di Gaetano Barbella
“GOING TRIPLE” DI ALEXANDER CALDER
Nell’immagine di copertina (Figura 1): Alexander Calder Triple Gong ca. 1948 Ottone, lastra di metallo, filo metallico e pittura 99.1 × 190.5 × 7 cm Calder Foundation, New York Photo courtesy Calder Foundation, New York / Art Resource, New York © 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New Yor.
Triple Going di Alexander Calder della consilienza
Alexander Calder (1898 – 1976) col ‘Triple Gong’ scolpisce il presagio del movimento!
Uno sguardo diverso su un famoso artista generalmente considerato solo come appartenente all’arte cinetica? Quando in realtà ha anche prodotto arazzi, gioielli, giocattoli e molto altro, oltre alle sue famose sculture.
Ma per capire Calder, in relazione alla scultura sopra mostrata, è che non ha solo studiato ingegneria ma gli piaceva anche come professione, tant’è che uno dei suoi primi lavori fu quello di lavorare alla parte meccanica di una nave. Chiaramente poi lui nasce in una famiglia di artisti quindi comunque l’arte è sempre stata presente nella sua vita fin dalla nascita.
Lo scopo dell’esposizione di quest’opera d’arte è strettamente legata al tema del presente scritto che esamina la consilienza che si rivela nell’opera d’arte “Going Triple” di Alexander Calder. Consilienza è una parola poco nota in italiano, ma che l’inglese William Whewell, storico della scienza a cui la sua lingua deve il suo successo, ha trovato con essa, appunto, uno speciale volano nell’opera del 1998 Consilience: the Unity of Knowledge di Edward Wilson.
Il significato convergenza, che vale in italiano, si pone fra le induzioni di discipline e fonti indipendenti del sapere scientifico.
< Etimologia dall’inglese consilience, corrisponde al latinismo ottenuto da salire ‘saltare’, col prefisso con- ‘insieme’.
«La sua riflessione ha messo insieme dati solidi e disparati: la consilienza nei risultati è impressionante.»
L’archeologia studia come un certo luogo sia stato abbandonato progressivamente e con calma, con tutti gli oggetti di valore che hanno avuto agio d’essere portati via, senza spiegazioni evidenti; la geologia studia come in quel certo luogo si siano verificati fenomeni di vulcanesimo oggi non più evidenti, e insieme al rilievo archeologico riesce a determinare nel dettaglio l’evento di un’eruzione, con le fasi e i tempi.
La linguistica comparata studia come certe lingue si siano separate a un certo punto a partire da una lingua unica, manifestandosi in luoghi differenti; la genetica evidenzia come due popolazioni si siano separate in un dato momento, e le due mappe, combaciando, ci squadernano le diramazioni di una migrazione. Questo è il caso celeberrimo degli studi di Luca Cavalli-Sforza, restituiti in particolare in Geni, popoli e lingue.
E i segreti della storia dell’universo vengono via via dischiusi con salti congiunti di prove di osservazioni astronomiche, di rilievi geologici, di risultati di fisica teorica.
Così, quando apprezziamo la consilienza di una certa spiegazione, quando nell’articolo emerge la consilienza di alcuni risultati, sappiamo che siamo davanti a una conclusione piuttosto forte (per quanto interinale, come ogni conclusione scientifica). Perché poggia su varie basi e su vari metodi che concorrono in maniera indipendente. L’unità della scienza qui si ricostruisce in fondo, nella lettura di risultati, e non nel fatto che un metodo di ricerca tenti un’impostazione interdisciplinare. >1
Ed ecco la comprensione dell’opera “Going Triple” di Alexander Calder della fig. 1, che racchiude appunto in modo simbolico fatto con fili di ferro, la consilienza di varie basi e su vari metodi concorrenti in maniera indipendente.
Materialmente “Going Triple” è fatto da sei elementi oscillanti simbolici liberi fra loro che, non si interferiscono, cioè ogn’uno di essi è sospeso all’altro e può ruotare liberamente e anche oscillare. Essi sono la prova, così come sono posti, di assumere qualsiasi posizione. Di qui
«i segreti della storia dell’universo vengono via via dischiusi con salti congiunti di prove di osservazioni astronomiche, di rilievi geologici, di risultati di fisica teorica»
e mostrano sempre, appunto, una certa consilienza fra loro. Cioè, facendo riferimento a “Going Triple”, di volta in volta i suoi elementi ruotanti e oscillanti assumono posizioni che si concludono alla fine con una tripla armonia sonora, la vittoria della consilienza.
Il “Going Triple” si rivela attivo col biliardo matematico
Volendo descrivere la consilienza del “Going Triple”, in armonia con la sua meccanica (e non altro, poiché è solo fil di ferro), può mostrarsi attiva con la geometria del biliardo matematico della fig. 2. Cioè è come se fosse un gioco, la consilienza, come quello del biliardo, immaginando che il rettangolo della fig. 2 sia il tavolo di gioco. La consilienza è la traiettoria della bilia idealmente spinta dal destino che armonizza, appunto, i sei elementi di cui è formato “Going Triple”, i quali si mostrano concordanti fra loro in un fulmineo istante e nello stesso momento si ode come festoso il suo richiamo.
La fig. 2 mostra la traiettoria superiore della bilia immaginaria, che si riflette nel rettangolo della foto allo stesso modo del gioco del biliardo. E vediamo la traiettoria riflettersi sui quattro lati con i raggi incidenti uguali a quelli riflessi. L’armonia trova concordia con la traiettoria che sfiora una delle foglie metalliche, la blu, del secondo elemento oscillante, poi la foglia rossa del sesto elemento oscillante. Di ritorno, la traiettoria inferiore della bilia immaginaria, sfiora la piastra sferica del secondo elemento oscillante, e ritorna a riflettersi sulle sponde superiori della foto e ricomincia daccapo.
Occorre dire che il ricorso del biliardo matematico è dovuto ad una altro caso da me trattato tempo fa, l’indagine su un’altra opera d’arte di un noto scultore di ardesia, “La Meridiana Grande”.
La Meridiana Grande di Renato Ausenda
Questo caso è stato tratto da un altro mio articolo pubblicato dal sito Spaziofatato.net il 13 feb 2019, dal titolo “La Meridiana Grande di Renato Ausenda”.2
< L’opera di Renè, che spicca tra molti suoi capolavori, è la “Meridiana Grande” iniziata nell’85, finita nel 2000 ed oggi, dal 2004, a Genova in occasione dell’Anno Internazionale della Cultura. La Meridiana Grande rispecchia la crisi esistenziale e religiosa oggi superata come la Meridiana Analitica dimostra, mentre, la sua prossima scultura, peraltro già iniziata, è intitolata “La Creazione”: una nuova meridiana che rivelerà la parte antica e quella ontologica del creato, sulla base della fisica quantistica e la relatività ristretta e complessa esposta anche da Einstein. Intanto prosegue anche il suo impegno alla tesi in materia psicologica che spera presto di poter discutere …. come a dire che tutto nella vita è sempre legato da un impalpabile fil rouge. >3.
Un funambolico scultore e giocatore di biliardo
Premetto di avere molta dimestichezza con le opere d’arte potendo far conto sulla mia predilezione per il disegno, soprattutto per quello geometrico.[…]
Ma vedremo fra poco la cornice di cui ho appena argomentato, un ambito che non appartiene più al nostro mondo ordinario ma ad un altro ‒ mettiamo ‒ quello oggetto di riflessione dei mandala Jungiani delle esperienze interiori di Renato Ausenda.
Nel primo impatto con la foto dell’illustr 3, nel giro di pochi minuti, osservandola intensamente, come peraltro ho già fatto capire, mi sorse la convinzione che essa celava qualcosa di arcano, di grande rilevanza esoterica. Avevo in mente la natura intima che l’autore della Meridiana Grande intendeva racchiudere in essa con l’ispirazione Junghiana dei suoi mandala. Ecco perché.
Dico così, perché mi ritengo un disegnatore “virtuoso”, nel senso di possedere una “vista penetrante” per le cose geometriche, e infatti così è stato con la foto della meridiana di questo singolare scultore.
In un baleno mi son dato da fare a tracciare sulla copia della foto suddetta, un sintetico grafico col quale la meridiana è vista come un biliardo su cui si sta giocando una partita. Poi, dopo averla scansionata, l’ho trasferita sul computer tracciando a ricalco le linee fatte a matita, con i colori.
Ed ecco bella e pronta la nuova immagine della Meridiana Grande con l’illustr. 12.
Risulta così che lo scultore, visibile al centro della foto in questione, fa la parte di un fenomenale giocatore di biliardo e la sua enorme squadra di lavoro, diventa la stecca per giocare. E qui succede, come dire, il finimondo, nell’osservare due magici percorsi determinati dalla punta della stecca manovrata dallo scultore-giocatore, segnati con i colori rosso e blu. Insomma si ha modo di ammirare estasiati, in due fasi indipendenti fra loro, un funambolico gioco di sponda nel doppio quadrato della meridiana, fra la parte interna e quella esterna relativa alla cornice.
Con la traccia rossa si vede rimbalzare sulle sponde più esterne della meridiana-biliardo, un immaginaria “bilia” per ben sette volte per poi ritornare al punto di partenza.
Con la traccia blu, un’altra immaginaria “bilia”, partendo dallo stesso punto di prima, ma di lato, si vede rimbalzare sulle sponde interne della cornice della meridiana-biliardo, anche questa per ben sette volte, per poi indirizzarsi allo spigolo del quadrato di destra.
A questo punto non si può affermare che la foto sia truccata, tanto più che nessuno se n’è mai accorto fin’ora sul web sin dal 2006, quando è stata pubblicata, ed io sono il primo ad aver visto il potenziale intimo segreto racchiuso nella foto.
Insomma, riflettendo bene è proprio la sincronicità 4 della foto della Meridiana Grande, di Ausenda dell’illustr. 4, che viene scattata nel preciso istante in cui si verifica l’evento prodigioso dell’immaginaria partita di biliardo del mirabile giocatore occulto, con la sua squadra di lavoro a mo’ di stecca come si vede con l’illustr. 4. Ma non è solo qui la coincidenza significativa5 junghiana a far mostra di sé, perché lo scultore Ausenda è un profondo cultore dei mandala studiati da Jung ed è appunto la scultura della Meridiana Grande ad essere concepita a questa insegna. Di qui la seconda conseguente coincidenza significativa junghiana a indicare, forse, l’autore occulto proveniente da chissà quale universo parallelo per porre il suo sigillo sull’opera di Ausenda.
La conoscenza della “Forza Verde”
« Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla! ».
Ma ho voluto evidenziare i personaggi celebri della scienza e poi Adolfo Rol celebre per le sue concezioni sensisitive, per far capire che la misteriosa “Forza Verde”, ben descritta peraltro da Adolfo Rol, è la fonte del presagio scaturito nel caso della “Meridiana di Renato Ausenda” e dal “Going Triple” di Alexander Calder trattato in questo scritto.
Si capirà che la rudimentale meccanica dell’opera “Gong Triple“, fatta con filo di ferro, non può che rendere manifesto simbolicamente il calore di cui parla Adolfo Rol, uno degli elementi della “Forza Verde”, che poi si è espressa con la consilienza. Dunque la consilienza è principalmente manifestazione di calore, ma non è il calore emanato da un termosifone.
Il calore della “Forza Verde”
Tratto da: L’evoluzione secondo verità” di Rudolf Steiner a cura di Maria Angela Schioppa.
<< Per riuscire a immaginare quale fosse la condizione di vita dell’uomo nell’antico Saturno6 dobbiamo pensare a un essere umano che non viva l’esperienza né della percezione sensibile, né dei moti dell’anima, né del pensiero, eppure esiste. Un uomo a cui rimane solo quello che Steiner chiama l’Io. Se noi ci trovassimo in una simile condizione di vuoto infinito, proveremmo uno smarrimento immenso. L’antica condizione saturnia dell’uomo aveva nella sua essenza due stati d’animo fondamentali: ‒ terrore di fronte al vuoto infinito di quella forma di esistenza e ‒ superamento di quel terrore. Due condizioni che l’uomo può sperimentare interiormente in alcune circostanze particolari, durante il suo cammino di vita.
Qual’è stata la storia dell’evoluzione cosmica in Saturno? Due erano le categorie di esseri spirituali in Saturno: i Troni ‒ spiriti della volontà, di coraggio e di forza ‒ e i Cherubini ‒ esseri spirituali che irraggiano saggezza.
Quello che avviene in Saturno è il fatto che i Troni sacrificano la propria essenza per donarla ai Cherubini e grazie al sacrificio dei Troni nasce il tempo, nascono gli spiriti del tempo, gli Arcai.
Steiner parla di Saturno come di un corpo celeste consistente soltanto di CALORE (e non ancora degli altri elementi: aria, acqua e terra). Lo stato di calore di Saturno è l’effetto del sacrificio. Dietro a ogni processo di calore vi è un sacrificio.
In Saturno il calore cosmico è la manifestazione fisico-sensibile di un sacrificio cosmico. Un sacrificio compiuto liberamente, per permettere l’evoluzione del mondo. Quegli esseri spirituali sono stati pronti a offrire il meglio di sé per l’evoluzione del cosmo. >>7.
NOTE
1 Fonte: https://unaparolaalgiorno.it/significato/consilienza?rm=_ità.
2 Fonte: https://www.spaziofatato.net/wp-content/uploads/2019/02/Meridiana-grande.pdf
3 Fonte: https://albertocane.blogspot.com/2006/10/dove-sparita-la-meridiana-grande-1.html
4 Jung in particolare definisce la sincronicità in questo modo: «Gli eventi sincronici si basano sulla simultaneità di due diversi stati mentali.» «Ecco quindi il concetto generale di sincronicità nel senso speciale di coincidenza temporale di due o più eventi senza nesso di causalità tra di loro e con lo stesso o simile significato. Il termine si oppone al ‘sincronismo’, che denota la semplice simultaneità di due eventi. La sincronicità significa quindi anzitutto la simultaneità di un certo stato psichico con uno o più eventi collaterali significanti in relazione allo stato personale del momento, ed – eventualmente – viceversa.» «Voglio dire per sincronicità le coincidenze, che non sono infrequenti, di stati soggettivi e fatti oggettivi che non si possono spiegare causalmente, almeno con le nostre risorse attuali.» La parola “coincidenze” deriva dalle radici greche syn (“con”, che segna l’idea di riunione) e khronos (“ora”): riunione nel tempo, simultaneità. Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Sincronicit%C3%A0
5 Ibidem cfr. 8
6 Saturno è la prima fase della creazione umana cui seguirono quella del Sole, della Luna e poi l’attuale, la Terra, più le 3 future: Giove, Venere, Vulcano. Ma non si tratta del sistema solare perché i nomi sono da considerarsi simbolici.
7 Fonte: https://maria-angela-padoa-schioppa.it/archivio/ricerchedue/02_evoluzione-secondo-verita.