Prima hanno dichiarato guerra,
hanno ordinato il coprifuoco.
E io non ho protestato,
ho obbedito, perché avevo paura.
Hanno diffuso i bollettini delle vittime,
dei malati, degli infetti.
E io sono stato zitto,
perché non sono un medico.
Poi hanno vietato incontri, abbracci,
e imposto il distanziamento.
E io ho denunciato
chi si riuniva di nascosto.
Hanno obbligato tutti
a mascherarsi, persino i bambini.
E io ho aderito, convinto che
sarebbe andato tutto bene.
Hanno anche censurato tutte le opinioni
diverse dalla verità ufficiale.
E io mi sono fidato, come sempre,
dell’autorità costituita.
Poi è iniziata la campagna vaccinale,
e io mi sono messo in coda tra i primi,
per non morire e non far morire altri.
Quando hanno istituito il green pass
l’ho subito scaricato,
per essere finalmente libero.
Poi, una mattina ho spento la TV,
e sono rimasto solo,
in silenzio, a pensare.
Tutto il giorno e tutta la notte.
E finalmente… ho capito.
Quando la mattina dopo
sono venuti a prendermi,
io non sapevo che l’ultimo Decreto,
varato nella notte, vietava di pensare.
28 luglio 2021
Sergio Motolese
Sergio Motolese, musicista.
L’incontro con l’antroposofia di Rudolf Steiner gli ha consentito di integrare le esperienze musicali con quelle acquisite in vari ambiti concernenti la salute.
Negli ultimi anni si è occupato in particolar modo degli effetti del suono elettronico e dell’informatica digitalizzata sull’essere umano.
E’ diplomato presso la LUINA (Libera Università di Naturopatia Applicata). Tiene laboratori musicali, conferenze, incontri, seminari, gruppi di studio.