoglierla e trattenerla si deve creare uno spazio, una capacità. Lo stesso avviene con la spiritualità.

L’egoista non è disposto a far spazio alla spiritualità nel suo ego denso di materia impenetrabile. Serve volontà per non cedere e respingere le incessanti e impellenti richieste dell’ego fisico e mentale. Quando la nostra vita è diretta dalla nostra volontà e non dagli appetiti fisici e dai capricci dell’ego mentale, allora si entra a far parte “dell’era dell’età dell’oro”. Spesso la gente si trova incapace di agire di fronte ad una situazione difficile, ma ben pochi arrivano a concepire che non è solo la situazione difficile, ma che esiste una difficoltà anche nella propria mente.  Il nostro standard morale, d’azione, dovrebbe essere naturale, basato sui propri sentimenti, consentendo a noi stessi di percepire quel senso delicato di comprensione attraverso la vita di cosa ci dà conforto e cosa ci causa disturbo. Lo standard artificiale è, invece, la regola nella nostra società. Uno standard artificiale che seppellisce lo spirito della persona, impedendone l’espressione.

Il lavoro su noi stessi rappresenta, quindi, il tentativo di arrivare al punto in cui si ottengono la libertà e il coraggio di guardare le cose come fanno i bambini, senza pregiudizi, permettendo alla realtà di entrare in noi e di sperimentarla completamente e pienamente, senza “comprenderla”. Comprendere vuol dire, invece, soltanto classificare qualcosa grazie a modelli di pensiero precedentemente stabiliti. La più grande miseria della vita è l’immobilità che deriva dal blocco dell’espressione dello spirito, l’inerzia di quando la vita non ha più importanza. Corrisponde alla paralisi dell’anima e dello spirito causata dal trattenere cattive impressioni della vita. Liberare la nostra mente dalle impressioni indesiderate fa scaturire dal nostro cuore una nuova forza che apre una nuova via davanti a noi. Non solo, l’uomo cerca sempre qualche sicurezza, anche se dentro di sé sa che non c’è nulla da cui dipendere. Così la sua prima reazione è quella della paura, da cui e su cui costruisce pesanti sistemi di sicurezza e controllo. Vere prigioni di pensiero e strutture di valori che però, nonostante i tentativi di mantenerli stabili, continuano a cambiare perché la nostra coscienza e la nostra visione si espandono.

ACQUISTALO QUI

Serve un approccio utile per aiutare sé stessi ad essere più liberi, riguardo la vita e la realtà esteriore che è fugace, effimera e illusoria. Ciò che vediamo è funzione di ciò che possiamo vedere ed è spesso corrispondente ad una matrice esperienziale che è il nostro ego, perché l’osservatore è direttamente coinvolto ed è parte del processo del vedere (colui che vede, l’oggetto del vedere e il vedere). Nella relazione con il mondo esteriore dipendiamo dai sensi e dalle sensazioni. Ma se chiediamo a qualcuno che vive continuamente in un vortice di eccitazione da piaceri mondani, che cosa desidera profondamente, più di qualsiasi altra cosa, risponderà: “di essere lasciato da solo, in pace”. Nulla al mondo può dare quella soddisfazione piena che solo la pace può dare. La pace non è conoscenza, non è potere, non è felicità, ma la pace è tutte queste cose. La pace produce felicità, ispira conoscenza profonda, della vita visibile e di quella non visibile, consentendoci di ricongiungerci con il nostro vero sé interiore. Per ottenere pace è necessario cercare d’armonizzarsi con quel ritmo che è nel profondo di noi stessi. Mantenere quella pace interiore, indisturbata e imperturbabile, in qualsiasi condizione esteriore di vita. Un processo di auto sviluppo psicologico secondo l’antico detto: “sii sincero con te stesso”. Si tratta di un processo in cui possiamo iniziare a vedere le vere ragioni del perché diciamo ciò che diciamo, perché facciamo ciò che facciamo, perché nascondiamo ciò che nascondiamo, perché raggiungiamo ciò che raggiungiamo. È molto difficile essere onesti con sé stessi. È abbastanza difficile vedere che la maggior parte delle cose che accettiamo nella nostra struttura valoriale, nel nostro modo di pensare, nella formazione della nostra conoscenza, sono concetti ereditati da “sogni” del passato, dal “romanzo” del futuro, senza integrità. Molto del nostro funzionamento è sublimazione, molti dei nostri pensieri sono razionalizzazioni, e la primaria forza motivazionale dietro le nostre azioni è da qualche parte fra il giustificare la nostra esistenza, lo sminuire e il negare l’esistenza degli altri.

Rimanere interessati in ogni cosa, non chiudersi a nulla è fondamentale. Così come vivere e sviluppare tutto il nostro potenziale. Siamo tutti pieni di talenti e di abilità inespresse. Consideriamo, ad esempio, l’uomo del medioevo e del rinascimento, ad esempio Galileo. Era un pittore, uno scrittore, uno scienziato, un filosofo, un pensatore, un uomo di stato, uno stratega militare. Era vivo nei suoi potenziali e ha potuto affermare di aver vissuto. Noi siamo culturalmente condizionati e ce li precludiamo per varie ragioni.

La prima ragione è la pigrizia, la comodità, che in fondo sono il timore di soffrire. La paura di fare esperienza. È attraverso lo sviluppo di ogni potenziale che possiamo guadagnare quella ampia varietà di esperienze che è la vera ricchezza dell’illusione della vita, qui sulla terra. Ogni cosa conta e allo stesso tempo nulla conta.

Quella libertà che permette di vivere un tipo diverso di vita, non una vita fatta di pietre tombali, ferma o in movimento, in cui ci seppelliamo, ma una vita in cui accettiamo la realtà eterna della nostra natura temporanea, dove troviamo pace e armonia con quella non sequenzialità logica, dove arriviamo perfino a vedere il significato del nichilismo.  E’ importante guardare e attenenrsi alle discipline della mente necessarie a rimanere continuamente interessati, i metodi con cui possiamo scoprire e sviluppare i nostri potenziali e alcuni modi in cui possiamo scaricare tutto ciò che la nostra aggressività ci ha portato.

Trovare, quindi, la nostra propria qualità umana è il valore finale e rimanente della vita.   

L’allenamento e lo sforzo portano a quella pace, a quella stabilità e a quella fermezza che si trova nella profondità del mare e negli alberi sulla terra.

 


Leonardo Guerra, laurea in biologia molecolare con tesi sperimentale sul mRNA nel 1982 c/o UNIFE.
Ho ricoperto ruoli dirigenziali in Ricerca e Sviluppo (area Anti-Infettivi), nel settore dei Rapporti Istituzionali di primarie Multinazionali farmaceutiche fino a Giugno 2020.
Co-Fondatore di una Start Up Biotech (RARESPLICE srl) per la cura di malattie genetiche rare.

Da Luglio 2020, opero come Consulente free-lance.
Canale Telegram : Leonardo Guerra

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Facebook
Pinterest
Twitter
Email
Telegram
WhatsApp

Ti potrebbero interessare:

en_US

LOGIN

You are just logged in