Lusso e degrado - LUXURY AND DEBASEMENT
Editoriale LUXURYfiles settembre 2008
“Com’è la situazione della spazzatura a Venezia?” mi chiede candidamente la mia interlocutrice, una giornalista (sic) americana, durante un meeting di lavoro a Los Angeles. Resto piuttosto interdetto e cerco di spiegarle che, no, fortunatamente,il problema non riguarda tutta l’Italia
Quarto Potere
Roma, ottobre 2008
La forza di appiattimento delle notizie e la conseguente azione di assopimento delle coscienze sono enormemente aumentate negli ultimi anni. Ciò è diretta conseguenza dell’acquisizione, da parte di grandi strutture politico-economiche, dei principali mass media che vediamo oggi concentrati - a livello internazionale - in poche mani.
Obamarea
Los Angeles, 23 gennaio 2009 -
Qui negli USA dove vivo, la marea Obama, l’Obamarea - è in continua crescita. Con la spontanea propensione alla mitizzazione di questo popolo, che non esita ad idealizzare – salvo poi a gettare con altrettanta facilità nella polvere – chiunque faccia qualcosa fuori dall’ordinario o dica qualcosa che l’uomo della strada ama sentirsi dire.
Eluana, parliamone...
Los Angeles, 9 febbraio 2009
Le agenzie italiane hanno appena battuto la notizia della morte di Eluana Englaro e, con il pensiero rivolto al suo Essere di Luce, finalmente liberato dalla presa del proprio corpo martoriato, cerco di cogliere il senso di questa vicenda.
Difficile compito, visto che l’incredibile gazzarra, l’accanimento polemico di queste ultime settimane non accennano a chetarsi neppure di fronte alla morte.
CHI CI PROTEGGERA'?
Los Angeles, 30 aprile 2009 -
La notizia non è ufficiale ma l’influenza suina, la H1N1, è da poco arrivata qui a Los Angeles, in due scuole sperdute della immensa periferia di questa megalopoli dell’ovest. Le notizie si rincorrono sui notiziari di tutte le reti nazionali, evocando immagini angoscianti di città messicane deserte dove si aggirano rare persone rese ancora più anonime e inquietanti dalle mascherine indossate.
HAPPY END?
Los Angeles 3 giugno 2009 -
Lieto fine per la vicenda di Daniel Hauser, hanno titolato giorni fa buona parte dei giornali americani. Lieto fine? Ma davvero? Sarebbe dunque un happy end quello di un ragazzino di 13 anni che viene costretto a norma di legge a sottoporsi alla chemioterapia? Che viene ricercato dalla polizia in tutto il Paese perché – d’accordo con la madre – vuole sottoporsi a cura alternative anziché alla chemio? Che poi deve abiurare – insieme ai genitori – disconoscendo le proprie scelte per non venir strappato alla famiglia?
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Piero Cammerinesi
Chi Sono