Dodicesima Notte, la Notte del Padre

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di Adriana Koulias

Carissimi amici,

Siamo giunti alla Notte del Primo Logos, il Padre. È con i sentimenti più umili che intraprendiamo questo viaggio, e come in tutte le cose veramente vive, in tutte le esperienze veramente spirituali, questa notte ha sostenuto questo giorno e questo giorno sosterrà questa notte. Nel senso che il Padre è la forza fondante che ci permette di sperimentare il Cristo, e il Cristo è l’amore necessario per salire al Padre.

Ieri sera ci siamo presentati davanti a Cristo con tutto ciò che abbiamo nobilitato della saggezza che Lucifero ci ha donato fin dai tempi del Paradiso; da quando Eva fu tentata di guardare il mondo e attraverso i suoi occhi Lucifero iniziò a sperimentare il proprio sviluppo.

Come abbiamo detto ieri, secondo Rudolf Steiner, Lucifero era l’angelo più alto della Luna, poi, passando attraverso la sua evoluzione umana, quando gli fu ordinato di cadere, gli fu ordinato di cadere portando con sé la luce dello Spirito Santo, attraverso la quale Eva, in Paradiso, iniziò a vedere il mondo della materia.

Così iniziò il karma umano.

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Questo karma che portiamo, di vita in vita, miei cari amici, come “peccato originale”, è il karma che ci sforziamo di trasformare in amore ogni vita che viviamo sulla terra. Ciò significa, a livello microcosmico e per noi come individui, che il karma stesso è lì per il nostro sviluppo, in modo che, incorporandolo, possiamo iniziare a creare il nostro futuro. Ora, dal punto di vista esoterico, abbiamo visto nelle ultime undici notti che c’è dell’altro, il nostro sviluppo deve essere sacrificato sull’altare degli dei per il bene dell’umanità, se vogliamo diventare veri Michaeliti e veri Rosacroce. Per fare questo dobbiamo trasformare il karma in amore.

Quanto più trasformiamo il karma in sostanza d’amore, tanto più possiamo lasciarlo andare. Questo è il paradosso, perché di solito desideriamo conservare ciò che amiamo. Ma la verità è che amiamo veramente solo se quell’amore viene donato liberamente.

In realtà, il nostro karma ci circonda ovunque quando entriamo nel mondo spirituale. Infatti, la memoria del nostro karma è ciò che sorge quando, con il potere della nostra volontà, iniziamo a usare l’organo del pensiero/memoria – il corpo eterico – come organo di visione. Non appena i nostri occhi accendono il potere della visione, questi ricordi sorgono. È un momento importante, perché viviamo veramente la nostra vita solo quando siamo consapevoli di aver vissuto molte vite precedenti nei mondi spirituali e sulla terra.
Così come possiamo vivere veramente oggi solo perché abbiamo un ricordo di ieri, dobbiamo iniziare a capire che siamo esseri spirituali che “ieri”, nelle nostre vite passate, hanno creato le vite che stiamo vivendo oggi e persino il mondo in cui siamo nati, le persone che incontreremo e le cose che faremo.

La luce di Lucifero, che porta con sé gli esseri elementali di luce, illumina queste immagini del nostro karma (interessante notare come Lucifero sia la causa di questo karma). Esse hanno vissuto nel profondo della nostra volontà e con il loro aiuto le ri-cordiamo nuovamente.

Gli esseri superiori che rendono possibile questo ricordo sono gli Dei Padre, i Serafini, i Cherubini e i Troni. Lavorano nel nostro organismo fisico metabolico, dove si trova la memoria della nostra infanzia. Essi sostengono il processo della nostra memoria attraverso la facoltà di pensare nei nervi e nei sensi (Serafini), la facoltà di sentire nella sfera del cuore e dei polmoni (Cherubini) e soprattutto nel regno della volontà nel metabolismo (Troni).

Questi dèi della prima gerarchia sono chiamati Dèi Padre perché rispondono direttamente al primo Logos, e tutto ciò che sale alla trinità deve farlo attraverso la prima gerarchia.
Nella nona notte, se siamo riusciti a salire all’immaginazione, è stato grazie all’aiuto di tutte le gerarchie che lavorano dagli angeli ai serafini:

Rudolf Steiner lo spiega con queste parole:

Nell’ascesa all’Immaginazione, nell’intero processo di scalata, di ascesa alla conoscenza immaginativa, ci accorgiamo sempre più di dimorare sospesi nei processi spirituali. Questo “librarsi” nei processi spirituali con tutta la nostra vita animica lo viviamo come se entrassimo in contatto con esseri che non vivono sul piano fisico. Le percezioni dei nostri organi di senso cessano e sperimentiamo che, in una certa misura, tutto ciò che è percezione sensoriale scompare. Ma durante l’intero processo ci sembra di essere aiutati da esseri provenienti da un mondo superiore. Arriviamo a capire che si tratta degli stessi esseri che la vecchia teologia vedeva come angeli, arcangeli e archai. Potrei quindi dire che gli angeli ci aiutano a penetrare nella conoscenza immaginativa. Il mondo dei sensi si “scompone”, proprio come le nuvole si disperdono, e noi vediamo cosa c’è dietro il mondo dei sensi. Dietro il mondo dei sensi si apre una capacità che possiamo chiamare Ispirazione; dietro questo mondo dei sensi si rivela poi la seconda Gerarchia, quella delle exusiai, delle dynamis e delle kyriotetes. Questi esseri ordinatori e creatori si presentano alla conoscenza ispirata dell’anima. E quando saliamo ancora più in alto, dall’Ispirazione all’Intuizione, arriviamo alla prima gerarchia, quella dei troni, dei cherubini e dei serafini. Attraverso una formazione spirituale immediata possiamo sperimentare le realtà a cui si riferivano i teologi più antichi quando usavano termini come prima, seconda e terza gerarchia (Rudolf Steiner.)

Questo ricordo del nostro essere non nato è un passo importante, perché senza di esso non possiamo sperimentare le Gerarchie in modo immaginativo, ma è il potere della memoria, non i ricordi stessi, che dobbiamo usare per elevarci oggi nel regno del Figlio Logos.
Ecco perché nella meditazione ci viene chiesto di creare immagini che dobbiamo imparare a dissolvere. È una scuola per questo momento in cui la volontà deve sacrificare la sua memoria per diventare un contenitore d’amore.

Ecco perché ieri sera siamo arrivati a un punto in cui abbiamo dovuto lasciare andare tutti questi ricordi e questa è una delle cose più difficili da fare, cari amici, perché richiede una grande forza di volontà.

Queste immagini sono beate, perché sono nostre e la nostra volontà ne è, per così dire, permeata, quindi invadono costantemente la nostra visione che dobbiamo cancellare. Se non le perdiamo non vediamo mai chiaramente.

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Questa sera potremo entrare nel regno del Padre solo se avremo lasciato andare questi ricordi in modo disinteressato. Non è un compito facile. Infatti, mentre viviamo ancora in questi ricordi, continua a permanere in noi un certo egoismo luciferino che costituisce una barriera per uscire dal mondo eterico ed entrare in quello spirituale.

Questi ricordi sono stati finora responsabili della formazione, si potrebbe dire, della coppa eterica, ma per attraversare le “tenebre” e diventare Parsifal, per vedere senza usare i ricordi, dobbiamo abbandonare anche questo aiuto alla nostra visione. Questa è una forma di lotta con il Guardiano della soglia, ora!
Potremmo dire che è una lotta, miei cari amici, con noi stessi, perché dobbiamo lasciare andare tutti i nostri tesori, tutto ciò che ci ha reso ciò che siamo per rimanere completamente “nudi”, proprio come facciamo ogni notte nel sonno e proprio come fece Lazzaro-Giovanni.

Finora abbiamo osservato come viene creato il mondo sensoriale, dal lavoro delle Gerarchie, quando abbiamo offerto in sacrificio il nostro sviluppo. Abbiamo nobilitato un po’ Lucifero con il nostro altruismo, trasformando le nostre memorie karmiche nella forza dell’amore e oggi forse ci è stata concessa un’esperienza del Figlio del Cristo, la parola o la Volontà del Cristo, Cristo che, d’ora in poi, è il nostro sole interiore, il nostro calore e i ritmi della parola-cosmo, che possiamo sentire nel nostro sangue come un fuoco, che avvolge la terra e circola nelle nostre anime. Quando ci sentiamo così è perché siamo un tutt’uno con il sangue eterico del Cristo che pulsa nel mondo e in noi. Questo significa che abbiamo fatto un po’ di strada per permettere alla Buddhi di entrare in noi:

L’elemento del sentimento e della sensazione cristiana era una forza fondamentale da due millenni. Scorreva come una benedizione nei cuori occidentali e li riempiva di beatitudine. Il Cristo non l’ha forse generato e non è forse esistito nel Cristo? Non è stato forse portato in questo mondo con la massima gloria, mostrando che lo spirituale, che vive nel sensuale, l’amore devoto che crea – che non crea un essere umano, ma l’amore spirituale che porta avanti la saggezza universale, per secoli? Immaginate questo elemento nella natura umana, e allora avremo ciò che chiamiamo Cristo nella mistica cristiana, Chrestós nella mistica greca, Buddhi nella mistica orientale, lo spirito vitale nella sua massima potenzialità. Chiunque provi qualcosa di ciò che significa produrre spiritualmente ciò che è incorporato come forza nello sviluppo umano, chiunque provi qualcosa di ciò ha una sensazione di chiarezza spirituale e luminosa come quella che si esprime qui sotto con un simbolo, la vera sensazione di beatitudine con cui la gallina si siede sull’uovo. Questa è la Buddhi. Esiste in ogni singolo essere umano in una certa misura, almeno come disposizione (Rudolf Steiner).

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Potreste dire: “Non ho mai visto questa volontà cristica!”.

Ma, cari amici, la si può sentire nell’equilibrio delle nostre anime, nel calore delle nostre parole, nell’amore che ora proviamo per tutto! È come se fossimo innamorati del cosmo, innamorati di tutte le creature, innamorati delle stelle e di tutte le Gerarchie, innamorati gli uni degli altri, l’amore ci permea da parte a parte!

È un amore molto “romantico”, nel senso che il mondo appare ora diverso ai nostri occhi. Non guarderemo mai più il mondo senza capire che tutto è spirito e che senza spirito non c’è nulla! L’amore si è risvegliato in noi liberamente e noi lo portiamo e ci fondiamo con esso, diventiamo portatori di Cristo, i primi in tutto il cosmo ad amare come atto libero.

Ora la parola IO SONO ha un significato che non ha mai avuto prima. Abbiamo imparato che i nostri pensieri, sentimenti, azioni e parole sono creativi, che siamo importanti per gli esseri superiori. Che senza di noi il mondo non potrebbe essere rinnovato. Ora noi diamo corpo a un nuovo “Io”. Non io, ma il Cristo, il Vero Io in noi. Perché abbiamo partecipato al pensiero cosmico, al sentimento cosmico e alla volontà cosmica!

Questa notte saremo davanti al Padre. Cosa ci chiede il Padre? Il nostro Guardiano ci rivolge la domanda che il Padre trasmette da quei regni elevati e maestosi al di là delle stelle:

Avete capito, afferrato e accettato la serietà dei vostri compiti? Volete ora, con tutto ciò che sapete, ricordare la vostra esistenza fisica e tornare sulla terra, portando con voi tutto ciò che avete sviluppato per elaborarlo ulteriormente nel corso di tutti i 12 mesi dell’anno, in modo che domani diventi un 13° giorno e la vigilia di Natale una 13° notte?”.

Vedremo se saremo all’altezza di questo domani, quando ci troveremo di fronte all’esperienza viva del Cristo che entra in Gesù nel Battesimo. Cristo che ha sviluppato la più alta espressione della Buddhi nel cosmo e che è, quindi, la più grande e sublime manifestazione d’amore del mondo. È entrato nelle nostre anime in queste 12 notti solo grazie a due esseri: il Padre, che ha donato suo Figlio al mondo dal regno della trinità e ha permesso la sua discesa attraverso le stelle e i pianeti fino alla terra; e Gesù di Nazareth, che è stato il suo tramite per tre volte e, come quarta, è stato il primo umano ad accettare questo dono del Padre nella propria anima.

Domani vedremo a che punto siamo arrivati in queste 12 notti, se saremo in grado di stare coscientemente davanti a questo impressionante mistero con comprensione il 13° giorno.

Vi amo con tutto il cuore.
Namaste!

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

 


Adriana Koulias è nata nel 1960 a Rio de Janeiro, in Brasile. All’età di nove anni la sua famiglia è emigrata in Australia.
Nel 1989 Adriana ha iniziato a studiare Antroposofia, Filosofia e Storia e ha intrapreso una carriera artistica, vendendo opere a varie gallerie d’arte e partecipando a diverse mostre miste. Autrice di diversi romanzi tra cui tradotti in italiano: Il segreto della sesta chiave, Il tempio del Graal, I custodi del Graal.
Oggi Adriana tiene regolarmente conferenze su storia, filosofia e scienze esoteriche. Ha due figli e vive a Sydney.

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