Comunità Spirituali e Nuova Umanità – Seconda Parte

di Piero Cammerinesi

Lo Jugendkreis, il Circolo esoterico giovanile  

Nella prima parte di questo articolo ho cercato di abbozzare un quadro dei possibili scenari spirituali per meglio comprendere il drammatico declino in cui versa presentemente l’umanità. 

Ho tentato altresì di individuare delle possibili azioni da intraprendere per risalire la china, attraverso la creazione di comunità spirituali. 

In questa seconda parte affronterò l’esame di un caso particolare di Comunità micaelita: lo Jugendkreis, o Circolo esoterico giovanile.  

Tutto iniziò nella primavera del 1920; mentre all’interno della Società antroposofica si lavorava seguendo gli impulsi dati da Rudolf Steiner, a partire dal marzo di quell’anno alcuni giovani incominciarono a manifestare disagio rispetto alla Società stessa. 

Questi giovani, all’inizio un’ottantina circa, decisero di scrivere a Steiner per chiedergli delle indicazioni per formare una comunità giovanile, più consona ai loro impulsi interiori. 

In quell’anno era stata fondata l’Associazione per gli Studi collettivi antroposofici che portò al Congresso Est-Ovest di Vienna nel giugno 1922, e fu in quell’occasione che quei giovani chiesero a Steiner un incontro per parlargli dei loro problemi.

Steiner era ben consapevole dell’importanza della partecipazione giovanile al Movimento antroposofico – partecipazione non facilitata dall’atteggiamento degli ‘anziani’ – tanto che definì il movimento giovanile dei Wandervogel [Uccelli mogratori NdT], sorto all’inizio del XX secolo come un “movimento sorto internazionalmente da forze elementari”, in cui si era manifestato qualcosa della “svolta tremendamente significativa della fine del XIX secolo”, la fine del Kali Yuga. 

Ne parlò in un ciclo di conferenze intitolate Forze spirituali attive fra vecchia e nuova generazione. Corso pedagogico per i giovani, (O.O. 217), tenute specialmente per i giovani che erano alle prese con molte difficoltà e domande sul loro destino dopo il disastro della Prima Guerra Mondiale.  

 

I Wandervögel, ambientalismo e avventura

I giovani risposero riunendosi e scrivendo delle “circolari”, molto popolari a quel tempo, per cercare di spiegare ciò che provavano. Queste circolari venivano lette nelle varie riunioni generali antroposofiche.  

Ehrenfried Pfeiffer

In una di queste circolari Otto Palmer Jr. parlava delle origini del Movimento giovanile:  

Dobbiamo considerarla soprattutto come una protesta che nasce tra i giovani contro la vecchia vita di sezione che finora è stata abituale nella Società antroposofica. In effetti, nei giovani si sente il bisogno che l’antroposofia non sia solo qualcosa da fare la domenica pomeriggio (non come indossarla come un gioiello o un ornamento la domenica), ma piuttosto che tutto ciò che viene dato nell’antroposofia venga reso vivente e messo in pratica. Invece di un conferenziere che parla da un podio con l’uditorio che si limita ad ascoltare, ora si sono riunite persone che vogliono lavorare insieme su un tema…. 

In un’altra circolare, Ehrenfried Pfeiffer, uno dei giovani irrequieti, affermava:  

Se noi stessi aggiungiamo capacità alla nostra volontà, allora la lotta contro il vecchio pensiero può essere intrapresa ovunque.  

Dopo il ciclo intitolato Contraddizioni nell’evoluzione dell’umanità, (O.O. 197) tenuto da Steiner al gruppo giovanile di Berlino, Ernst Lehrs, Wilhelm Rath, Karin e Wilhelm Selling e Kurt Walther si sentirono ispirati dal Gottesfreund vom Oberland [L’Amico di Dio dell’Oberland, NdT] e dal suo Circolo dei 12 Amici di Dio.  

Si trattava di una figura chiave della mistica cristiana, un saggio laico del XIV secolo che, da uomo semplice, divenne ispiratore di una fratellanza spirituale, gli Amici di Dio, appunto. Il suo nome deriva dall’Oberland bernese. 

Queste conferenze stimolarono quei giovani a costruire un circolo simile – ma costituito da giovani antroposofi – per affrontare i tempi moderni. 
Essi speravano di creare questo ideale attraverso il Bund für freies Geistesleben [Associazione per la vita spirituale indipendente, NdT], che era stata appena costituita all’interno del Movimento antroposofico.  

 Rath scrisse a Lehrs 

La richiesta è che, visto che per il futuro vogliamo realizzare un lavoro serio e vivente insieme, Rudolf Steiner ci dia la possibilità di unirci meditativamente in un momento specifico [della giornata] in sequenza ritmica – anche se siamo separati nello spazio – indicandoci una meditazione unificante in cui immergerci al mattino o alla sera. Questa idea mi sembra importante. 

Va detto tuttavia che, all’inizio, tra i giovani non c’era unitarietà di intenti; molti erano, ad esempio, più interessati a chiedere a Steiner consigli pratici sulla propria vita esteriore e sulla carriera.  

Wilhelm Rath

Così, come scrive Rath nel suo libro Mein Weg zum Kreis [Il mio percorso verso il Circolo, NdT] 

Il risultato fu una lunga lotta per la formazione della domanda da porre al dottor Steiner. 

 All’inizio si trattava di oltre 80 giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, e di una ventina più grandi che si erano recati a Stoccarda per il Corso pedagogico per i giovani (O.O. 217), svoltosi dal 3 al 5 ottobre 1922, che venne chiamato “Diventare Compagni dell’Arcangelo Michele”.  

Steiner capì che per i giovani i programmi prefissati erano qualcosa di vecchio, così suggerì loro di riunirsi per discutere cosa volessero veramente, per poi partire da lì.
Per converso, i rappresentanti della Società antroposofica locale si offesero per non essere stati coinvolti, nonostante Steiner avesse invitato agli incontri sia il Vorstand [Consiglio Direttivo, NdT]  che il collegio degli insegnanti della Scuola Waldorf. 

Ernst Lehrs

Secondo la  Enstehungsgeschichte des Jugendkreises [Storia dell’origine del gruppo giovanile, NdT] di Lehrs, come si è accennato più sopra, i giovani erano allora piuttosto divisi:  

Un gruppo voleva porre una domanda sulla costruzione di una comunità esoterica, l’altro gruppo la rifiutò categoricamente e chiese che venisse fatta solo una domanda che riguardasse l’ambito pedagogico. Alla fine, si accordarono su una domanda formulata in modo neutrale. Quando fu presentata a Rudolf Steiner, egli sembrò deluso, così Wilhelm Rath si sentì costretto a portare avanti l’idea della comunità esoterica, cosa che il dottor Steiner fu immediatamente disposto a fare. 

Steiner allora suggerì che il gruppo si consultasse ancora una volta e che, all’incontro successivo, si presentassero solo coloro che volevano riprendere il progetto della comunità esoterica. Egli disse loro: 

Si può aderire a una causa del genere solo come persone completamente libere. Pertanto, vorrei chiedervi di utilizzare quest’ora per parlare con franchezza e libertà, senza essere disturbati da tutto il resto, ma allo stesso tempo di tenere conto di tutto ciò che viene preso in considerazione per prendere una decisione libera. Il resto lo dirò quando la discussione avrà coinvolto tutte le parti in causa. 

Ne seguirono parecchie discussioni ma alla fine la maggioranza si separò e partecipò al Corso pedagogico per i giovani, (O.O. 217) in cui Steiner si dedicò alle loro domande sulla carriera; mentre un gruppetto di 12 ragazzi si incontrò con Steiner venerdì 13 ottobre 1922. 

 

Ita Wegman, Rudolf Steiner e Marie Steiner von Sivers

 L’incontro del 13 ottobre 1922

Interessante notare che era stato proprio un venerdì 13 ottobre, nell’anno 1307, quando re Filippo IV di Francia, in combutta con papa Clemente V, ordinò di incarcerare tutti i Cavalieri Templari.  

Di quell’incontro racconta Herbert Hahn, uno dei dodici: 

Ci siamo riuniti in uno stato d’animo festoso e di attesa. Il Dr. Steiner entrò insieme a Frau Dr. Steiner, con un portamento molto serio. Teneva in mano un libretto rilegato in pelle viola, sul quale poi lesse le meditazioni e ce le fece copiare. Entrando nella stanza, si fermò un attimo sulla soglia e ci contò mentre indicava con il dito ciascuno di noi. In questo modo, per la prima volta ci rendemmo conto che eravamo in dodici. Poi aprì il libretto e disse con voce profonda e calma: “Ho il compito di comunicarvi quanto segue…”  

Herbert Hahn

Ancora Herbert Hahn, ricordando il momento in cui Rudolf Steiner comunicò ai dodici le meditazioni: 

 In quel momento, quando le meditazioni furono consegnate, accadde quanto segue. Rudolf Steiner disse, mentre teneva in mano o davanti a sé il libretto viola contenente le meditazioni: “Potete considerarlo come se fossi stato incaricato di consegnarvelo”.

Per l’autore di queste righe, si trattò di una delle impressioni più elevate che avesse mai ricevuto in vita sua della personalità di Rudolf Steiner. Sempre di più aveva potuto sperimentare come il mondo soprasensibile si rivelasse nella sua pienezza nell’opera e nell’aspetto di Rudolf Steiner stesso, come alta individualità spirituale. In questo momento, però, come per un lampo, dietro l’araldo dell’iniziazione moderna si aprì uno scenario spirituale che si poteva solo intuire. In questa esperienza si sprigionò un indescrivibile aroma spirituale che è per sempre rimasto associato a queste meditazioni. 

Nel corso di quella riunione, Steiner diede ai dodici ragazzi la meditazione richiesta e tre giorni dopo, il 16 ottobre 1922, comunicò loro il testo della formula dell’impegno (Angelobeformel). 

Questa può essere considerata, pertanto, la data di fondazione ufficiale dello Jugendkreis, o Circolo esoterico giovanile, che da allora venne chiamato prevalentemente e semplicemente Kreis (Circolo).  

Daniel van Bemmelen

I dodici membri fondatori erano: Daniel van Bemmelen (1899-1982), Georg Groot (1899-1967), Herbert Hahn (1890-1970), Ernst Lehrs (1894-1979), Rene Maikowski (1900-1992), Wilhelm Rath (1897-1973), Wilhelm Selling (1869-1960), Karin Flack Selling, (1880-1958), Emma Smit (1896-1986), Maria Spira (1895-1972), Albrecht Strohschein (1899-1962), Kurt Walther (1874-1940).  

Come si è detto, Rudolf Steiner incontrò i ragazzi, sin dalla prima riunione, insieme alla signora Marie Steiner, la quale partecipò alle riunioni fino al 1924. 

L’incontro successivo avrebbe avuto luogo a Stoccarda il 13 luglio 1923, come richiesto dai ragazzi del Kreis; in tale occasione Rudolf Steiner tenne loro la prima lezione esoterica   

La seconda lezione esoterica, alla quale parteciparono, oltre a Marie Steiner anche Ita Wegman, fu tenuta a Dornach, durante la conferenza di Natale il 30 dicembre 1923 

Georg Groot

Secondo una registrazione della “Definizione del Circolo” di Ernst Lehrs del 1963, Rudolf Steiner continuò ad essere a disposizione degli interessati con i suoi consigli, oralmente fino alla sua malattia, poi per iscritto fino a poco prima della sua morte.  

Tuttavia, nell’Archivio Rudolf Steiner non si trovano documenti al riguardo.  

È, infatti, difficile trovare documenti affidabili su ciò che Rudolf Steiner disse nelle riunioni del Kreis per tre motivi:

1) In primo luogo, a queste riunioni non erano presenti stenografi, come di solito accadeva per le conferenze. Venivano ricostruite a memoria più tardi. Venivano presi solo pochi appunti, e questi appunti originali, molto incompleti, probabilmente non esistono più.   

 2) In secondo luogo, all’epoca, quando la memoria era ancora fresca, le relazioni e il materiale correlato non venivano pubblicati regolarmente, ma venivano trasmessi in copie private, in parte non datate, solo a un numero relativamente ristretto di persone all’interno del Circolo giovanile esoterico, da cui i membri potevano leggerli o prenderli in prestito per un breve periodo. Ciò che è disponibile oggi sono spesso solo fotocopie di trascrizioni la cui autenticità non può essere facilmente accertata.  

Albrecht Strohschein

3) In terzo luogo, la situazione che si ere venuta a creare aveva fatto sì che circolasse un testo che – per antipatie private contro il Kreis e contro la Christengemeinschaft [Comunità dei Cristiani, NdT] era manipolato, verosimilmente per convalidare certi giudizi. Un testo, quindi, che contiene informazioni errate e interpretazioni che non possono provenire dai membri fondatori del Kreis.

Pertanto, il documento più attendibile è il rapporto di Ernst Lehrs “Storia delle origini del Circolo Giovanile”.  

Il rapporto di Ernst Lehrs

Da questo rapporto ecco le parole che Rudolf Steiner pronunciò in uno dei primi incontri:  

Farò in modo che possiate ottenere ciò che desiderate. Arriveremo alla formazione di questa comunità. Lasciate che oggi vi dia qualche consiglio.   

Si tratta di un incontro tra persone che provengono da percorsi di vita molto diversi. Nella vita uno andrà di qua, l’altro di là. Questo è semplicemente ciò che la vita riserverà. Questa vita diventerà molto, molto complicata nel prossimo futuro.   

Dovremo definire la struttura di questa comunità in modo tale che le professioni e i modi di vita più diversi possano farne parte.   

Ma si tratta di far sì che ogni individuo prenda lo spirito che cerca attraverso la comunità nel modo più concreto possibile. Ma questo significa comprendere che quello che cercate è trovare un amico nel mondo spirituale. Trovare un tale amico non è tuttavia difficile.   

Ma l’importante è che, una volta trovato, gli si rimanga fedeli. (Questo fu detto con infinito calore nella sua voce).  

Pertanto, la prima condizione di cui devo parlarvi (e sono sempre condizioni di cui vi informo) è che impariate con precisione cosa sia la fedeltà dell’anima. Dovete essere in grado di promettere a voi stessi qualcosa e rimanere fedeli a voi stessi. Potrete ricevere da me ogni tipo di consiglio. Ma questo sarà solo la metà di ciò che state cercando. Sarà quello di cui avete bisogno come base.   

L’altra metà, però, dovete produrla voi stessi. Per tutto ciò che volete ottenere nello spirito, dovete essere fedeli a ciò che avete stabilito per voi stessi nello spirito.   

Quali sono le manchevolezze di oggi? Le persone non hanno il desiderio di rimanere fedeli a ciò che promettono. Questa fedeltà alla promessa fatta a se stessi e agli altri è il punto fermo della vita.  

Ciò che è vivo come spirito nell’antroposofia non è un ‘insegnamento’. È piuttosto un fatto, un essere reale, una guida nella vita.   

Quello che si vuole è creare una comunità che abbia qualcosa di questa guida amichevole nella vita.   

Queste cose si sperimentano quando si considera lo spirituale concreto come esteso a tutta la vita.  

La vostra comunità avrà in sé qualcosa di quello che è il segreto originario di tutta la società umana, cioè che ciò che noi stessi facciamo all’interno della società non porta frutto per noi stessi ma per gli altri, e che tutto il frutto per noi stessi viene dagli altri.    

E, a proposito della meditazione comune:   

Bisogna distinguere tra preghiera e meditazione. La preghiera ordinaria oggi serve soprattutto a soddisfare il proprio ego. La vera meditazione, invece, è una realizzazione della volontà spirituale, che porta in sé lo spirito del tempo. Quando si pratica questa meditazione, un potere spirituale è in grado di influenzare gli eventi terreni. 

 

Oggi i mondi spirituali vogliono influire sugli eventi terreni, ma possono farlo solo se si crea uno spazio per loro mediante la meditazione umana. In questo modo si crea una sorta di vuoto nel campo fisico in cui gli esseri spirituali possono penetrare in modo efficace.

Anche se molto sarà distrutto fisicamente, anche se apparentemente poco sarà realizzato all’esterno, ciò che viene creato spiritualmente in questo modo rimane, conserva il suo valore per il futuro.

Siamo in un momento in cui il materialismo ha talmente indurito i corpi che le individualità non possono incarnarsi a sufficienza. Per questo motivo, molte persone si muovono attualmente in modo tale da avere una parte del loro essere accanto a loro come un compagno, che non può abitare nel corpo. Rimane nascosta dietro il mondo dei sensi. È necessario penetrarla. La meditazione è un mezzo per raggiungere questo scopo.

Queste le parole pronunciate da Steiner il 13 Ottobre 1922:  

Unirsi attraverso una promessa reciproca di lottare per un obiettivo spirituale comune, lasciandosi completamente liberi nell’azione e nel giudizio nella vita – una comunità fondata su questo è qualcosa di abbastanza nuovo nello sviluppo dell’umanità e qualcosa indicato oggi come la cosa più necessaria.  

Per chi arriva a certi risultati per via esoterica, c’è sempre il pericolo della megalomania. Contro questa, una comunità come la vostra può essere una protezione. Perché in essa ci si sforza insieme di varcare la soglia del mondo spirituale. E poi ognuno deve dire a se stesso che deve ciò che ha raggiunto personalmente grazie agli sforzi di tutti gli altri.  

  Questo a proposito dell’incontro del 16 Ottobre 1922:    

Il Dr. Steiner concluse questa parte della discussione dicendo, con un notevole cambiamento nel suo atteggiamento, che ora voleva darci una formula – la chiamava Angelobeformel [Formula di impegno NdT] – per l’ingresso nella comunità.   

Perciò dovevamo prima accoglierci a vicenda leggendo ciascuno la formula agli altri.   

In futuro, dovremmo usarla per espandere il Circolo sotto la nostra responsabilità. Chiese che qualcuno prendesse carta e penna e dettò liberamente la formula, pronunciandola parola per parola come se provenisse dal mondo spirituale, tenendo lo sguardo rivolto davanti a sé.   

Poi fece una pausa, unì le braccia e le mani in silenzio davanti a sé e disse con profonda serietà e con una voce che sembrava unire solidità terrena e umile silenzio: “E ora considerate la vostra comunità come fondata dal mondo spirituale stesso”.   

Poi si alzò e noi con lui.  

 

Schizzo di Rudolf Steiner (inedito(

È noto quanto, negli ultimi anni della sua vita, Steiner soffrisse a causa dei forti contrasti esistenti all’interno della Società antroposofica, contrasti che esplosero alla sua morte in maniera dirompente. Forse anche per questo motivo egli ripose grandi aspettative – dal 1922 e ancora di più a fine 1923 – nei confronti dello Jugendkreis, affermando che circoli come quello rappresentavano la via futura verso le Comunità spirituali. 

Lo Jugendkreis, in effetti, era qualcosa di molto diverso dalle altre istituzioni e gruppi collegati all’antroposofia.  

Si trattava di una comunità di meditazione indipendente che non esisteva come istituzione, non aveva né organizzazione, né statuto e dove non venivano conservati i dati dei membri. Non c’era nulla da firmare, nessuna prova di appartenenza e nessun elenco dei soci o scambi di denaro. Il Kreis non aveva, e non ha mai avuto da allora leader, rappresentanti o regole di comportamento. Le riunioni erano informali e si tenevano localmente a discrezione dei membri. Non era possibile accertare il numero dei membri né la loro posizione nel mondo.  

Potevano riunirsi sotto lo stesso tetto o essere a migliaia di chilometri di distanza ma quello che li univa era l’impegno in una attività meditativa condivisa in certi momenti stabiliti della giornata. 

La maggior parte di loro era legata al lavoro internazionale delle iniziative antroposofiche ed erano membri della Società antroposofica, ma c’erano anche molti che non lo erano. Il Circolo come tale non ha mai fatto parte della Società antroposofica, ma è rimasto indipendente come la Christengemeinschaft, [Comunità dei Cristiani, NdT]. 

Interessante notare che si trattava di una associazione spirituale con le stesse caratteristiche di quella descritta da Massimo Scaligero nella sua appendice al volume Dell’Amore Immortale dal titolo Perché un’associazione spirituale viva. 

L’associazione è l’esperimento di una relazione umana tra esseri che già unisca una sintonia secondo il superumano. Poiché l’associazione consegue al riconoscimento concorde di un’ascesi, proprio per questo non può essere il presupposto dell’attività ascetica. 

L’organizzazione non può prevalere sull’idea. Il modo di organizzarsi non deve condizionare il lavoro spirituale, non deve essere ciò che suscita le coesioni o i contrasti spirituali. Il modo di organizzarsi fa parte dell’attività spirituale, nella misura in cui si attui come ricerca della forma esteriore, e non come ciò che possa indicare o determinare i valori (Massimo Scaligero, Dell’Amore Immortale, Tilopa). 

A differenza di tutte le altre comunità umane, in cui le azioni e le opinioni dei singoli sono sempre soggetti a giudizio e a possibili sanzioni, l’associazione spirituale – o il Kreis – non può che lasciare piena libertà a ogni membro. 

Steiner affermò esplicitamente che le indicazioni date al Kreis avrebbero avuto valore non solo per i giovani ma anche per le generazioni a venire, dopo la fine del Kali Yuga. 

Meditare insieme e non solo.  

La meditazione, infatti, se da un lato rappresenta un mezzo per lo sviluppo spirituale del singolo, dall’altro è anche un aiuto per tutta la Terra, vista la situazione drammatica del livello morale in pieno declino. Questo secondo intento è in particolare il senso del suo utilizzo in una comunità spirituale. 

Il compito del membro del Kreis è la contemplazione interiore dei mantra da praticare tre volte al giorno, sera, mezzogiorno e mattina, utilizzando i contenuti spirituali che provengono da Rudolf Steiner, per creare una relazione eterica con gli altri che lavorano con i mantra qui sulla Terra, così come con coloro che hanno già attraversato la Soglia, in collaborazione con potenti Esseri spirituali.  

Steiner disse espressamente ai membri originari che la meditazione che aveva comunicato loro era un adempimento della Volontà spirituale che lo Spirito del Tempo porta in sé. Quando si praticava questa meditazione, una forza spirituale era in grado di operare negli eventi terreni. I mondi spirituali vogliono operare oggi negli eventi terreni, ma possono farlo solo quando, attraverso la meditazione degli esseri umani, si crea lo spazio per farlo ed è il potere della meditazione comune che ne incrementa l’efficacia. 

L’espressione Lebensgemeinschaft  [Comunità di vita, NdT] era usata da Steiner nel senso di vita insieme per quanto riguarda le comunità exoteriche, mentre per quelle esoteriche il senso è di operare spiritualmente insieme: 

Prendiamo l’organismo dell’essere umano. In questo organismo la salute di ogni sua parte è la salute dell’intero organismo. Lo stesso vale per la malattia. Anche il dito mignolo soffre quando qualcosa va male nel dito piccolo del piede. Se volete essere una vera comunità allora deve essere vostra volontà che il tutto sia influenzato dall’individuale, così come l’individuale deve essere influenzato dal tutto. Ciò che accade nell’organismo di una simile comunità è che il karma di ognuno è assunto dagli altri, allora dovrete vivere le sofferenze condivise ma anche (lo disse empaticamente e con voce calda) la gioia condivisa (Rudolf Steiner, Dai contenuti delle lezioni esoteriche O.O. 266/III). 

Come è facile comprendere, una comunità spirituale di questo tipo implica anche una grande responsabilità. 

Si tratta di collaborare attivamente con esseri spirituali superiori che entreranno nella vita della comunità e porteranno impulsi spirituali nell’umanità. Grazie al lavoro meditativo del gruppo nasce un’anima di gruppo di un nuovo tipo la cui esistenza dipende dalla comunità. I membri della comunità devono essere fedeli a questi esseri superiori; per questo l’adesione al Kreis deve essere considerata un’azione sacra.  

Si tratta di impegnarsi in un voto solenne nei confronti di questa entità superiori di operare nel modo migliore possibile, accettando le conseguenze di un eventuale fallimento del proprio impegno.  

Era la Angelobeformel, cui si è accennato sopra, un giuramento solenne e vincolante che Rudolf Steiner comunicò ai membri dello Jugendkreis 

Non esiste un testo originale di Rudolf Steiner per questa formula; fu trascritta da Lili Kolisko nel suo quaderno l’11 novembre 1924:   

Ich verspreche hiermit, daß ich in diese Gemeinschaft, soweit mir bewußt ist, mit reinem Denken und reinem Willen eintrete und daß ich anerkenne, daß die Beurteilung meines Wesens durch die Aufnahme in die Gemeinschaft geistigen Wesen anheimgestellt ist. - Ich will mir zum Bewußtsein bringen, daß ich durch jede Verfehlung gegen dieses Versprechen wider die Absichten der geistigen Wesen handle, in deren Dienst sich diese Gemeinschaft stellt. - Meine Seele würde den Folgen einer solchen Verfehlung verfallen sein.

Io mi impegno qui ad entrare in questa comunità, in piena coscienza, con puro pensiero e pura volontà ed a riconoscere che il giudizio sul mio essere in relazione all’accoglimento nella comunità è lasciato agli esseri spirituali. Dichiaro di essere consapevole che ogni trasgressione a questo giuramento va contro le finalità degli esseri spirituali al cui servizio questa comunità si pone.  La mia anima subirebbe le conseguenze di una tale trasgressione. 

Lili Kolisko

La dichiarazione seguente, come tutte le altre che fece in relazione alla fondazione della comunità, era collocata in una prospettiva molto ampia. Probabilmente la più ampia di tutte venne indicata quando disse, a proposito del futuro della comunità che stava per essere fondata:  

 Quando questa comunità sarà fondata, dovete ricordare che è destinata a un’opera di vasta portata. Per esempio, potrebbe accadere che nessuno dei membri della comunità si trovi sulla Terra in un determinato momento, per cui essa sarebbe considerata estinta nel senso comune del termine. In realtà non si estinguerà. Allorché il primo membro della comunità si incarnerà di nuovo, essa tornerà sulla Terra (Rudolf Steiner, Dai contenuti delle lezioni esoteriche O.O. 266/III). 

 Come si può notare da queste parole ci troviamo di fronte ad un legame del tutto particolare che si viene ad instaurare tra i membri del Kreis. Ordinariamente i membri di una comunità esoterica, dopo aver varcato la soglia, saranno persone diverse nella successiva incarnazione ed i loro destini saranno determinati dalle proprie esigenze karmiche. In questo caso, invece, per via dell’impegno spirituale condiviso, restano legati all’anima del gruppo che hanno chiamato ad esistenza, mantenendo una continuità di coscienza da incarnazione a incarnazione. 

Questo indica chiaramente che appartenere ad un autentico circolo esoterico rappresenta un impegno sacro diverso e più profondo di quello che si richiede, ad esempio, persino allorché si entra a far parte della Classe di una scuola esoterica; per la quale, infatti, non viene richiesto giuramento alcuno.

Questo in quanto il Kreis diventa un essere immortale. 

Paul Emberson

Va, inoltre, sottolineato – come giustamente fa Paul Emberson nel suo Da Gondishapur alla Silicon Valley che un gruppo come il Jugendkreis lavora con le forze eteriche ed è quindi soggetto alla regola della sacralità. 

Nella nostra epoca di consumismo sfrenato, generato da Internet, in cui le persone sono cresciute con l’attitudine a vivere tutto e subito, con il minor sforzo possibile, l’idea di un impegno che va oltre la morte, verso le future incarnazioni, un impegno suggellato da un giuramento sacro e vincolante, e il pensiero di lavorare fedelmente, non per se stessi ma per gli altri, può essere inquietante, persino scoraggiante (Paul Emberson, Da Gondishapur alla Silicon Valley II, Cap.XVI). 

Tuttavia, per lavorare sul piano eterico è necessario sviluppare un atteggiamento differente nei confronti dell’intera esistenza, come indicato da Steiner: 

Oggi l’essere umano è ancora sottosviluppato e immorale. se avesse a disposizione tali forze egli produrrebbe i più grandi disastri. Per questo motivo non le otterrà finché non riuscirà a portare nel suo lavoro non solo le sue capacità, ma anche la moralità, il calore animico e l’amore per tutto ciò che fa. Condurre esperimenti in uno stato d’animo egoistico, privo di venerazione, dovrà essere diventato per lui impossibile. L’amore deve essere la forza motrice di tutto ciò che crea, e il suo banco di lavoro deve diventare un altare (Rudolf Steiner, L’avvento della comparsa del Cristo nel mondo eterico, O,O.118).  

Riguardo alla vita dei membri, disse:  

Dovrete dividere la vostra vita in due! (Una parte si svolge nei vostri esercizi, l’altra nella vita esteriore. Nell’una respirate lo spirito, nell’altra esso sgorgherà nella vita da solo. Ma per questo è necessario che vi inseriate completamente in questa vita esteriore. (Rudolf Steiner, Dai contenuti delle lezioni esoteriche O.O. 266/III). 

Interessante questo commento di Wilhelm Rath, uno dei dodici fondatori del Kreis: 

È stato come un primo sentore del compito che spetta all’umanità di oggi, superare la separatezza del karma attraverso la volontà di cogliere la comunanza del nostro karma, che ci ha portato all’antroposofia e a darle forma. Noi giovani non ci conoscevamo, eppure eravamo pieni di profonda fiducia l’uno nell’altro, perché ci vedevamo accomunati dallo stesso impulso: unire la fratellanza al nostro impegno spirituale. Da quel momento in poi mi sono posto la domanda: come dovrebbe essere un tale legame spirituale che ci unisca attraverso lo spazio, su qualsiasi percorso di vita l’individuo si trovi a percorrere? 

 Uno dei documenti più interessanti per comprendere non solo la nascita dello Jugendkreis, ma anche il contesto in cui esso si è trovato ad operare è questa lettera di Ernst Lehrs – uno dei membri fondatori del Kreis – scritta a fine 1979, poche settimane prima della sua morte. 

Si trattava di una risposta alle domande sullo Jugendkreis poste da Alan Howard al direttore della Newsletter della Società Antroposofica in America nell’autunno del 1979.  

Vi scrivo in risposta alla vostra richiesta di informazioni, pubblicata nel numero dell’autunno ’79 del Notiziario Americano, riguardo a quella che vi sembra una “società segreta” all’interno della Società Antroposofica Generale. In qualità di uno dei membri fondatori di questo “Circolo”, nato grazie all’aiuto di Rudolf Steiner 57 anni fa, mi sento in dovere di dare, per quanto possibile, un quadro di ciò che può rappresentare la sua vera natura. All’epoca del cosiddetto Corso per giovani (O.O. 217) tenuto da Rudolf Steiner nel 1922, alcuni di noi che avevamo partecipato al corso si rivolsero umilmente a Rudolf Steiner per avere un contenuto comune per il nostro lavoro interiore. La domanda fu stimolata in noi dal rapido collasso della società umana nei suoi vari campi. Allo stesso tempo, il fallimento del movimento della Tripartizione sembrava inevitabile. Sentivamo che bisognava fare qualcosa di decisivo affinché la sostanza antroposofica potesse continuare a essere preservata, indipendentemente dalle condizioni esterne. Le meditazioni puramente individuali, per quanto indispensabili per il proprio progresso spirituale, non sono sufficienti a questo scopo. Quello che chiedevamo, o almeno così lo formulavamo, era una “formazione come servizio” in cui si volesse servire lo Spirito del Tempo, Michele.

Dopo alcune discussioni preparatorie tra Rudolf Steiner e coloro che glielo avevano chiesto, ci è stato trasmesso un contenuto meditativo che Rudolf Steiner ha descritto come dato “a nome del mondo spirituale”. Per questo Rudolf Steiner ci indicò come avremmo dovuto utilizzarlo e trasmetterlo ad altri che stavano cercando in questa direzione. Ha poi proseguito dicendo che dovevamo considerare questa comunità come un dono del mondo spirituale stesso. Rudolf Steiner fece una chiara distinzione tra “fondare” e “dotare”. Il primo si riferisce a un impulso proveniente dal mondo fisico, il secondo a un impulso proveniente direttamente dal mondo spirituale che opera nel fisico.

Tutto questo avvenne attraverso un atto solenne. Rudolf Steiner presentò al gruppo fondatore anche una formula di impegno che, pronunciata davanti a coloro che già appartenevano al circolo, rappresentava un impegno puramente spirituale. Siamo stati i primi a farlo davanti agli altri, guidati da Rudolf Steiner.

In seguito Rudolf Steiner si incontrò altre due volte con i membri di questa comunità e tenne loro due lezioni esoteriche, la seconda delle quali ebbe luogo il 30 dicembre 1923, cioè durante il Convegno di Natale. Si svolse in una stanza della Casa di Vetro e con lui erano presenti come ospiti anche la signora Ita Wegman e la signora Marie Steiner. Da ciò che Rudolf Steiner disse della presenza della dottoressa Wegman, capimmo che questo lavoro era in qualche modo collegato alla nuova Scuola di Scienza dello Spirito. Nei mesi successivi, Rudolf Steiner fu a nostra disposizione ogni volta che ne avevamo bisogno, prima di persona fino alla sua malattia, poi per iscritto fino a poco prima della sua morte.

Nel 1961, il Comitato esecutivo di Dornach fu informato dettagliatamente e con piena soddisfazione di questi eventi.

Il legame tra i membri di questa comunità esiste solo attraverso le stesse parole mantriche che ciascuno medita individualmente. Nessuna iniziativa terrena viene mai presa dai suoi membri in virtù della loro appartenenza al Circolo. In alcuni luoghi gli amici si riuniscono di tanto in tanto tra coloro che vivono nella stessa zona. Lo fanno, seguendo un suggerimento di Rudolf Steiner, per partecipare a conversazioni su questioni spirituali, ad esempio sul contenuto delle due lezioni esoteriche, se lo desiderano.

 

La comunità non ha un nome proprio e Rudolf Steiner raccomandava di lasciarla così. Tuttavia, all’inizio della seconda ora disse: “Oggi mi rivolgo ai giovani che ne fanno parte. Questo ha portato alcuni amici a chiamarlo “Jugendkreis”, anche se la maggior parte di coloro che ne parlano lo chiamano semplicemente “Kreis”.

 

Spero che la mia presentazione abbia chiarito che questa comunità non è affatto un’istituzione sulla Terra, né c’è alcun segreto sul suo lavoro. Si tratta piuttosto di discernere con tatto tra segretezza e pubblicità. Si avvicinano a questo lavoro amici che sperimentano dentro di sé domande simili a quelle che hanno portato alla fondazione del Kreis. L’esperienza ha dimostrato che le persone che cercano seriamente risposte a domande interiori impellenti sono spesso sospinte da incontri personali a circostanze in cui questo lavoro viene conosciuto. L’unica domanda che rimane da porsi è se ci si sente preparati per il lavoro meditativo specifico e se si è disposti e capaci di farlo.

Ernst Lehrs, Avvento 1979

 

Michaeli, schizzo di Rudolf Steiner (inedito)

Come si può evincere da quanto sopra, i membri del Kreis non facevano parte di una élite spirituale o sociale, ma si collegarono tra loro perché un impulso interiore li spinse a cercare un rapporto interiore e meditativo con l’Antroposofia in modo da poter accogliere il flusso micaelita dell’azione interiore che deve inserirsi nell’evoluzione dell’umanità.  

Abbiamo visto che all’atto della fondazione del Kreis, Steiner aveva affermato:  

Ciò che accade nell’organismo di una simile comunità è che il karma di ognuno è assunto dagli altri. 

Come nei Drammi Misteri, emerge il fatto che ciò che noi facciamo all’interno della comunità non porta frutto per noi, ma per gli altri, mentre dagli altri provengono i frutti per noi.  

Dopo la fondazione, Steiner aveva sottolineato anche che:  

…una comunità fondata su questo è qualcosa di abbastanza nuovo nello sviluppo dell’umanità. 

Dunque, il Kreis non è mai stato inteso come una “Società Segreta”; ma, purtroppo, come può accadere con la Università di Scienza dello Spirito e con la Prima Classe, o anche con le “Sezioni”, vi è stato chi ha alimentato questa falsa idea. 

Da allora lo Jugendkreis si è diffuso non attraverso pubblicazioni o propaganda ma per passaparola, attraverso le conversazioni tra le persone.  

È interessante notare come questo impulso, che vive nei mondi eterico e astrale e nell’io di molte anime in lotta, sia chiamato a diventare molto più presente in questi giorni del 2023, mentre ci avviciniamo al passaggio fondamentale del Centenario. 

E questo in modo affatto libero, dove, diversamente da altre comunità, dove le azioni e i giudizi dei membri possono essere soggetti a censure o sanzioni, il Kreis intende lasciare ogni persona completamente libera, senza mai esercitare alcun tipo di pressione o influenza. Non c’è nessun “agire per conto del Kreis”. 

Dopo la morte di Rudolf Steiner, non si è più pensato di sciogliere o modificare il Kreis, poiché la sua organizzazione non era predisposta per una tale decisione. Il Kreis si diffonde per passaparola, massimamente in conversazioni individuali. L’ammissione avviene in un gruppo locale per lo più ristretto e viene al massimo trasmessa oralmente agli amici del circolo conosciuti.  

Non esiste un forum di discussione generale. Questo significa che il Kreis esisterà finché ci saranno persone che trovano significativo questo compito, che sono disposte a fare le meditazioni e a trasmetterle ad altri, a loro totale discrezione.  

Oltre ai membri del Kreis, ci sono sempre state persone che sapevano dell’esistenza e della natura del circolo giovanile; ad esempio, come si è visto, molti partecipanti al Corso Pedagogico Giovanile del 1922 sapevano dell’esistenza del Kreis, o erano presenti ai colloqui preparatori, ma non vi hanno aderito in seguito, quando si è trattato di fondarlo.  

Non tutti coloro che vengono a conoscenza del Kreis decidono di aderirvi, come si evince dalla lettera di Ernst Lehrs citata sopra, che mostra che il Vorstand [Consiglio Direttivo, NdT] fu informato del Circolo nel 1961.  

Nel corso degli anni si sono verificate spesso situazioni, e in diversi Paesi, in cui un membro del Kreis, di propria iniziativa o in risposta a una domanda, ha fornito un resoconto orale del Kreis, individualmente o in gruppo.  

Nessuno nel Kreis è obbligato a mantenere il segreto del circolo, né a non parlarne. Solo l’appartenenza di altre persone non può essere comunicata, per rispetto della loro privacy, senza aver prima ottenuto il permesso della persona interessata. 

Maria Röschl

Rudolf Steiner non ha mai avuto l’intenzione di interrompere il lavoro del Kreis o di scioglierlo, come confermò a Maria Röschl quando lei glielo chiese. 

Ci si può chiedere cosa succeda se qualcuno si sente incapace di continuare il lavoro meditativo che ha intrapreso.  Innanzitutto, la promessa, la Angelobeformel, non si riferisce alle meditazioni, né alla segretezza del cerchio, ma solo alla veridicità e all’integrità interiore con cui ci si unisce alla comunità.  

Si presume semplicemente che le persone vogliano fare le meditazioni perché è questo che le ha spinte verso il Kreis.  Se in seguito qualcuno dovesse entrare in conflitto interiore con l’antroposofia, o per circostanze personali si trovasse in una situazione in cui decidesse di smettere di lavorare sulle meditazioni – cosa che è successa di tanto in tanto – il Kreis non può fare nulla.  

Ognuno deve risolvere la questione da solo nel proprio destino.  

Nel migliore dei casi, se il rapporto con gli altri amici del Kreis rimane intatto, può essere discusso e sostenuto dagli altri per amicizia. Nessuno può essere espulso dal Kreis e non c’è la possibilità di dimettersi formalmente, poiché non c’è mai stata una registrazione formale o una conferma di appartenenza.  

In fondo, il Kreis non è altro che una cerchia informale di amici che condividono un compito comune molto specifico. 

Mantra della PRIMA LEZIONE ESOTERICA il 13 Ottobre 1922 

Sonne                      /Mond                                                 / Sterne

Es wärme               / uns gemeinsames Fühlen              / zu Menschentaten
Die Sonnenseele   / befeuere uns mit heiligem Feuer / in allen Lebenslagen
In meinem Haupt / lebe auch euer Denken                  / und trage geistige Wesen       

(Blauer Himmel )               

Es leuchte                 / uns gemeinsames Licht           /für Menschenziele
Der Sonnengeist      / erhelle uns mit reinem Licht  / in allem Lebensstreben
In meinem Herzen  / lebe auch euer Wollen             / und wirke göttliches Wollen
So bin Ich                  / mit Euch, Ihr mit mir               / und Christi Kraft im Erdensein   

 

Ich bin
Seele lebt
Geist wirkt

(Erhellung)

Ich im Weltensein
Seele im Geisteswollen
Geist im Gottesthun
*** 

 

 

 

 

 

 


Nota alle immagini degli appunti di pugno di Rudolf Steiner

. La parola “Erhellung” [illuminazione NdT]  in basso a sinistra è scritta a matita dalla mano di Marie Steiner.  

Altre due annotazioni relative al lato destro dell’originale non sono visibili nella stampa perché il retro del foglio è trasparente e la copia master ha dovuto essere pulita. Queste annotazioni, anch’esse scritte a matita, recitano in alto a destra: “prego non trascrivere questa pagina M. St.” e in basso a destra: “non copiata J.M.”. Quest’ultima scritta è di mano di Johanna Mücke 

Ciò si riferisce al fatto che Marie Steiner fece copiare questi ed altri appunti dai quaderni di Rudolf Steiner nei primi anni dopo la sua morte per averli a portata di mano per i progetti di pubblicazione. 

Prima parte 

Sole                       /Luna                                            /Stelle 

Ci riscaldi           / il sentimento condiviso           / verso l’umano agire
L’Anima-Sole    / ci infiammi di sacro Fuoco      / in ogni situazione della vita
Nel mio capo     / viva anche il vostro pensare   / creando Esseri spirituali          

(Cielo azzurro)

Ci illumini          / la luce condivisa                        / verso le mete dell’uomo
Lo Spirito-Sole  / ci rischiari di pura luce            / in ogni meta dell’esistenza
Nel mio cuore    / viva anche il vostro volere      / ed operi il volere divino
Così io sono       / con voi, voi con me                   / e la forza del Christo nell’essere terrestre
 

Seconda parte 

Io sono
Anima vive
Spirito opera

(Illuminazione)

Io nell’essere cosmico                              
Anima nel volere spirituale               
Spirito nell’operare divino
***  

Come praticare la meditazione 

Secondo l’annotazione manoscritta di Lili Kolisko nel suo quaderno, le indicazioni di come praticare la meditazione le furono comunicate l’11 novembre 1924. 

Questa meditazione – prima e seconda parte – a differenza di altre aveva delle indicazioni speciali. Era, per così dire, una meditazione tripartita vale a dire da farsi in tre momenti diversi della giornata. 

Partendo dalla prima parte che inizia così:   

Ci riscaldi / il sentimento condiviso / verso l’umano agire 

Si prendono solo le parole: 

 Ci riscaldi  

 Successivamente, si prendono solo le prime parole della seconda riga:  

L’Anima-Sole  

 Lo stesso per la terza riga:  

 Nel mio capo 

 Così per i versi successivi. 

 A questo punto si uniscano le parole estratte che costituiranno il contenuto del primo appuntamento meditativo della giornata, da praticare verso le 18.oo, che è l’inizio esoterico della giornata: 

 Ci riscaldi l’Anima-Sole nel capo
Ci illumini lo Spirito-Sole nel cuore
Così io sono. 

Teoricamente questa prima meditazione dovrebbe essere l’ultima azione interiore prima di coricarsi. 

Al risveglio, il mattino seguente – che è, da un punto di vista esoterico, la seconda parte della giornata – la meditazione è costituita non più solo dalla prima, bensì dalle prime due sezioni di ogni riga: 

Ci riscaldi / il sentimento condiviso
L’Anima-Sole / ci infiammi di sacro Fuoco 
Nel mio capo / viva anche il vostro pensare
Ci illumini / la luce condivisa
Lo Spirito-Sole / ci rischiari di pura luce 
Nel mio cuore / viva anche il vostro volere
Così io sono / con voi, voi con me 

  Poi, a metà giornata, intorno al mezzogiorno, va meditato l’intero testo:  

Ci riscaldi / il sentimento condiviso / verso l’umano agire
L’Anima-Sole / ci infiammi di sacro Fuoco / in ogni situazione della vita
Nel mio capo / viva anche il vostro pensare / creando Esseri spirituali 
 

Ci illumini / la luce condivisa/ verso le mete dell’uomo
Lo Spirito-Sole / ci rischiari di pura luce / in ogni meta dell’esistenza
Nel mio cuore / viva anche il vostro volere / ed operi il volere divino
Così io sono / con voi, voi con me / e la forza del Christo nell’essere terrestre 

 Tra le indicazioni fornite da Rudolf Steiner ai dodici giovani c’era il consiglio di praticare la meditazione con un ritmo orario preciso una volta decise le ore insieme agli altri membri del Kreis. 

A differenza della prima, dopo una breve pausa, la seconda parte della meditazione andava pronunciata per intero in ognuno dei tre appuntamenti della giornata 

Io sono
Anima vive
Spirito opera

Io nell’essere cosmico
Anima nel volere spirituale               
Spirito nell’operare divino
*** 

 Rudolf Steiner disse ai membri del Kreis di far precedere le due parti della meditazione da tre immaginazioni, una per ogni appuntamento meditativo.  

Per la prima meditazione – la sera – ci si deve raffigurare il Sole che splende dolcemente in un cielo azzurro. 

Per la seconda meditazione – al mattino – il Sole, ad esempio a occidente, e la Luna sorta ad oriente.  

Per la terza meditazione – a metà giornata – un cielo notturno pieno di stelle, con la Luna che brilla e il Sole che invia i suoi raggi, da dietro la Terra. 

 In tutti e tre gli appuntamenti viene indicato di mantenere viva l’immagine suggerita per l’intera meditazione.  

Dopo una breve pausa si deve evocare l’immagine di un cielo blu sopra di noi, che tende ad illuminarsi sempre di più dopo le prime tra righe  

 La seconda parte della meditazione – come è facile constatare – non è in forma plurale ma riguarda la propria individualità:  

 Io sono 

Successivamente ci si rivolge meditativamente alla vita della propria anima:  

Anima vive 

Per passare poi a percepire la sostanza spirituale che ci permea:  

Spirito opera 

La nostra coscienza dell’io trae la sua sostanza dal cosmo dove opera l’Io universale:  

Io nell’essere cosmico             

La volontà delle gerarchie spirituali permea i ritmi cosmici e la nostra vita animica:  

Anima nel volere spirituale                 

L’operare del mondo spirituale si esprime nei pensieri cosmici:  

Spirito nell’agire divino 

 Sia la prima parte della meditazione che la seconda sono composte da sette righe. Tuttavia la settima riga della seconda, su consiglio di Rudolf Steiner, non si doveva mettere per iscritto affinché non perdesse il suo potere esoterico, ma solo comunicata verbalmente. 

Per questo è indicata con tre asterischi. 

 * * * 

Naturalmente i membri del Kreis potevano praticare queste meditazioni sia tutti insieme nello stesso luogo che in località diverse, non necessariamente contemporaneamente ma rispettando comunque le tre parti della giornata. 

Contava, come si è detto, soprattutto la fedeltà all’impegno in quanto – sottolineava Steiner – non si medita per sé ma per gli altri del gruppo, che vanno sempre rappresentati interiormente durante le meditazioni comuni non in generale ma nelle loro diverse individualità. 

Nella terza parte di questo articolo affronteremo la seconda lezione esoterica del 30 Dicembre 1923 impartita da Rudolf Steiner ai giovani dello Jugendkreis.  

 

Nell’immagine di copertina: Pablo Picasso, La Ronde de la Jeunesse (Il cerchio della gioventù) 

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