Narada e il contadino

Narada, un grande saggio dell’induismo, era molto compiaciuto della propria santità e della propria devozione a Dio, cui il suo pensiero era sempre rivolto. Vishnu allora gli apparve e gli disse di recarsi presso un contadino che viveva ai margini della città perché questi era più santo e più devoto di lui. Il saggio si recò da questo contadino e lo seguì dalla mattina alla sera per vari giorni. E cosa vide? Vide un povero lavoratore che la mattina presto si alzava, pregava brevemente Dio e poi si recava nei campi a lavorare tutto il giorno. La sera, prima di coricarsi, il contadino invocava nuovamente Dio e si addormentava.

“E quest’uomo sarebbe più santo e più devoto di me?”, chiese a Vishnu meravigliato Narada.
“Ti spiegherò un altro giorno – rispose Vishnu – ora ti devo dare un importante incarico; prendi un vaso di terracotta e riempilo fino all’orlo di olio, poi con questo vaso in mano fai il giro di tutta la città senza versare neppure una goccia di olio.” Narada, compiaciuto di essere stato prescelto dal Dio, fece ciò che Vishnu gli aveva chiesto e impiegò l’intera giornata per fare quanto richiesto. Al calar del sole tornò stanco e soddisfatto dal Dio, dicendogli, “Ecco il vaso, ho fatto il giro della città senza versare neppure una goccia d’olio!”
“Bene – rispose Vishnu – e quante volte mi hai invocato o hai pregato durante il tuo tragitto?”
“Mio Dio – replicò Narada – ero impegnato a non versare l’olio e a camminare, come facevo a pensare a te o a pregare?”
“Non è allora più santo di te quel contadino – disse Vishnu – che, nonostante la fatica, ogni mattina ed ogni sera invoca il mio nome?”

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