Il Mondo attuale tra Arroganza e Tolleranza

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di Laura Vanelli

Verso il 10 ottobre 2024, mi è arrivato da solo, a mo’ di propaganda, un video su Youtube, di una certa Kafira. Questa signora, scopro, da anni critica l’islam in modo talmente pesante, che mi sono chiesta come mai si senta tanto al sicuro. Vedo tre video e penso:

“Stai a vedere che adesso me ne arriva uno a sostegno di Israele”.

Infatti, il 15 ottobre, mi arriva. Lo guardo con attenzione. Fra le altre cose, ne dice alcune già spiegate tempo fa da Oriana Fallaci. 

 

 

La signora cita anche fonti a cui si affida il mainstream. Apparentemente, il popolo è spronato ad appoggiare la causa di Israele. (Però Greta Thunberg si è schierata pubblicamente a favore dei Palestinesi. Che abbia avuto una crisi adolescenziale e che chi la dirige ne stia accettando le conseguenze? Mi sembra tanto strano!)

Sorge in me la strana sensazione che il mainstream appoggi gli Israeliani per spingerci ad appoggiare i Palestinesi, creando comunque due fazioni. Certamente il tifo per il Milan o per la Sampdoria mi faceva lo stesso effetto che adesso mi fa il tifo per gli uni o per gli altri.

Ho fatto molti sport da giovane, e so che si può vincere o perdere solo con se stessi. L’avversario mi ha sempre solo dato l’occasione per mettermi alla prova e testare i miei punti forti e quelli deboli. Niente di più. Mettere alla prova i nostri punti forti e quelli deboli è esattamente ciò che noi occidentali adesso siamo chiamati a fare.

Certamente l’islam non è, per così dire, un movimento femminista. Ma a che pro tutta quella serie di video?

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Né l’islam né l’ebraismo apprezzeranno mai la civiltà cosiddetta ‘cristiana’. L’occidente li ricambia. Ciascuna delle tre le grandi religioni monoteistiche ritiene di essere la migliore. Quella cristiana ha capito che essere migliori non significa sterminare gli altri. Le altre due non saprei dire.

Da sempre, in tutto il mondo, religione, cultura e giurisdizione sono imprescindibilmente connesse. L’ideale moderno dello Stato laico vacilla. È pur vero che la ‘tolleranza’ (parola a me insopportabile, perché ci pone già al di sopra degli altri) esiste, ed è anche sancita dalla legge. Ma siamo davvero ‘tolleranti’? io lo sono? Oh, certo, coi buddhisti sono ‘tollerante’ (non è vero, ne ho grande stima). Ma potrei essere ‘tollerante’ se, per religione, un mio vicino di casa infibulasse la sua bimba? No. Potrei essere ‘indifferente’ (disumana!!!), ma non ‘tollerante’. In Italia quella procedura è vietata dalla legge, perciò mi appellerei alla legge. In realtà, però, non per amore della legge, ma perché non potrei appunto tollerare. Per me, è davvero tutto tollerabile? 

Ora, ci sono diversi motivi per cui i cosiddetti ‘cristiani’ non piacciono ai due gruppi culturali menzionati. Uno dei motivi è che spesso non sono realmente cristiani, ma uomini senza Dio. Un altro, invece, è spiegabile sulla base della concezione scientifico-spirituale della storia dell’umanità.

Tutti sappiamo, per esperienza, che cosa significa ‘maturità’. Un bambino di cinque anni è meno maturo di uno di 15. Ciò significa che un ragazzo di 15 anni, anche portatore di gravissimo handicap, è comunque più maturo di uno di cinque, magari sano e intelligente. Ma in termini astratti, razionali, è quasi impossibile spiegare cosa sia la ‘maturità’. Un giovane di venticinque anni è comunque più maturo di uno di 16. Più si cresce, meno le cose diventano chiare. Vi sono persone di quarant’anni più immature di altre di trenta. Con l’avanzare dell’età, il concetto di maturità si confonde, perde la nitidezza dei contorni.

Fino ad una certa età, la natura (lo sviluppo corporeo) accompagna il processo di maturazione interiore, lo stimola, lo induce. Ma questo accompagnamento non dura per tutta la vita. C’è un momento in cui la natura non ci sostiene più nel nostro sviluppo interiore, e siamo abbandonati a noi stessi. Quel momento non è sempre stato lo stesso nel corso della storia umana, né sarà lo stesso in futuro. Millenni fa, all’inizio dell’epoca paleo-indiana, era a 56 anni. Poi iniziò a scendere. Ogni 2160 anni, scende di 7 anni. All’inizio dell’epoca paleo-persiana era a 49 anni e scese fino a 42 anni, quando iniziò l’epoca egizio-babilonese-assiro-caldaica. In epoca greco-romana, ai tempi del mistero del Golgota, era a 33 anni. Oggi è a 26 anni. Questo significa che, al giorno d’oggi, dai 26 anni in poi ci dobbiamo rimboccare le maniche, perché invecchiare non significa automaticamente maturare.

Se non lo facciamo (e molti non lo fanno), per un po’ restiamo maturi come lo si è a 26 anni, poi iniziamo a regredire. A 26 anni l’unica parte già sviluppata dell’anima è quella ‘senziente’, che l’umanità nel suo complesso coltivò e sviluppò in epoca egizia. (In epoca greco-romana sviluppò l’anima affettivo-razionale e oggi dovremmo sviluppare l’anima consapevole.) L’epoca egizia, sul piano della storia, è simmetrica alla nostra. Ne consegue che tutto ciò che in quell’epoca è ‘stato lasciato indietro’ (non si è evoluto) adesso ci perseguita avvalendosi delle personalità che, appunto, non maturano oltre i 26 anni. È proprio su questo, che il potere fa leva. (La piramide massonica, l’occhio, ecc. sono tutti simboli di derivazione egizia.)

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Nell’epoca attuale, dopo una certa età, l’uomo può sviluppare l’anima consapevole (tradotta usualmente come ‘anima cosciente’). Questa epoca è detta anche ‘epoca germanica’. In particolare, vediamo che il mondo anglofono volge la sua anima consapevole verso l’esterno (scienza, tecnologia, ecc), mentre la cultura tedesca la volge verso l’interiorità (Goethe, idealismo tedesco, psicoanalisi, ecc.).  

I popoli islamici e il popolo ebraico, però, attualmente stanno vivendo la quarta epoca di cultura (sono in pieno medioevo).

Ora, c’è una bella differenza fra le culture fino alla quarta e quelle successive. Le prime sono monolitiche, le seconde sono dissociate. Intendo dire che mentre tutti gli appartenenti alle culture della quarta epoca sono appunto al livello dell’anima affettivo-razionale, solo forse un terzo della popolazione occidentale ha raggiunto il livello dell’anima consapevole. I restanti due terzi, usualmente chiamati col termine dispregiativo di ‘dormienti’ sono retrocessi oppure rimasti al livello dell’anima senziente. Perciò (giustamente) islam ed ebraismo si ritengono ad essi superiori. L’altro terzo, quello che ha sviluppato l’anima consapevole, resta loro trasparente, perché essendo alla quarta epoca di cultura, essi non sono in grado di percepirlo e di apprezzarlo.

Se a questo si aggiunge che gli Stati laici li abbiamo soltanto noi, mentre la spinta religiosa delle altre due correnti è estrema, beh…. Il contrasto diventa comprensibile. Il loro disprezzo vuole trasformarsi in violenza.

Torniamo al video di Kafira.

Ci sono delle cose vere, delle cose discutibili e delle cose spiazzanti. Le cose che più mi hanno colpita sono: “Chi conta realmente i morti?”. E poi: “Aspettatevi la jihad in tutta Europa”. E soprattutto: Chi ha voluto farmi pervenire quei contenuti? (Come mai i video di Bordernights istigano all’odio e quelli di Kafira no?). Resto sempre più perplessa, tutto si confonde e diventa grigio. L’unica cosa chiara è che dobbiamo misurarci con noi stessi e ritrovare quel bandolo della matassa che abbiamo perduto. L’uomo occidentale è abbandonato da fede e scienza. Una Chiesa del tutto antiquata e una scienza priva di anima hanno abbandonato l’uomo a se stesso, ma l’uomo non sa più chi è, cos’è, da dove viene, dove va. L’uomo ha perso senso. Si è lasciato distrarre e si è perso nei meandri del nulla. Ora soffre, perché si trova ad una soglia.

E gli attacchi cui la nostra cultura degenerata è sottoposta non sono che uno sprone a ritrovare la nostra dignità di uomini.

Auguro a tutti voi buon lavoro!

 


Laura Vanelli, sinologa, specializzata in cinese classico, tesi linguistica Chomskyana, antroposofa da 35 anni, ho scritto Amina, una storia dell’alfabeto.

Traduttrice di opere antroposofiche per diversi editori.

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