È tutto per il vostro bene…

Vostrobene

Uno degli aspetti più fastidiosi delle attuali misure presumibilmente create “contro la pandemia” a cui siamo sottoposti da quasi due anni è l’insistenza che tutto è fatto “per il nostro bene”, come se i governi e le grandi aziende fossero genitori severi ma premurosi, e noi fossimo solo bambini indisciplinati o disobbedienti che non sanno davvero di cosa hanno bisogno.

Mi viene in mente l’avvertimento di CS Lewis sulla più oppressiva delle tirannie, vale a dire

“una tirannia sinceramente esercitata per il bene delle sue vittime”.

Ora, non posso dire con certezza se i vaccini, le chiusure, le restrizioni di viaggio e le maschere funzionino o no. La mia sensazione è che non funzionino, o, almeno non nel modo in cui ci viene raccontato, ma non è questo il problema. La questione è perché veniamo trattati come bambini stupidi che non possono semplicemente scegliere, ma devono farsi fare una “puntura” e poi ottenere un “pass verde” per viaggiare o lavorare o entrare in qualsiasi stabilimento.

Apparentemente, i governi e le grandi aziende di tutto il mondo si preoccupano della nostra “salute”.

Ma lo fanno davvero?

Come monomaniaci, sembrano preoccuparsi esclusivamente del Covid.

Non dell’incredibile quantità di problemi di salute mentale e dell’allarmante aumento di suicidi di adolescenti durante i vari “lockdown”.

Non delle persone, come i miei vicini anziani, che non hanno potuto vedere la loro famiglia (che vive in un altro Paese) per più di due anni e soffrono di solitudine.

Non delle persone che, per paura di contrarre il Covid, non sono andate all’ospedale per curarsi altre malattie e sono morte.

Non delle persone che sono morte o si sono ammalate a causa degli effetti collaterali dei vaccini.

No, è solo “Covid”. E anche questo non sembra essere la loro principale preoccupazione. Finché hanno i loro “passaporti vaccinali” e le loro “app di tracciamento” e la loro “società senza contanti”, a loro non importa davvero se prendi la malattia o no.


Quando è iniziata questa ondata di false preoccupazioni?

Ok, i governi probabilmente sono sempre stati dei fastidiosi ficcanaso – “Sono del governo e sono qui per aiutare” era una frase spaventosa da chissà quanto tempo. Ma le aziende per decenni si sono preoccupate soprattutto di vendere i loro prodotti, non di farci la morale.

Tuttavia, all’apice delle rivolte del BLM [Black Lives Matter], ho ricevuto decine di email da grandi aziende che mi assicuravano che, per loro “le vite dei neri erano importanti”. Nel mese dell'”orgoglio” [Il Gay-Pride], le stesse aziende mi hanno assicurato che stavano combattendo per i diritti dei transgender di usare qualsiasi bagno vogliano. Non ho mai chiesto né mi è importato quale fosse la loro posizione su questi temi, solo che fanno un buon prodotto che posso usare.

Ora, le stesse aziende mi mandano email su mascherine e vaccinazioni e pass.

Perché, vedi, sono preoccupati per la mia salute.

Purtroppo non solo i governi e le grandi aziende. Quasi ogni istituzione nella cultura e nelle arti si sta inchinando (o per via dei decreti del governo o per continuare ad essere finanziati, non lo so) a questo letterale “nuovo ordine mondiale”.

Per esempio, la Baltimore Symphony Orchestra ora ha regole molto severe per entrare. Ci dicono che vogliono creare

“un ambiente in cui tutti noi possiamo scoprire con fiducia cosa significhi stare di nuovo insieme“.

E così, in nome della “vicinanza”, stanno bandendo tutte le persone che non sono vaccinate, compresi tutti i bambini sotto i 12 anni che non possono, ahimè, essere ancora vaccinati legalmente. Nemmeno le persone con un test Covid negativo potranno entrare ai concerti: solo quelle “vaxxed”, con i loro certificati adeguati. Ed anche loro dovranno sopportare mascherine per tutta la durata dello spettacolo. Non è chiaro se anche i musicisti dovranno indossare maschere – suppongo che almeno i suonatori di flauto saranno esentati.

Eppure, nonostante tutte queste regole draconiane che sembrano davvero togliere tutto il divertimento del processo (e in questo caso potrebbe davvero essere meglio stare a casa e guardare un video in streaming online),

“questi protocolli non offrono una protezione assoluta dal contrarre il COVID-19” e gli spettatori devono “assumere volontariamente tutti i rischi relativi all’esposizione al COVID-19”.

Si noti anche che coloro che mostrano qualsiasi possibile sintomo potrebbero non essere ammessi all’ingresso, vaccino o no. (Mi chiedo se chiunque tossisca durante una delle pause sarà espulso con forza).

Questo è solo un esempio tra i tanti del ridicolo e spietato “nuova normalità” a cui siamo sottoposti in nome della nostra salute.

Ma ricordate, “è tutto per il vostro bene”.

TE Creus

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

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