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Stamattina, facendo due passi, mi sono soffermato a osservare delle case abbandonate.

Sono sempre state lì, lo sono ormai da anni, ma spesso non osserviamo con sufficiente attenzione l’ambiente che ci circonda.

Sono delle case in costruzione, non ancora ultimate, forse perché il costruttore ha finito i soldi o è fallito.
Oppure i lavori sono stati bloccati dal Comune a causa di qualche irregolarità.
Erano lì, si stagliavano contro il cielo con gli spazi delle finestre che sembravano orbite vuote. La vegetazione aveva già preso il sopravvento sulla costruzione e rovi e arbusti entravano e uscivano da finestre e porte.
Sul tetto mancavano delle tegole, sicuramente volate via a causa del vento e vi cresceva muschio ed erbacce.

Nel guardarle, l’immagine che si è sovrapposta a quegli edifici è stata quella di esseri umani.
Tutti noi nasciamo con un progetto, un progetto di edificazione di una splendida dimora.
Abbiamo i sogni e spesso anche i talenti e la volontà di realizzarla.

Poi, però, qualcosa va storto.
I nostri sogni si annebbiano, la volontà si fiacca, il destino si mette di traverso.

E allora siamo lì nella vita, come quelle case abbandonate, opere non finite, che sarebbero potute
diventare altro.
La natura, gli istinti – come i rovi nel caso degli edifici – prendono il sopravvento su di noi e il saggio progetto del costruttore – il nostro progetto – viene dimenticato, la nostra resa lo trasforma in rimpianto.

Piero Cammerinesi

* * *

Un hombre se confunde, gradualmente, con la forma de su destino; un hombre es, a la larga, sus circunstancias.

Jorge Louis Borges

Un uomo gradatamente si identifica con la forma del proprio destino. Un uomo è, a lungo andare, le proprie circostanze.

Jorge Louis Borges

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