La Repubblica, foglio campione di democrazia politically correct titola oggi: “Caccia ai furbetti del bonus Iva: lo hanno chiesto 5 parlamentari, ma lo hanno ricevuto solo 3”; La Stampa, il quotidiano che aveva insinuato che gli aiuti russi per il Covid-19 erano in realtà una quinta colonna di spionaggio gli fa eco con “Bonus Iva ai parlamentari: lo hanno chiesto in cinque, ma lo hanno ricevuto solo in tre”. Il Corriere della Sera, alfiere del pensiero unico, segue lo stesso copione: “Deputati e bonus Inps: l’hanno avuto in tre (su 5 richieste)”.

Al coro dei sedicenti giornalisti, a dire il vero, si unisce anche qualche inossidabile politico, un uomo per tutte le stagioni come Zaia, che cavalca l’onda del momento: “Non nascondersi dietro la privacy, i cittadini hanno diritto di sapere. Ora tutti chiariscano la propria posizione”.

Bravo Zaia, così si fa, ci mancherebbe che una truffa di questa magnitudo restasse impunita, mica parliamo ad esempio di quei pochi spicci, i 14 e rotti milioni di euro di mascherine – acquistate dalla Regione Lazio a spese dei contribuenti e mai consegnate – smarriti nei momenti di confusione in piena emergenza…

Ci mancherebbe Zaia, fuori i nomi di chi si è intascato i 600 euro di bonus!

Ecco, questa è – dopo l’immancabile quotidiana litania dei “contagiati” e dei decessi per – o con? – Corona virus – la principale notizia della stampa mainstream in questo caldo 10 Agosto dell’Anno 0 del Covid-19. Chissà se d’ora in poi conteremo gli anni dal 2020 e il d.C. invece che “dopo Cristo” starà per “dopo Covid”?

Qualche riflessione sorge spontanea di fronte a questa Caporetto dell’informazione, a questo esercizio di copia-incolla dei lanci di agenzia da parte di quelli che un tempo erano i mostri sacri del giornalismo italiano.

Prima di tutto la sovrapponibilità quasi perfetta degli articoli dei vari quotidiani indica la assoluta omogeneità delle notizie rimandando ad una strategia dell’informazione che non ha interesse negli approfondimenti o nella riflessione su certi avvenimenti ma mira solo a creare vere e proprie “armi di distrAzione di massa” per sviare l’attenzione dai fatti veramente importanti.

Eppure abbiamo appena assistito all’incredibile teatrino del “Secretiamo i documenti relativi al Covid-19 per non creare il panico tra la popolazione”  seguito dal ricorso al Tar ed al contro-ricorso – da parte del Governo – al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar di rendere pubblici i verbali secretati del CTS, con il gran finale della finta desecretazione di documenti ampiamente emendati. (Basti pensare che, mentre il documento del Comitato Tecnico Scientifico del 7 Marzo constava di ben 3.577 pagine, il documento desecretato – si fa per dire – di pagine ne ha solo 52…)

E voi, cari colleghi giornalisti, invece di indagare su questa colossale presa per i fondelli, che insulta ogni residua traccia di pensiero cosciente dei vostri sventurati lettori, invece di esercitare quel famoso fact-checking che richiedete perentoriamente a chi, non fidandosi delle vostre fake news, cerca di informarsi indipendentemente dal mainstream, battete la grancassa del gigantesco problema di 3 parlamentari che avrebbero ottenuto il bonus IVA? Che poi, tra l’altro, se l’hanno percepito, con tutta probabilità è avvenuto perché la legge ne prevedeva l’erogazione.

Insomma, questa sì che è una notizia clamorosa; qualche centinaio di euro finiti nelle tasche di 3 parlamentari imbroglioncelli, altro che la verità sulla decisione – prima negata e poi ingannevolmente concessa di malavoglia a tutto il popolo italiano – di mettere agli arresti domiciliari un intero Paese!

Insomma, dagli al deputato disonesto che si appropria indebitamente di qualche centinaio di euro! Questo è l’obiettivo del giorno…i nomi, vogliamo i nomi! Devono subire la gogna, il pubblico ludibrio, per gratificare la nostra sete di sangue, per soddisfare la nostra sete di vendetta verso chi ci ha ridotto in questo stato miserando di uomini mascherati, isolati a norma di decreto legge e impotenti.

Il fatto è che nel campionario della neolingua orwelliana delle “guerre umanitarie”, della “esportazione di democrazia” e della “scienza esatta” dovremmo aggiungere il concetto di “diversamente pensanti”, l’obiettivo primario di chi sta implacabilmente anestetizzando e paralizzando il pensiero dell’intera umanità, creando ad arte piccole e grandi opposizioni tra la gente per canalizzare la rabbia e la frustrazione dilaganti, che sarebbero altrimenti pericolose per l’establishment.

Se non smaschereremo il loro gioco – non dando alcun valore a ciò che blaterano queste testate che di giornalistico hanno ormai solo il nome – diventeremo tutti “diversamente pensanti”.

Spegniamo la TV, non leggiamo più i giornali e proviamo a pensare con la nostra testa se vogliamo uscire indenni da questa pandemia di follia.

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