di Piero Cammerinesi
Nel 1854 la guerra di Crimea, che fermò l’influenza russa sull’Europa sud-orientale, pose le basi della prima Guerra mondiale.
Sessanta anni dopo, nel 1914, il primo conflitto mondiale – la cui scintilla fu l’evento di Sarajevo, nei Balcani – avrebbe portato alla distruzione degli imperi centrali, il cui compito era quello di equilibrare il materialismo occidentale e il misticismo orientale.
Cent’anni dopo, nel 2014, con il cambio di regime di Kiev si è iniziata ancora una volta nell’Europa sud-orientale una partita fondamentale per la nostra evoluzione futura.
Spingere l’Europa orientale – l’Ucraina nel nostro caso – nella sfera di influenza occidentale significa – da un punto di vista spirituale – cercare di impedire il corretto sviluppo dell’evoluzione che la Terra avrà nella sesta epoca postatlantica.
In questo modo il confronto nella regione balcanica prosegue con l’obiettivo di controllare, dominare e dirigere occultamente le popolazione slave, determinanti nella prossima epoca.
Otto anni dopo, nel 2022, con lo scoppio del conflitto russo-ucraino si conferma questa tendenza.
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Nei circoli che tengono segreto il loro sapere si cerca di far sì che certe cose si sviluppino in modo che l’Occidente acquisti in ogni caso il dominio sull’Oriente.
(R.Steiner)