Nesta vida, em que sou meu sono (Fernando Pessoa)

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In questa vita, in cui sono il mio sonno,
non sono il mio padrone,
chi sono è chi ignoro di essere: vivo
immerso in questa nebbia che io sono –
tutte le vite che ebbi in altri tempi
in una sola vita.
Sono mare; di sotto mareggiando verso l’alto ruggisco,
ma il mio colore viene dal mio alto cielo
e mi incontro soltanto quando da me fuggo.

Chi da bambino mi guidava
se non la vera anima che in me si trovava?
Legata dalle braccia corporee,
non poteva più essere.
Ma, certo, un gesto, uno sguardo, un oblio anche,
agli occhi di chi bene osserva, svela
la Presenza Reale sotto la maschera
della mia anima presente senza volere.

Fernando Pessoa

(Dipinto di Arild Rosenkrantz)

* * *

Nesta vida, em que sou meu sono,
Não sou meu dono,
Quem sou é quem me ignoro e vive
Através desta névoa que sou eu
Todas as vidas que eu outrora tive,
Numa só vida.
Mar sou; baixo marulho ao alto rujo,
Mas minha cor vem do meu alto céu,
E só me encontro quando de mim fujo.

Quem quando eu era infante me guiava
Senão a vera alma que em mim estava?
Atada pelos braços corporais,
Não podia ser mais.
Mas, certo, um gesto, olhar ou esquecimento
Também, aos olhos de quem bem olhou,
A Presença Real sob o disfarce
Da minha alma presente sem intento.

Fernando Pessoa

 

 

 

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