La storia in un certo senso si ripete. Tanti annunci, tante attese e pasticci fino a rendere la situazione addirittura tragicomica. In pochissimo tempo il governo è riuscito a creare una lunga lista di personaggi politici, saltati uno dopo l’altro, per ricoprire la carica di commissario alla sanità calabrese.
Gino Strada all’interno di questa vicenda che ha del surreale è stato uno dei nomi più chiacchierati delle ultime settimane. A tanti sembrava l’uomo giusto per fare il commissario alla sanità. La sua nomina sembrava così palese e così adeguata ai molti, da spingere Strada a dover chiarire pubblicamente come stiano realmente i fatti.
Se volessimo potremmo quasi riconoscere lo stesso quadro che si era presentato nella vicenda che vedeva coinvolti il ministro alla Giustizia Bonafede e Di Matteo per la nomina a capo del Dap.
“Leggo che non sarei disponibile a fare il commissario in Calabria”, dichiara il fondatore di Emegency. “No, non mi hanno offerto quella carica. Ribadisco -perché evidentemente serve farlo ancora- che non ho ricevuto nessuna proposta formale”, ha precisato Strada a Repubblica, aggiundendo anche:
“Quando ho visto che girava la candidatura di Rosi Bindi mi son messo le mani nei capelli: da lei è iniziato lo slittamento verso il privato. Una volta la Sanità Pubblica era un dogma. Poi come è successo in modo macroscopico qui, il pubblico ha perso, i servizi sanitari sono stati depauperati, chiusi gli ospedali, tagliato l’organico. E gli stessi medici si sono trasformati in imprenditori di se stessi, all’interno degli ospedali.”
E affinchè l’equivoco non si ripresenti ha infine dichiarato:
“Comunicherò personalmente le mie decisioni attraverso i canali ufficiali se ci sarà qualcosa di reale e concreto da comunicare. Mi sembra che la situazione sia già abbastanza difficile per i cittadini calabresi senza che diventi anche grottesca”.