Zero morti in Val Seriana. Intervista a Riccardo Munda, il medico di base che ha deciso di non interrompere le visite ai suoi pazienti
Un motivo in più per intervistare uno dei pochissimi medici italiani che, invece di starsene a casa, effettuava, in Val Seriana già dall’inizio dell’epidemia, innumerevoli visite a domicilio: Riccardo Munda; medico di base che (risultando “scomodo per il governo” il suo impegno) non solo non è stato premiato con qualcuna delle innumerevoli onorificenze assegnate agli “eroi del Covid” ma è stato pressoché ignorato dai media (qui l’unica intervista RAI, di qualche decina di secondi).
Quindi, a febbraio, quando il governo raccomandava ai medici di base di starsene a casa, lei…
“Io, comprato i dispositivi di bio-protezione di tasca mia, ho continuato a visitare, nelle loro abitazioni, i miei pazienti e anche quelli di altri colleghi. Il risultato è stato: zero ricoveri ospedalieri e zero morti fra tutti i miei mutuati di Selvino (700 persone in un paese di meno di 3.000 abitanti)”
In Val Seriana, nell’epicentro dell’epidemia?! Ma come ha fatto considerato che allora non si conosceva nessuna cura per il Covid?
“Proprio perché non c’era una cura, era fondamentale intervenire subito. E quindi non solo visitare il paziente, ma visitarlo spesso per aiutare il fisico a reagire, calibrando e ricalibrando i farmaci a ogni suo minimo segnale. E cioè l’esatto contrario di quanto veniva ufficialmente consigliato: lasciarlo solo fin quando non riusciva più a respirare e poi farlo ricoverare in terapia intensiva.”
Ma non ha aveva paura di contagiarsi con un virus presentato in TV come l’anticamera dell’obitorio?
“Di certo, non la manifestavo, anche perché non si può trasmettere forza e coraggio ad un paziente se il medico manifesta la paura. Comunque, tengo a precisare, che la mia è la storia di tanti altri medici di base che hanno affrontato l’epidemia facendo il loro dovere. E questo nonostante le indicazioni governative, privi di validi sistemi di bio-protezione e, addirittura, senza poter essere sottoposti al test del tampone. Insomma, l’immagine di quella che si è ridotta ad essere la medicina territoriale in Italia.”
Francesco Santoianni
Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-covid_sarebbe_bastato_lasciar_lavorare_i_medici_di_base/5496_37321/