A Rudolf Steiner (Arturo Onofri)

A Rudolf Steiner Onofri

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Tu! Non si muore quando è in noi la vita di
Colui ch’è la luce dei viventi!
Spogliato il minor corpo, or ne hai vestito
la gloria magna amplificata in mondi.
E alfine ora ti vedo, astro d’argento
che sorgi sull’età nera, e salendo
per la misericorde onnipotenza
del Cristo in noi, splendi parola-faro
sul caos di questa tempestosa notte.

Sfondata l’empia tenebra dal ferro
del fulminante arcangelo, guardiano
degli aromi e dell’arca dei misteri,
sgorga il vigore d’oro del mattino,
e dagli aperti cieli anima affranti
cuori, libera oppressi, èccita in piedi
paralitici, affranca uomini ossessi.

La salvezza riposa in quel Suo grembo,
come le membra nostre, nell’immenso
ciclo dei mondi, sono il tenue seme
onde l’Albero eterno della vita
crescerà nostre stelle, angioli nostri
nel nome unico d’Uomo, entro ogni petto.

Arturo Onofri (da Terrestrità del sole)

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