A chi stiamo affidando le nostre vite?

Sara Cunial Contro Bill Gates
Vaccino anti #Covid in #Veneto: milioni di pezzi, postazioni e registrazioni. Non è scontato che il vaccino non diventi una sorta di pass, come lo è oggi il tampone che viene richiesto in alcuni casi…
L’annuncio arriva dal governatore Luca #Zaia.
Il 27 luglio #Pfizer e BioNTech hanno annunciato di promuovere il vaccino BNT162b2, come candidato per uno studio di Fase 2/3. Il funzionamento è simile al vaccino di Moderna Inc – #mRNA-1723, oggetto di varie mie precedenti interrogazioni parlamentari, per via della sua pericolosità.
Non si tratta infatti di tradizionali vaccini, bensì di terapia #genica. Stiamo parlando di un farmaco #Ogm che innesta geni e modifica il #Dna. Una pratica che a detta di vari studi si presenta come altamente rischiosa e ad oggi ancora non opportunamente indagata, soprattutto per quanto concerne gli effetti collaterali genotossici. E che ad oggi non ha ancora completato la fase di sperimentazione.
CHIEDO: SARANNO I VENETI, GLI ITALIANI, LE FORZE DELL’ORDINE E I SANITARI, A FARE DA CAVIE?
Il protocollo dello studio di fase 2/3 segue tutte le linee guida della Food and Drug Administration (FDA) statunitense sulla progettazione di studi clinici per gli studi sul vaccino COVID-19
ha affermato Kathrin U. Jansen, Ph.D., Vicepresidente senior e Responsabile della ricerca sui vaccini & Development, Pfizer, ma recentemente, dopo la notizia che il candidato è efficace al 90%, il presidente della Pfizer, Albert Bourla ha dichiarato che:
Al momento non possiamo richiedere l’autorizzazione all’FDA per l’uso in emergenza del vaccino solo sulla base di questi risultati di efficacia. Sono necessari infatti più dati sulla sicurezza, che stimiamo arrivino nella terza settimana di novembre, come parte del nostro studio clinico che è ancora in corso.
In un articolo del New York Times dell’8 giugno 2020 afferma che:
…anche se un vaccino genera anticorpi, non prova che il vaccino sia efficace nel prevenire l’infezione; rende solo più probabile che il vaccino sia efficace. In effetti, circa la metà dei vaccini per altre malattie che funzionano e sono sul mercato in realtà mancano di chiari correlati immunologici per la protezione, il che significa che sono efficaci ma gli anticorpi dei pazienti, le cellule immunitarie o altri marcatori non identificano se un paziente è protetto. Anche con le prove iniziali, è probabile che disponiamo di dati scarsi sul fatto che le persone anziane instaurino una reazione immunitaria e siano protette. Anzi potrebbe dare alle persone la falsa sensazione di essere protette e molto probabilmente porterà a gravi focolai della malattia poiché le persone riducono la loro adesione alle distanze fisiche e ad altre misure di salute pubblica.
La stessa cosa ha pubblicato anche il quotidiano scientifico online svedese illvet.se in un articolo di analisi dove si dice altresì che comunque occorre aspettare almeno i dati della sperimentazione di Fase 3 per fare una valutazione sui rischi e sulla sicurezza. Gli effetti collaterali gravi si hanno a partire da una frequenza di 1/100000 quindi la coorte di studio della procedura accelerata risulta in ogni caso troppo scarsa per valutare la sicurezza sul lungo periodo. Inoltre altri dubbi sono emersi circa il fatto che sia improbabile che un vaccino possa fermare del tutto la diffusione del coronavirus. Anche il tempo di copertura del vaccino è ancora una grande domanda senza risposta.
Ma poco importa, il Governo italiano pare addirittura voglia usare l’esercito per distribuirlo, sebbene sia già da ora consapevole che questi farmaci (impropriamente vaccini) siano al pari degli anti-influenzali, andranno cioè fatti ogni anno, se non più volte l’anno:
Tutti i vaccini in dirittura d’arrivo, a cominciare da quello della Pfizer, non sopprimeranno il coronavirus – ha spiegato il medico Giuseppe Remuzzi – Per capirci, saranno più simili ai vaccini antinfluenzali che a quello della Polio e ci proteggono dalla malattia, ma non la faranno sparire.
Intanto il Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, il 10 novembre, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ha dichiarato da metà gennaio prime dosi del vaccino arriveranno in Italia, che
...saranno offerte prima agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine e alle fasce più fragili della popolazione. Ci sono tutti i presupposti perché si veda il punto di svolta.
UNA SVOLTA PER CHI?
Sicuramente la svolta c’è stata per il CEO di Pfizer che, proprio come successe per Moderna, ha venduto le sue azioni per farci un bel gruzzolo, incassando qualcosa meno di 2 milioni di dollari.
Non dimentichiamo che stiamo parlando di una società che negli USA ad oggi detiene un record di condanne (ben 47, dal 2000 al 2019!) a seguito di scandali nella sanità pubblica, per un totale di $ 4.421.846.055 pagati a titolo di risarcimenti e/o sanzioni.
A COSTORO STIAMO AFFIDANDO LA NOSTRA SALUTE?

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