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Da migliaia di anni l’uomo cerca la Verità.
La cerca fuori di sé, nella tradizione, nei libri sacri, nella filosofia, nella scienza, nelle religioni, nella politica.
E quando la trova – o crede di averla trovata – pensa di possederla.

Come se si trattasse di una cosa.

Quanti disastri, quanto sangue, quanto dolore, quanti errori ha causato questo inganno.
Perché tra il credere di possedere la verità e il ritenere l’altro essere umano, l’altra nazione, l’altro partito fuori di essa, dunque nell’errore, il passo è brevissimo.

La verità come oggetto, la verità che esiste indipendentemente da noi è uno dei concetti più nefasti della storia umana.
La verità che, una volta conquistata, tengo ben stretta per usarla a mio vantaggio, contro l’altro.
Io ho la verità, tu no.
Io so come stanno realmente le cose, tu no.

Ma, per me, in realtà cos’è la verità?
Una cosa, un oggetto, una realtà materiale, tangibile, percepibile ai sensi?
La tocco, la vedo, la odo, la verità?
No, nulla di tutto questo.

Per me la verità è solo un pensiero, allo stesso modo in cui, in fondo, ogni conoscenza del mondo diviene tale solo grazie al pensiero e nel pensiero.
I miei sensi percepiscono il mare, lo vedono, ne sentono il suono, ne percepiscono il profumo, ma poi cos’è che realmente conosco? Queste percezioni risalgono i miei nervi, si trasformano in impulsi sensori e, nel profondo di me, si incontrano con un concetto e, solo allora, in me sorge l’esperienza del mare.
Non conosco il mare, ma solo la mia rappresentazione di mare, il mio pensiero del mare.

Allo stesso modo io invero la verità, grazie ad un atto interiore.
Diviene verità esclusivamente grazie ad un processo interiore.
Non v’è nulla di esteriore in essa.
Se il mio Dio è quello vero, se il mio partito è quello giusto, se la mia interpretazione del mondo è quella corretta, tutto ciò è esclusivamente un mio processo interiore.
È l’atto creatore del mio pensiero che mette in relazione me con ciò che è fuori di me.
Non esiste una verità se non nel mio pensiero ma, al tempo stesso, la Verità – quella con la V maiuscola – è della stessa natura del pensiero.

Piero Cammerinesi

* * *

Il male è la verità veduta fuori dal pensiero, da raggiungere oltre se stessi, da conseguire come oggetto, senza mai in realtà conseguirla (…) mentre v’è un solo vero nell’uomo (…) ed è il momento trascendente in cui l’uomo crea mediante il conoscere.

Massimo Scaligero (Iside-Sophia, la dea ignota)

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