L’incredibile scoperta: il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia è stato collegato ai casi meno gravi di Covid-19: lo studio
Chi si è sottoposto al vaccino contro morbillo-parotite-rosolia (MMR) potrebbe avere meno probabilità di ammalarsi gravemente di Covid-19, questo è quello che suggerisce un nuovo studio pubblicato su mBio, una rivista ad accesso libero dell’American Society for Microbiology. La scoperta ha dell’incredibile perché annovererebbe per la prima volta tra le cure valide contro il Coronavirus un vaccino che – di fatto – è in commercio dal 1979.
Lo studio
Alla teoria che sta base di questo studio i ricercatori lavorano da marzo del 2020, dopo aver osservato che i paesi con il minor numero di morti per Covid erano anche quelli con campagne di vaccinazione MMR avviate su larga scala.
I ricercatori, per dimostrare la teoria, hanno allora lavorato su 80 soggetti, divisi in 2 gruppi: un gruppo era composto da 50 persone nate negli Stati Uniti che avevano sviluppato anticorpi MMR dopo aver ricevuto il vaccino MMR II; il secondo gruppo aveva gli stessi anticorpi MMR, ma sviluppati da altre fonti, per esempio dopo essersi ammalati (e guariti) da morbillo, parotite e / o rosolia.
L’indagine pubblicata su mBio mostra che i livelli di anticorpi IgG della parotite sono inversamente correlati al livello di gravità nei pazienti positivi al Covid, insomma: chi ha ricevuto il vaccino MMR II, anche se ha contratto il Coronavirus, non ha visto le sue condizioni di salute peggiorare gravemente.
Covid, perché i bambini si ammalano di meno?
Questa nuova scoperta ci aiuta a leggere anche alcuni dati relativi ai contagi. Per esempio, dopo aver smentito che non è vero che i bambini non si ammalano di Covid, è un fatto dimostrabile che – comunque – il virus si diffonde meno velocemente tra i più piccoli.